15. biscotti alla crema

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«Tu sei mai stata innamorata?»

Avevano passato tutta la mattinata sul letto completamente disfatto di Chiara, l'uno tra le braccia dell'altro scambiandosi carezze e qualche bacio.

Niccolò non era tipo da smancerie e non lo era mai stato, eppure con Chiara riusciva a sopportare tutto ciò che prima non poteva vedere nemmeno da lontano.

Lei, al contrario, avrebbe abbracciato anche il cassonetto della spazzatura; sin da piccola dimostrava affetto a tutti riempiendoli di abbracci, era nella sua natura.

Quella domanda lasciò un po' sorpresa Chiara; dopo quel bacio non si erano più rivolti la parola, avevano comunicato tramite gli occhi e le labbra.

«Si, una volta» rispose titubante, come se avesse paura di rivelarlo.

«E com'è stato?» domandò lui continuando ad accarezzarle i lunghi capelli castani.

«Bello, all'inizio bello» iniziò fissando un punto indefinito di fronte a se. «Era un amico di Sofia, mi piaceva davvero tanto ed io piacevo a lui. I primi mesi furono indimenticabili, mi sembrava di vivere nella favola che da bambina avevo sempre sognato, fino a quando non seppi che si stava sentendo con un'altra che consideravo un'amica, e solo dopo ho scoperto che aveva scommesso con alcuni suoi amici, l'obiettivo era quello di farmi innamorare di lui e di portarmi a letto, fortunatamente però non c'è riuscito anche se è stato la causa dei miei attacchi di panico per circa quattro mesi, non riuscivo a stare un giorno senza pensare a lui e ciò che era successo»

Il dolore che le aveva fatto provare Giovanni non era paragonabile a nient'altro, non era tanto la fine di una relazione a farla soffrire quanto il fatto di essere stata umiliata e presa in giro.

Era la prima volta che Chiara si apriva così riguardante Giovanni, e mai avrebbe pensato di farlo di fronte a Niccolò, il quale rimase in religioso silenzio.

«E tu?» domandò alzando lo sguardo verso quello del ragazzo, già su di lei. «Tu sei mai stato innamorato?»

A questa domanda si susseguirono due minuti di silenzio.

«Si, sono stato insieme ad una ragazza per un anno» spiegò sotto lo sguardo attento di Chiara. «Era davvero bellissima, mi piaceva tutto di lei: il suo modo di fare, il suo carattere e il suo fisico, non c'era niente che non andasse in lei. Mi aveva fatto perdere la testa completamente, era la prima volta che provavo un sentimento così forte, poi però l'ho sorpresa a tradirmi con un ragazzo nel bagno della scuola, da quel giorno mi sono imposto di non innamorarmi mai più, tanto che ho smesso di crederci nell'amore.»

Anche per Niccolò non era semplice esprimersi su quanto accaduto con la sua ex fidanzata; per una volta che si era lasciato andare era stato ferito in maniera atroce.

Quell'ultima frase fece rompere qualcosa dentro Chiara: ho smesso di crederci nell'amore, cosa voleva dire? La stava illudendo fin troppo.

I sentimenti della ragazza si facevano sempre più grandi, e dopo questo discorso la sua paura di innamorarsi aumentò del settanta per cento, sicura che lui non l'avrebbe mai ricambiata.

«Prima mi ha chiamato Sara, mentre stavi dormendo» disse cercando di rompere quel nuovo strato di ghiaccio che si era formato tra le quattro pareti della stanza. «Chiede se stasera andiamo da Ale a vedere la partita, ci sei?»

«Non lo so, vediamo» disse con tono brusco alzandosi dal letto, allontanando il suo corpo da quello del ragazzo.

Immediatamente lui le afferrò il polso, facendola automaticamente voltare verso di lui.

«Che succede?» domandò preoccupato, guardandola negli occhi.

Nel vederlo così interessato a lei Chiara sorrise, dimenticandosi di tutto quello che aveva detto prima.

dove il cielo si muove se lo guardi attentamenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora