Niccolò non era un soggetto così poi propensò ad esternare i suoi sentimenti, soprattutto quando di mezzo c'era una ragazza.
Conosceva Chiara da poco, eppure ogni volta che era con lei gli sembrava di parlare con una qualcuno conosceva alla perfezione.«Ma te sei veramente innamorato, Nico?» chiese Gabriele, appoggiandogli una mano sulla spalla.
Niccolò, che fino a quel momento era rimasto assorto nei suoi pensieri, scosse bruscamente la testa spalancando gli occhi.
«Ma che dici Cocco?» domandò al suo amico.
«Andiamo» si intromise Alessandro. «Non t'avevo mai visto così, addirittura ti sei perso l'inizio della partita per stare insieme a lei, se questo non è amore»
La testa di Niccolò stava esplodendo; lui non poteva innamorarsi, non poteva infangare il suo nome.
Era sempre stato quello stronzo e senza sentimenti, quello che della gente non gliene fregava niente, non poteva rammollirsi così per una ragazza.«Me sa che avete bevuto qualcosa di troppo, io vado eh» e senza degnare neanche di un saluto i suoi amici, raccolse lo zaino mezzo vuoto da terra dirigendosi verso la porta d'ingresso.
Il suo cammino non venne interrotto dall'ultima persona che Niccolò avrebbe voluto vedere:Chiara, che con i suoi lunghi capelli marroni ed un enorme sorriso gli si parò di fronte.
«Buongiorno» esclamò sorridendo, senza però ricevere una risposta dal moro che, ignorandola, continuò indisturbato il suo cammino verso l'ingresso della scuola.
Lei nemmeno ci provò a seguirlo, anche perché nel giro di pochi secondi era scomparito nella folla mattutina.
«Cosa gli è preso?» domandò raggiungendo i suoi amici, che l'avevano salutata con un cenno della mano.
«Niccolò è così, lo è sempre stato» disse Adriano guardando la ragazza. «É bipolare, un secondo ti ama e l'altro ti odia, purtroppo non è facile stargli vicino, e ti parlo da amico!»
«Non capisco, fino a ieri stava bene...Com'è che adesso si comporta così?»
«Vedi Chiara, Niccolò non ha rapporti con una ragazza da tantissimo tempo, sta solamente familiarizzando con le sue emozioni che adesso gli sembrano strane» le spiegò Alessandro, che lo conosceva più di tutti.
«In questi momenti devi lasciarlo stare ed aspettare che torni come prima, è questione di ore» continuò Gabriele, tranquillizzandola con un sorriso.
«Va bene» sospirò Chiara, ancora più confusa. «Io adesso entro che sennò mi segnano un ritardo, salutami Sara se la vedi» disse rivolta ad Alessandro e, dopo averli salutati con il suo solito sorriso, entrò a scuola.
Aveva capito la complessità del carattere di Niccolò del quale tutti parlavano, ma a cui lei non aveva mai creduto.
Una volta entrata in classe, oltre alle facce stanche del lunedì mattina, si trovò ad affrontare un problema che non aveva preso in considerazione: Sofia.
La bionda se ne stava seduta al suo banco intenta a chiacchierare con i ragazzi dietro riguardo al suo ultimo acquisto, e Chiara per la prima volta si trovò in imbarazzo di fronte a lei.
Di fronte a colei che l'aveva vista in ogni situazione, dalla più critica alla più gioiosa, quella che l'aveva supportata nei momenti più bui con uno dei suoi abbracci, quella che adesso le apre a non conoscere più.Non appena gli occhi di Sofia si scontrarono con quelli della mora la stanza acquisì un aria gelida, la tensione era palpabile.
Senza proferire parola Chiara prese posto vicino a lei, dove era sempre stata solita sedersi e per la prima volta non si rivolsero nemmeno un saluto, se non uno sguardo tra misto e disgustato da parte della bionda.
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dove il cielo si muove se lo guardi attentamente
FanfictionNiccolò è un ragazzo apparentemente freddo e indifferente che trascorre interi pomeriggi con i suoi amici in un parcheggio vicino alla scuola che frequenta insieme a Chiara, inguaribile romantica e sognatrice ad occhi aperti determinata ad andare ol...