42. "Devi essere fiero di ciò che sei Harry"

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Salimmo al piano superiore uno accanto all'altro, Harry teneva la testa bassa. Era stanco, voleva dormire. Chiusi la porta a chiave e mi tolsi la camicia e i pantaloni eleganti. Appoggiandoli sulla mia borsa e avvicinandomi al letto che una volta era destinato a me. Stavo per disfare le lenzuola quando Harry mi richiamò -"che stai facendo?" -mi chiese guardandomi -"vado a dormire" -risposi semplicemente, ero abbastanza confuso -"oh okay, credevo che avresti dormito con me" -mormorò abbassando il capo, sorrisi e mi misi in piedi.

Attraversando la stanza per avvicinarmi a lui, lo strinsi in un abbraccio dolce -"pensavo che non volessi piccolo, che avessi bisogno di stare da solo" -mi scusai accarezzandogli la schiena -"no, voglio solo te" -prima che potessi capire qualcosa sentii le sue labbra premere sulle mie, rimasi immobile per lo shock. Non credevo che l'avrebbe fatto -"piccolo" -cercai di allontanarlo -"amore" -continuò a baciarmi -"Harry" -finalmente comprese ciò che volevo dirgli e si allontanò di poco, guardandomi con il labbro incastrato tra gli incisivi.

"Non mi vuoi?" -chiese abbassando lo sguardo e lasciandosi sfuggire una risata amara -"certo che ti voglio amore, ma adesso devi andare a dormire. Sei stanco morto e non ti permetterò di fare un errore del genere, adesso andiamo a riposare okay?" -dissi accarezzandogli la testa -"cosa c'è di sbagliato nel volere il proprio ragazzo?" -continuò insistendo -"nulla, ma adesso non è il momento giusto" -"invece sì" -gli tolsi la maglia e lasciai che i suoi pantaloni della tuta calassero fino alle sue caviglie.

Trattenne il fiato, e ricominciò a respirare solo quando tornai col viso a un palmo dal suo naso. Poi scesi a posargli un bacio bagnato dietro l'orecchio, prendendogli il lobo tra i denti, quando sospirò scesi sul suo collo tracciando una linea immaginaria con la punta del naso. Continuai a lasciargli baci ovunque, arrivando fino al suo petto e scendendo fino ai suoi fianchi. Quando mi inginocchiai per baciargli i tatuaggi che aveva appena sopra la linea dei boxer  smise di respirare, chiuse gli occhi e sussurrò un -"hai ragione, non sono pronto"- mi rimisi in piedi e sorrisi -"lo so piccolo, te l'avevo detto" -gli scompigliai i capelli -"andiamo a dormire allora?" -mormorò stropicciandosi gli occhi -"certo".

Ci stendemmo sul letto, Harry si sdraiò sul fianco e lo abbracciai da dietro. Facendo aderire la sua schiena al mio petto, gli legai un braccio in vita ispirando il suo profumo -"domani è il grande giorno, il coming out del figliolo prediletto dei Tomlinson" -mormorò, scoppiai a ridere -"oh avanti non vorrai dirmi che credi mio padre preferisca me alle mie sorelle vero?" -"scusa, è che deve essere bello avere un padre che ti supporti così... Cioè insomma, hai capito" -sembrava nel panico -"Hazz, amore, hai tutta la tua famiglia che ti sostiene. Gemma e Anne vogliono solo che tu sia felice e tuo padre la pensa così solo perché è rimasto indietro con i tempi, ma non devi nascondere ciò che sei" -si sdraiò sull'altro fianco per potermi guardare -"lui crede che io sia un errore" -mormorò mordendosi il labbro a sangue -"lui crede che il nostro amore sia sbagliato, ma io so che non é così. Tu credi che sia sbagliato?" -domandai alzando un sopracciglio -"certo che no, credo sia la cosa più bella che mi sia capitata" -disse posandomi una mano sulla guancia, feci la stessa cosa a lui.

Iniziammo ad accarezzarci i volti, i nostri sguardi incatenati -"allora non importa ciò che pensa lui, devi essere fiero di ciò che sei Harry. Devi urlare al mondo che ami te stesso, non devi nasconderti. Mai" -dissi guardandolo -"posso provarci, ma tu devi essermi accanto" -rispose sorridendomi -"sei una creatura meravigliosa Harry Styles, non ti merito" -mormorai osservando la sua espressione sorridente, nei suoi occhi riconobbi quella dolcezza che tanto amavo -"invece io credo che tu, Louis Tomlinson, sia il ragazzo più perfetto del mondo. Ti amo" -si avvicinò alle mie labbra lentamente -"ti amo così tanto piccolo" -sussurrai a un centimetro dal suo naso -"così tanto che fa male" -disse lui -"si amore, così tanto che fa male" -lo baciai e smisi di pensare a tutto il resto. Poi lo strinsi e mi addormentai, consapevole che la mattina dopo sarebbe stato lì...

𝓂𝒶𝓎𝒷𝑒 𝓌𝑒 𝒻𝑒𝓁𝓁 𝒾𝓃 𝓁𝑜𝓋𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora