33. "Fermami adesso o sarà troppo tardi"

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Uscii dall'ospedale velocemente, l'incontro con Thomas era andato bene ma quel luogo mi aveva destabilizzato e non poco. Ero incazzato con Harry: aveva avuto buone intenzioni ma prima di applicarle avrebbe dovuto dirle. Avremmo dovuto parlarne...

Arrivai alla macchina, Harry era al volante con la testa tra le mani, quando bussai sul finestrino scese dall'auto e si sedette al posto del passeggero, mi accomodai alla guida -"Lou?" -chiese quasi in un sussurro -"no!" -ringhiai accendendo la macchina, iniziai a guidare guardandolo di sottecchi: mi osservava con gli occhioni verdi -"mi dispiace" -sussurrò mordicchiandosi il labbro -"sì, anche a me" -sputai gelido.

Il resto del viaggio lo passammo nel silenzio più totale, io ero estremamente nervoso, Harry era pentito. Parcheggiammo e rientrammo nella mia proprietà, come aprii la porta Harry mi seguì e parlò -"cazzo Louis, dimmi qualcosa!" -lo ignorai togliendomi la felpa e godendomi del caldo che c'era a casa -"ti prego Louis! Urlami contro, grida, piangi, ridi, insultami! Lanciami contro qualsiasi cosa ma non ignorarmi!" -aveva le lacrime agli occhi, pensai al detto che diceva che l'indifferenza è la peggior arma.

Mi avvicinai a lui in silenzio, lentamente, lo spinsi contro alla porta e prima che potesse dire qualsiasi cosa premetti le labbra sulle sue. Le mie mani lo presero per i fianchi e li strinsero con forza. Harry ricambiò al bacio con lentezza e dolcezza, cosa che fece contrasto con la mia rabbia e la mia completa mancanza di autocontrollo. Lasciai che le mie mani esplorassero il suo corpo, gli sfilai la felpa e la maglietta in un colpo solo.

Lui rimase fermo, continuando a baciarmi -"fermami adesso, dopo sarà troppo tardi" -ringhiai nervoso -"sta zitto" -sbuffò anche lui, con tanto desiderio nella voce. Guardai i suoi occhi verdi, le pupille erano tanto dilatate da far quasi sparire le iridi verdi. Lo presi per i fianchi e lo sollevai, mi legò le gambe in vita e sorrise contro alle mie labbra.

"Non ridere, idiota" -lo riprese tirandogli i capelli leggermente, arrivai in camera con lui in braccio. E lo spinsi sul letto. In quel momento sembrò quasi avere paura, il che mi fece innervosire il doppio: "come poteva pensare che potessi anche solo cercare di fargli del male?"...

Gattonai fino ad essere sopra di lui, gli sfilai i jeans e feci fare la stessa fine anche ai suoi boxer -"Lou" -"sta zitto!" -sbottai finendo di spogliarlo delle calze, Harry riprese a baciarmi con dolcezza infinita. Mi aiutò a spogliarmi e mi sdraiai in mezzo alle sue gambe per iniziare a baciargli il collo. Mordevo, succhiavo e massaggiavo ogni lembo di pelle a cui riuscivo ad arrivare -"Lou?" -il suo gemito roco mi fece uscire di testa, in un secondo -"ora me la paghi, per tutto quello che hai fatto" -lo avvertii per poi scendere dal letto e dirigermi verso l'armadio.

"L-Lou, dove vai?" -mi mordicchiai il labbro nervosamente, dopo tutti quei pensieri sarei sprofondato all'inferno. Era palese -"Louis, ti sto parlando" -sbuffò Harry tirandosi a sedere, lo guardai alzando un sopracciglio, e poi presi una delle mie bandane -"e io ti sto ignorando" -sentii dei passi dietro di me, due braccia mi spinsero contro le ante dell'armadio -"non mi piace quando mi ignori" -sussurrò contro al mio orecchio -"e a me non piace quando prendi decisioni senza consultarmi" -gli presi i polsi tra le mani, per poi farlo indietreggiare fino al letto -"scusa" -pigolò appoggiando la testa sul cuscino -" ce l'ho con te comunque" -sbottai sedendomi a cavalcioni su di lui. Spingendogli i polsi contro la testiera del letto.

"No, dai Lou" -sussurrò restando comunque fermo, lo ignorai e legai la bandana alle sbarre di ferro, stringendo sui suoi polsi lentamente. Senza fargli male -"va bene così?" -chiesi lasciando intuire la mia leggera preoccupazione. Nonostante fossi arrabbiato non potevo neanche pensare di fargli del male -"sì" -tornai a baciargli il collo, poi scesi seguendo una linea immaginaria arrivando ai capezzoli. E iniziando a torturarli. Mentre con la lingua tracciavo quello di destra, con la mano stuzzicavo quello di sinistra -"Lou" -gemette Harry piegando la testa all'indietro, contro al cuscino -"shh" -arrivai alle sue cosce, ci lasciai un tenero bacio prima di spalancarle per potermici piazzare in mezzo...

Strinsi la presa sui suoi fianchi, lasciando il segno delle mie dita su di lui, percorsi le sue fossette di venere e prima che potesse dire qualsiasi altra cosa lo feci mio -"cazzo Lou!" -tirò un urlo, immediatamente lo stroncai baciandolo, ricambiò lentamente. Strizzando gli occhi. Attesi qualche istante perché si abituasse, quando smise di baciarmi e mosse i fianchi capii che era pronto.

"Lou" -piagnucolò -"ti odio" -soffiai contro alle sue labbra, continuando a tenere il ritmo -"ti odio perché ti amo da morire" -quelle parole uscirono dalla mia bocca come un ringhio -"ti amo" -rispose baciandomi dolcemente, oramai eravamo troppo stanchi persino per professarci odio.

"L-Lou, voglio toccarti, liberami" -borbottò Harry contro alle mie labbra -"porta pazienza piccolo". Quando ci separammo lo sentii protestare, scesi a baciargli il petto -"Louis William Tomlinson, basta" -sbottò cercando di liberarsi dalla bandana, più tirava più stringeva -"taci" -dissi per poi scendere con le labbra sul suo petto. -"L-Lou" -gemette piegando la testa all'indietro, mi allontanai perché capii che stava per raggiungere il limite. Lo guardai per qualche istante: le gambe tremanti, il viso arrossato, gli occhi lucidi e le labbra socchiuse e gonfie per i miei baci...

"Dio quanto ti odio" -piagnucolò mordendosi il labbro inferiore, gli asciugai una lacrima e gli lasciai un bacio a stampo sul naso -"mi ami da impazzire e lo sappiamo entrambi" -ridacchiai sedendomi a cavalcioni su di lui. Mi sporsi fino alla testiera e gli liberai i polsi. Immediatamente portò le mani sui miei fianchi, stringendoli e lasciandoci i segni dei suoi polpastrelli -"ti amo" -disse prendendomi il viso tra le mani -"ti amo" -risposi scivolando fino ad essere nuovamente tra le sue gambe. Harry mi legò le cosce in vita. Scattando in avanti per venirmi incontro -"e io che ti credevo innocente" -dissi ridendo -"sta zitto Tomlinson" -sbuffò baciandomi -"ai suoi ordini Styles".

-"M-mi dispiace" -gemette baciandomi -"anche a me piccolo" -sussurrai sentendo di star per arrivare al limite, per la seconda volta -"non dovevo prendere quella decisione per te" -"non dovevo trattarti così, mi hai solo aiutato" -non riuscì a rispondere.
"Ti amo L-Lou" -"ti amo Hazz" -arrivammo tutti e due all'apice del piacere -"doccia?" -chiese sdraiandosi accanto a me -"prima almeno rilassiamoci un secondo" -dissi abbracciandolo, facendogli appoggiare la testa sul mio petto. Per poi iniziare a coccolarlo...

𝓂𝒶𝓎𝒷𝑒 𝓌𝑒 𝒻𝑒𝓁𝓁 𝒾𝓃 𝓁𝑜𝓋𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora