Restammo sulla spiaggia fino alle sette del mattino, il sole era già sorto. Harry sembrava più sveglio che mai, io sembravo uno zombie.
"Lou, andiamo a casa dai" -sussurrò alzandosi in piedi -"ma si sta bene qui, tuo padre andrà a lavoro tra un'ora. Aspettiamo che esca di casa" -dissi sbadigliando, le palpebre erano sempre più pesanti -"no Lou, hai bisogno di dormire" -Harry mi fece alzare e mi prese in braccio...
Gli legai le braccia al collo e le gambe in vita, lui mi posò le mani sul fondoschiena per tenermi sollevato -"ce la faccio a camminare... e poi, se qualcuno ci vedesse?" -borbottai contro il suo collo, ero troppo stanco per formulare una frase di senso compiuto -"a quest'ora nessuno va al mare, e poi passeremo nei vicoli isolati. E non riusciresti a camminare, non ti reggi in piedi dalla stanchezza" -disse iniziando a camminare.
Mi teneva stretto a sé come se non pesassi minimamente -"non è vero" -cercai di protestare -"dormi Lou, ti porto a casa io" -appoggia la guancia sulla sua spalla, il naso contro il suo collo, e mi lasciai andare tra le braccia di Morfeo.
O meglio dire: tra le braccia di Harry...
Mi svegliai di soprassalto, mi guardai intorno: ero in camera, sicuramente il riccio mi ci aveva accompagnato, Harry non c'era.
Un senso di ansia mi attanagliò lo stomaco, avevo avuto un incubo e negli ultimi giorni mi ero talmente abituato ad avere qualcuno nel letto che oramai non sapevo dormire da solo. Maledizione, dannato riccio.
Cercai di riaddormentarmi ma non ci riuscii, o meglio dire, mi risvegliai di colpo qualche mezz'ora dopo. Mi misi a sedere con le ginocchia piegate e la testa tra le mani, l'incubo era sempre lo stesso ma faceva male. Tanto male...
"Ehi, Lou, stai bene?" -una voce arrivò dalla porta ma ero in una bolla, tutti i rumori e la voce del riccio erano chiusi fuori. Non riuscivo a scoppiare quella bolla invisibile -"Louis, Lou" -la sua voce era ovattata, arrivava flebile e di certo non bastava per risvegliarmi da quello stato.
Sentii due mani prendermi la testa per farmela alzare, il mio sguardo incontrò quello verde di Harry -"Lou, puoi tornare da me?" -chiese accarezzandomi le guance, scossi la testa mordendomi il labbro. Non sapevo cosa stesse accadendo, avevo solo la certezza che quella bolla non voleva scoppiare e forse, restare così mi faceva sentire al sicuro.
"Io invece credo che tu possa tornare" -insistette il riccio osservandomi, riconobbi il panico nei suoi occhi verdi -"qua sto bene" -sussurrai chiudendo gli occhi per concentrarmi sui rumori intorno a me -"ma con me stai meglio, lo so, dai Lou" -scossi nuovamente la testa...
Dopo un incubo non ero mai entrato in uno stato di trance così, evidentemente gli incubi mi stavano distruggendo. E io nemmeno me ne accorgevo.
"Per favore Lou, torna da me. Voglio averti qua" -detto questo si avvicinò e premette le labbra sulle mie, la bolla si distrusse e, con lei, il mio stato di trance si dissolse.
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Harry mi prese il viso tra le mani, istintivamente spalancai le gambe per farlo stare in mezzo ad esse, le sue labbra vagavano sulle mie con foga. E io ricambiai con estrema urgenza, avevo bisogno di lui. In quel momento."I miei non ci sono" -sussurrò prendendomi il lobo dell'orecchio tra le labbra, mi lasciai scappare un gemito -"doccia" -dissi senza pensarci, o ora o mai più...
Lui si alzò dal letto sorridendo, si sporse prendendomi dai fianchi e mi prese in braccio. Gli legai le gambe in vita e le braccia al collo per continuare a baciarlo.
Il tragitto verso il bagno fu uno scontro di baci veloci e disordinati, io volevo solo averlo su di me. Lui voleva solo continuare i baci all'infinito, quando mi fece scendere mi misi in punta di piedi e catturai nuovamente le sue labbra, mentre accendevo l'acqua della doccia.
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𝓂𝒶𝓎𝒷𝑒 𝓌𝑒 𝒻𝑒𝓁𝓁 𝒾𝓃 𝓁𝑜𝓋𝑒
FanficLouis Tomlinson, erede di una delle associazioni più importanti del mondo: la Tomlinson corporation, è un ragazzo con molti problemi. Un passato difficile e un presente composto da donne e alcol. La solitudine, però, colpisce tutti. Anche i più pote...