49. chapeau

662 23 6
                                    

«Londra è bellissima» sussurro io, con la testa poggiata sul muretto dal quale si ha una perfetta visuale del panorama della città completamente illuminata.

L'orologio segna l'una meno venti di notte, Sara e Alessandro data la stanchezza causata dal viaggio sono andati a casa a dormire, ho insistito tanto per fargli annullare la prenotazione nell'albergo che avevano trovato e dopo tanti, tanti tentativi ci sono finalmente riuscita. Gli ho affidato le mie chiavi dell'appartamento e, con il fatto che Alexia dorme dal suo ragazzo mi sono fatta lasciare il suo mazzo nel portaombrelli, con la promessa di farmi trovare in casa domani mattina quando passerà a prendere le cose per le lezioni.

«Come ti ci trovi?» mi chiede Niccolò, spostando lo sguardo dal panorama a me.

Io alzo le spalle, concentrandomi più che posso sulla vista che mi si apre davanti. «Tutto sommato bene, ho avuto qualche difficoltà ad ambientarmi all'inizio ma adesso posso dire di essermi abituata quasi del tutto» spiego, sottolineando il quasi.

«La preferisci a Roma?» domanda con un sorriso provocatorio, sa già quale sarà la risposta a questa sua domanda, chiunque lo sa.

«Roma è casa mia, non posso paragonarla a niente» per quanto possa amare Londra niente potrà mai essere paragonato alla mia Roma, la città che mi ha vista nascere e crescere, la città che mi ha vista vivere tutta la mia vita. È come chiedere a un bambino se preferisce la nutella o un carciofo, nonostante la bellezza di Londra non equivalga per niente ad un carciofo, anzi.

«Ah e come mai?» alzo gli occhi, Niccolò sta utilizzando il classico tono di voce di chi già conosce la risposta alla sua domanda, ma non vuole altro che sentirselo dire in faccia. Sa quanto io sono orgogliosa, soprattutto sa quanto io lo sia dopo questo periodo in cui non abbiamo avuto alcun tipo di contatto.

Inevitabilmente sbuffo, prima di iniziare a parlare. «Perché a Roma c'è tutta la mia vita: ho i ricordi con la mia famiglia, la prima volta che sono uscita con le amiche, la mia prima ubriacatura e poi a Roma ho conosciuto te» non ho avuto abbastanza tempo per concentrarmi sulle giuste parole da utilizzare e di conseguenza inizio a buttar fuori tutti i pensieri che mi navigano in testa, accorgendomi forse troppo tardi di aver parlato un po' troppo.

Niccolò sembra improvvisamente ancora più interessato al mio discorso dal momento che spalanca gli occhi, i quali vengono colpiti da una strana luce che non vedevo da tempo, sembrano illuminarsi. «Quindi sono nella lista dei ricordi che conservi a Roma?» mi domanda con un sorriso di chi conosce già la risposta, come se non gli fosse bastato quanto appena detto, seppur accidentalmente.

Annuisco ovvia, ormai quel che è stato fatto è fatto e non posso di certo rimangiarmi quanto detto anche perché sappiamo entrambi che è la verità, io per prima. Non ha alcun senso negare il fatto che lui è uno dei miei ricordi più belli che associo a Roma, indipendentemente se quel qualcosa tra noi tornerà, o se invece non è mai finito, rimarrà sempre un ricordo prezioso che non ha senso provare a cancellare.

«E dimmi, sono anche uno dei motivi per cui ci torneresti?» questa domanda, a differenza della prima coglie alla sprovvista entrambi: coglie alla sprovvista me perché decisamente non me l'aspettavo, ma coglie alla sprovvista anche lui che stavolta non ha la più pallida idea della risposta che riceverà.

In realtà non riesco nemmeno ad interpretarla questa domanda, ma per fortuna Niccolò come suo solito riesce a leggermi nella mente.

«Nel senso, se domani ti offrissero un contratto stabile qua a Londra, non ci penseresti due volte ad accettarlo e trasferirti qua?» questa domanda mi spiazza, ma non troppo.

In realtà io la risposta la conosco già, ma non darò mai la soddisfazione a Niccolò di sentirsi dire esattamente ciò che vuole, almeno non subito.

«Dipende» alzo le spalle, ricevendo però uno sguardo interrogativo da parte del ragazzo che mi costringe a proseguire. «Dipende da tanti fattori, in primo luogo dal tipo di lavoro di cui si tratta, ma anche dall'appartamento e dalla gestione delle spese. Non sarebbe certo facile ma non lo escludo a priori, dopotutto non è poi così male staccare dalla realtà per crearne una nuova»

dove il cielo si muove se lo guardi attentamenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora