3. "Styles, sali su questa moto"

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Inutile dire che litigai con mio padre, secondo la sua opinione, assolutamente discutibile, non avevo avuto il diritto di saltare la cena solo per una conversazione spiacevole. Gli avevo ripetuto più volte che non m'importava, che Desmond non avrebbe dovuto tirare fuori l'argomento su mia madre e che non avrei mai dovuto accompagnarlo.

Piccolo riassunto della chiamata: sarei dovuto andare ad alloggiare a casa degli Styles per due settimane minimo, tempo probabilmente prolungabile a seconda degli affari...

Me ne andai a dormire dopo aver tolto la suoneria e spento il telefono, non avevo proprio la forza e la voglia di sentire la fastidiosa musichetta del cellulare, volevo solo dormire e dimenticarmi di tutto quello che stava per accadere. Delle settimane che avrei dovuto passare a casa degli Styles.
Sarebbe stato il mio inferno personale...

La mattina successiva la passai a studiare, incredibile da dire, tra meno di una settimana avrei dovuto dare l'ultimo esame dell'anno. Non avevo frequentato l'università come tutti gli altri, avevo preso lezioni private e solo per le sessioni di esame dovevo recarmi a scuola.

Sembrava uno sballo ma no, mi costava veramente moltissimo impegno, dovevo studiare la notte ed essere il futuro capo di una società multimiliardaria. Troppe responsabilità...

Ancora assonnato mi alzai e mi diressi in bagno, una bella doccia e delle buona musica e mi distrassero dal vortice di pensieri.

Una chiamata interruppe il mio paradiso, risposi restando sotto l'acqua calda -"Zayn che vuoi?" -sbuffai con l'acqua che picchiava sulla mia nuca -"stai facendo la doccia amico? Seriamente mi hai risposto mentre sei là dentro?" -rise -"dai Zy che cavolo vuoi? Sentire la tua brutta voce alle otto di mattina non è piacevole" -risposi chiudendo l'acqua e aprendo il vetro appannato dell'abitacolo -"ho parlato con Liam, ci ha dato appuntamento tra meno di due ore da Joe" -spiegò, mi legai un asciugamano in vita e uscii dal bagno -"va bene amico, ma non so se sarò in ritardo, ieri ho litigato con mio padre e so che se mi vedesse uscire di casa inizierebbe una discussione" -ammisi iniziando a vestirmi -"e il tuo piano geniale sarebbe quello di aspettare che esca da casa per uno dei suoi soliti appuntamenti?" -mi sistemai i capelli sistemandoli alla ben in meglio con le mani -"già" -mormorai, lo sentii ridere e sbuffai -"dai amico ci vediamo più tardi, alle due da Joe" -concluse Zayn -"sì, ciao"...

Mi preparai e rimasi stupito dal riflesso nello specchio, sembravo molto riposato anche se non era vero, la felpa verde mi faceva sembrare ancora più magro e i pantaloni mi fasciavano perfettamente le cosce.

I capelli spettinati mi donavano quel senso di ribellione che amavo e gli occhi blu sembravano più scuri del solito...
Mandai una foto a Lottie scrivendole che uscivo, di nom venire a cercarmi a casa e di mentire dicendo a chiunque mi volesse incontrare che ero con lei. Piano perfetto.

Uscii di casa solo quando vidi la macchina di mio padre sfrecciare fuori dal vialetto, scelsi di prendere la moto e in meno di venti minuti arrivai sul luogo dell'incontro, vidi seduti ad un tavolo Liam, Zayn e una testa riccia che dava le spalle alla porta...
Mi avvicinai e solo allora riconobbi i forti ricci, porca puttana.

"Ehi amico" -sorrise Zayn facendomi accomodare accanto a lui -"Louis conosci Harry? Siamo amici da molti anni" -disse Liam, il suo ragazzo rise sotto i baffi -"sì, ci conosciamo" -borbottai visibilmente stressato -"che ne dite di ordinare da bere?" -"sì, ho bisogno di alcol" -mormorai stropicciandomi il viso -"siamo in due amico" -rise Zayn -"in tre" -disse Harry stupendomi, la sua voce era roca. Un brivido mi percorse la schiena -"siete una banda di ubriaconi" -ci rimproverò Liam ridendo -"ma se ieri sera ti sarai bevuto una decina di birre" -sorrise Harry colpendomi sulla spalla.
Passammo il pomeriggio in quel bar, a parlare del più e del meno, sostanzialmente i protagonisti della scena furono Zayn e Liam, io e Harry restammo in silenzio ad ascoltare.

Avevo molto cose per la testa, troppe.
"Louis, mi stai ascoltando?" -chiese il mio amico infastidito -"no, scusa Zy, ma sto pensando al fatto che tra due giorni devo dare un fottutissimo esame e sono ancora qua a bere" -risi prendendolo in giro -"ma guarda te: Tomlinson studioso, che cosa incredibile" -"idiota, a differenza tua devo studiare se voglio ottenere qualcosa dalla società di mio padre" -sorrisi chiudendo gli occhi in due fessure -"a differenza tua non ho un impero del business" -ribatté -"scusate ma io devo proprio andare" -commentò Harry alzandosi -"che c'è Styles? Ti da fastidio parlare di grandi società?" -chiesi ironicamente, Liam mi fulminò con lo sguardo mentre Zayn sorrise cercando di non ridere.
"No Tomlinson, ma questo discorso mi annoia... E poi, tu dovresti sapere bene come si fugge da una conversazione no?" -detto questo andò alla cassa, pagò il conto e se ne andò...

Guardai Zayn accigliato, stava ridendo. Mi alzai e uscii dal locale.

Stavo camminando quando una voce alle mie spalle mi fece sobbalzare -"Tomlinson" -"Dio! Ma che problema hai?" -esclamai posandomi una mano sul petto, all'altezza del cuore -"ti sembra divertente citare le situazioni famigliari?" -chiese Harry iniziando a camminare accanto a me -"la vera domanda è: tuo padre trova interessante parlare di una persona morta in una cena di affari?" -non so per quale motivo avessi risposto così a tavola, semplicemente tutta la situazione con gli Styles non era al primo posto delle cose che mi piacevano -"mi dispiace per ieri, probabilmente credeva fosse un buon argomento... O forse è solo stupido di suo" -sussurrò l'ultima parte della frase per non farsi sentire, ma ovviamente fallì -"è probabile che sia la seconda" -commentai accennando un sorriso involontario -"immagino che ti abbiano detto del tuo trasferimento" -"già" -mormorai sistemandomi i capelli con le mani -"é per questo che ce l'hai con me?" -chiese.

"Non credi mica che ti risponderò sinceramente vero?" -mi limitai a dire mentre scuotevo la testa -"no, ma un po' ci ho sperato" -borbottò passandomi una mano tra i capelli -"non sopporto il fatto che le nostre famiglie siano troppo diverse, e ora scusa, ma ho di meglio da fare che stare qui -dissi allontanandomi verso la mia moto -"ci vediamo domani sera Louis" -mi voltai nella sua direzione -"di che stai parlando?" -domandai abbastanza confuso -"cena di affari" -spiegò semplicemente...

Mi sedetti sul bordo della moto, passai uno dei caschi al ragazzo di fronte a me -"che?" -"sali, ti porto a casa" -sbuffai battendo una mano sulla sella -"ma te lo puoi scordare, non mi fido di te" -protestò sbraitando -"Styles, sali su questa cazzo di moto, ti riporto a casa e possiamo evitarci fino a domani" -insistetti accendendo il veicolo.

Harry non aggiunse nulla, semplicemente si sedette dietro di me attento a non toccarmi.
Involontariamente risi...

"Ti conviene tenerti a me se non vuoi cadere" -dissi prendendogli le mani e legandomele in vita -"cosa mi tocca fare per tenere buoni rapporti con un Tomlinson" -borbottò appoggiando la fronte sulla mia spalla.
A quel contatto dei brividi mi percorsero la schiena ma decisi di far finta di nulla -"siamo in questa situazione entrambi" -gli feci notare mettendomi il casco -"portami a casa e sta zitto"...

Non me lo ricordavo così, l'Harry che avevo conosciuto due anni prima era timido, il classico perfettino, il ragazzo studioso che non usciva di casa e per non perdere tempo con la scuola, non avrei mai pensato che lui potesse diventare scontroso e così coraggioso.

𝓂𝒶𝓎𝒷𝑒 𝓌𝑒 𝒻𝑒𝓁𝓁 𝒾𝓃 𝓁𝑜𝓋𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora