41. "Va da Harry, pensa a lui okay?"

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La scena che mi si presentò davanti mi pietrificò: Nick con addosso solo i boxer e Harry... Harry senza vestiti nel letto, che cercava di liberarsi da lui. Corsi e presi Nick per le spalle, tirandolo sul pavimento e sedendomi a cavalcioni sul suo petto. Iniziai a colpirlo sul viso, una, due, tre, quattro volte. Oramai non ci vedevo più dalla rabbia -"Louis!" -la voce di Gemma era inutile, non la sentivo. Colpii il ragazzo sul naso, sulle guance, oramai non sapevo se le mie mani grondassero del suo sangue o per le ferite sulle mie nocche -"Louis basta! Così lo uccidi!" -Gemma mi tirò all'indietro, facendomi sedere sul pavimento -"lui ha! Lui!" -urlai cercando di scagliarmi di nuovo contro a Nick. Gemma lo spinse giù dalle scale urlando -"non farti vedere mai più! Chiamo la polizia e ti troveranno!".

"Louis, tesoro ascoltami, va da Harry okay? Pensa a lui, rilassati" -Anne mi abbracciò piangendo -"ci penso io, sì, ci penso io. Andate via" -dissi semplicemente tirandomi in piedi e stropicciandomi gli occhi -"andiamo mamma, ci vediamo dopo Louis" -Gemma chiuse la porta e io rimasi solo insieme a Harry. Lui tremava steso su un fianco, raggomitolato su se stesso. Mi avvicinai lentamente, piangeva e non volevo spaventarlo. Gli posai una mano sul fianco e s'irrigidì -"piccolo, sono io" -sussurrai accarezzandogli piano la schiena -"L-Louis, ti prego" -singhiozzò voltandosi per guardarmi -"vieni qua piccolo" -lo presi tra le braccia come se non pesasse nulla. Si strinse contro al mio petto piangendo -"shh amore mio, adesso ci sono io" -lo abbracciai cercando di calmarlo -"l-lui h-ha, l-lui m-mi h-ha quasi a-avuto. N-no" -"mi dispiace così tanto piccolo mio, m-mi dispiace" -oramai stavo piangendo anche io. Non potevo credere che qualcuno gli avesse fatto del male. Avrei dovuto fare qualcosa, salvarlo in tempo. Restammo seduti ad abbracciarci per un tempo che sembrò infinito, fin quando decisi di potermi permettere di piangere.

"Piccolo, ti porto a fare un bagno okay?" -mi asciugai gli occhi e fui pronto a prendermi cura di Harry -"no dai L-Lou" -provò a protestare lievemente, era sconvolto -"dai amore, ci sono io" -lo presi in braccio e lo trasportai fino al bagno, aprendo immediatamente il rubinetto della vasca. Nel tempo che aspettammo l'acqua calda Harry continuò a stringersi contro al mio petto, come se non mi volesse mollare. Quando la vasca fu abbastanza piena lo costrinsi a sedercisi dentro, lui mi ascoltò ma continuò a tenermi la mano -"che ne pensi se ti lavo questi ricci ribelli?" -chiesi sorridendogli -"sì" -una delle mie mani la lasciò libera, mentre l'altra la tenne per sé e incrociò le nostre dita.

Iniziai a lavargli i capelli molto lentamente, massaggiandogli la cute per farlo rilassare almeno un po' -"Lou" -mi richiamò debolmente, mi voltai a guardarlo preoccupato -"che succede?" -"ehi, calmo, volevo solo dirti grazie" -mormorò accennando, finalmente, un sorriso -"per cosa amore?" -chiesi alzando un sopracciglio -"per avermi salvato anche in questo caso" -"sono arrivato tardi Hazz" -abbassai lo sguardo mordendomi il labbro -"guardami Boo, ti prego, guardami" -lo ascoltai contrariato -"Nick non è riuscito a fare quello che voleva, l'hai fermato prima che si prendesse una parte di me, mi hai salvato. E non importa quanto io ora sia scioccato, sono felice che tu sia qui" -lo abbracciai. Lo abbracciai e per un secondo mi dimenticai di tutto...

Alla fine il bagno si trasformò in una scusa per abbracciarci, niente baci. Non volevo che Harry si sentisse peggio, volevo tenere il controllo della situazione. Una quasi violenza sessuale non si dimentica facilmente. Finito di lavarlo lo feci uscire dalla vasca e lo avvolsi nel suo accappatoio verde, era proprio fissato con quel colore -"adesso ci mettiamo a letto ti va? Però prima dobbiamo assolutamente parlare con i tuoi genitori" -mormorai guardandolo preoccupato, era una cosa difficile da fare. Specialmente con un padre come Desmond Styles -"perché? Non possiamo solo dormire e basta?" -disse agitato, lo abbracciai senza esitare -"piccolo, Nick non starà più vicino a te. La polizia lo arresterà immediatamente, ma devi permettermi di aiutarti" -lo supplicai anche con lo sguardo, ero veramente preoccupato -"qual'è il tuo piano? Cos'hai intenzione di fare?" -chiese annuendo piano -"andiamo dai tuoi genitori, sono certo che tua madre avrà già spiegato tutto a tuo padre ma preferisco parlarci anche io. Poi chiamerò la polizia e sistemerò ciò che c'è da fare" -spiegai accarezzandogli la schiena -"andiamo" -sussurrò camminando al mio fianco. Arrivammo al piano di sotto, Anne, Gemma e Desmond stavano parlando e discutendo animatamente.

"Scusate" -il sussurro di Harry non fece zittire nessuno -"scusate! Chiudete quella bocca!" -urlai senza tante cerimonie -"Harry, come stai amore? Vieni qua bambino mio" -Anne corse ad abbracciarlo dolcemente, stringendolo piano -"sto bene mamma, sul serio, non mi ha fatto nulla. Louis é arrivato immediatamente, non voglio nemmeno più pensarci" -mormorò scuotendo lievemente la testa -"se avessi saputo che cosa ti avrebbe fatto non l'avrei chiamato qui, mi dispiace Harry, quel frocio deve stare lontano da te" -esordì Desmond alzandosi in piedi, decisi in quel momento di prendere il telefono e registrare la conversazione. Mi sentii svenire, non era possibile che avesse detto una cosa del genere -"credi che il problema sia che lui è gay?" -domandò il mio ragazzo alzando un sopracciglio, lo sguardo truce e l'espressione delusa -"ovviamente Harry, se fosse normale non l'avrebbe mai fatto" -rispose Desmond -"sai che c'è? Vaffanculo! Sei solo un povero idiota, credi veramente che la vita funzioni così?! Che il fatto di essere gay renda un uomo diverso? O cattivo?! Sono stanco dei tuoi pregiudizi! Sono stanco di tutto!" -urlò Harry con le lacrime agli occhi, lo stomaco mi si strinse in una morsa -"non alzare la voce con me!" -esclamò Desmond in risposta -"non me ne frega un cazzo di te! Sono stanco, ho rischiato di essere violentato e l'unica cosa che sai dire è che Nick mi ha fatto del male perché è gay!" -Harry era fuori di sé.

"Forse Nick doveva violentarti, magari avresti smesso di pensarla così" -continuò, quello fu veramente troppo. Mi avvicinai al Signor Styles e lo presi per il colletto della giacca -"domani sera ci sarà mio padre qui, le toccherà spiegargli un paio di cose, soprattutto riguardo a questa registrazione" -dissi facendogli vedere la registrazione appena effettuata -"non oseresti" -"invece sì, e adesso devo occuparmi di Harry. A differenza sua: non me la prendo con un intero orientamento sessuale, ma con quel figlio di puttana" -sbottai cercando lo sguardo del mio ragazzo, mimò un "grazie" e sorrise. Desmond uscì dalla stanza e si diresse nel suo studio -"stai bene fratellino? Sai com'è papà, adesso però parliamo di te. Stai meglio?" -chiese Gemma sorridendo -"sto meglio, voglio solo che Nick sparisca per sempre" -"allora lascia che chiami la polizia" -esordii io -"subito" -mormorai uscendo dal salotto e giungendo in cucina per allontanarmi. La chiamata fu breve, Nick sarebbe stato arrestato in meno di un'ora. Ogni agente di polizia lo stava rintracciando. Mi avrebbero chiamato dopo averlo trovato nel suo luogo di domicilio.

Tornai qualche minuto dopo, con il cuore più leggero, Harry mi abbracciò immediatamente -"hai risolto Tesoro? Grazie" -disse Anne sorridendomi -"tutto apposto, mi chiameranno appena le cose si saranno sistemate... E credo di dovervi delle scuse, insomma, mi avete visto perdere il controllo. Mi dispiace" -mormorai in imbarazzo, non potevo permettermi che mi reputassero una persona cattiva. Non all'altezza di Harry -"Louis sei stato grandioso, non avremmo saputo gestire una situazione del genere se non ci fossi stato tu" -mi rassicurò Anne -"adesso però sono stanco, voglio solo riposarmi e lasciarmi alle spalle questa storia. Per quanto possibile, Louis: vieni con me?" -chiese Harry guardandomi -"certo, buonanotte" -dissi sorridendo alle due donne -"notte ragazzi"...

𝓂𝒶𝓎𝒷𝑒 𝓌𝑒 𝒻𝑒𝓁𝓁 𝒾𝓃 𝓁𝑜𝓋𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora