Niccolò
Sono in aeroporto, intento a scorgere il nome della capitale inglese sul grande tabellone degli orari.
Ieri sera ho comprato il primo biglietto che ho trovato per Londra, ho deciso di non badare a spese né altro, il mio bisogno di vedere Chiara e parlare con lei supera ogni cosa. Ho capito che la amo troppo per lasciarla andare così, la amo troppo per aspettare altri tre mesi prima di rivederla visto che di tempo ne è passato già abbastanza.
Questo mio bisogno di vederla, sentirla o comunque avere un qualsiasi contatto con lei è sfociato qualche sera fa quando, in preda ad un momento di debolezza le ho inviato un messaggio, una semplice frase breve ma per me piena di significato. Come avevo previsto non ho ricevuto risposta e per questo non la biasimo, non posso farlo perché dopotutto sono stato io a non farmi vivo per mesi e tornare a fare capolino con una frase, senza dire nient'altro. Sono sicuro quasi al cento per cento che mi abbia preso per pazzo leggendola.
Solo Alessandro e Sara sanno che sono partito, Sara ha insistito per venire insieme a me ma dato che volevo trascorrere almeno una giornata da solo insieme a Chiara siamo scesi ad un compromesso: lei e Alessandro ci raggiungeranno in Inghilterra tra un paio di giorni, così avrò tutto il tempo per stare con Chiara, sempre che lei abbia voglia di vedermi (e non ci metterei la mano sul fuoco).
Ovviamente anche Adriano è a conoscenza della mia partenza, sono riuscito a convincerlo dopo tanto tempo. Mi ha accordato questa folle idea ma si è subito rifiutato di assumersi qualsiasi responsabilità con i nostri colleghi dello studio di registrazione che sicuramente si arrabbieranno tantissimo a causa di questa mia improvvisa sparizione dato che ci dovevamo vedere per concludere il disco, e quando chiederanno di me Adriano farà finta di non saperne niente per coprirmi.
Da una parte sto scappando dalle mie responsabilità, ma dall'altra ho bisogno di rivedere Chiara proprio perché solo così posso concludere il mio disco. Ci sono troppe canzoni iniziate e mai finite che non riesco a continuare proprio a causa della sua assenza. Il mio disco in gran parte è dedicato a lei, proprio come Pianeti. Ci sono canzoni che mi sono "inventato" traendo spunto da una storia d'amore immaginaria, ma la maggior parte di queste sono nate dalla quotidianità che vivevo con lei, e che ho bisogno di recuperare. È questa l'unica soluzione per continuare a far vivere la mia musica, che fa automaticamente vivere me, perciò ho bisogno di lei per poter vivere.
Le nuvole scorrono davanti al mio sguardo, mentre cerco di prendere sonno. I miei occhi però non vogliono saperne di chiudersi, l'ansia di rivedere Chiara dopo così tanto tempo mi lacera dentro; non eravamo mai stati distanti per più di tre mesi, ben che meno con una discussione così di mezzo. Sono quasi sicuro che non ne vorrà sapere niente di me, ma la conosco abbastanza bene da sapere che dopo un po' cederà e riusciremo finalmente a parlare, il nostro è un sentimento troppo grande, non può svanire così su due piedi.
Noto non molto distante da me una coppia, sono un uomo e una donna e lui le sta stringendo forte la mano mentre le sussurra qualcosa a me sconosciuto all'orecchio. I suoi occhi dapprima stretti in due fessure, molto probabilmente a causa della paura del decollo, si aprono voltandosi verso di lui con un'espressione divertita. Sorrido istintivamente. Mi piace osservare le persone che mi circondano perché spesso mi trovo a immaginare la loro vita e a costruirla nella mia mente, ma davanti a scene come questa c'è ben poco da immaginare. Chiudo gli occhi e vedo me e Chiara, seduti in questi stessi sedili, mentre anche noi ci teniamo per mano diretti verso qualche meta inedita, magari un'isola tropicale o magari la città dell'amore. Non ne abbiamo mai parlato perciò non so se abbia paura di volare o meno, ma comunque sia mi immagino noi stretti l'uno all'altra che condividiamo una cuffia con le canzoni di Vasco scaricate prima del viaggio mentre la tranquillizzo al momento del decollo, anche se alla fine sarebbe lei quella a tranquillizzare me. Spesso mi odio per la mia immensa immaginazione, nonostante in molti la classifichino più come un pregio. Mi odio perché può dare origine a pensiero come questo, così bello da farmi quasi paura dato che non so se lei in questo momento accetterebbe di venire con me, anzi, sono proprio sicuro che mi riderebbe in faccia davanti a una proposta come questa.
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dove il cielo si muove se lo guardi attentamente
FanfictionNiccolò è un ragazzo apparentemente freddo e indifferente che trascorre interi pomeriggi con i suoi amici in un parcheggio vicino alla scuola che frequenta insieme a Chiara, inguaribile romantica e sognatrice ad occhi aperti determinata ad andare ol...