25. "Stai bene? Come Harry vero? Siete due cazzoni bugiardi"

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Arrivato in Hotel, dopo aver fatto il check-in, trovai la forza di accendere il telefono. Trovai diversi messaggi da parte di Liam e Zayn, dicevano di riposarmi quattro giorni, di non fare cazzate e di tornare presto perché gli mancavo. Uno anche da parte di Niall, mi diceva buon viaggio e mi assicurava che si sarebbe preso cura di Harry... Poi quelli delle mie sorelle, le avvisai e parlammo del più e del meno.

E infine vidi il messaggio di Harry, era un vocale lasciato in segreteria -"L-Lou, buon viaggio, e buon Natale... Mi dispiace Lou, m-mi dispiace" -lanciai il telefono per terra, mi aveva detto "mi dispiace" come se fosse un addio. Lui voleva allontanarmi. Senza pensarci chiamai Zayn, che come sempre, rispose al terzo squillo.

"Amico" -ansimò -"oddio! Non dirmi che ho interrotto qualcosa con Liam!" -esclamai strabuzzando gli occhi -"no amico, sono a correre" -rise senza fiato -"oh dio, menomale... Liam ha sentito Harry questa mattina?" -chiesi ansioso -"no, mi dispiace, se vuoi ti aggiorno se la situazione cambia" -mormorò il moro dall'altro capo del telefono -"certo, grazie amico, ti devo un favore" -dissi semplicemente -"voglio solo che tu stia con quel ragazzo, sei felice con lui" -riattaccò e fui di nuovo da solo.

Il resto della giornata lo passai nella camera, scorrevo tra i canali della televisione e nel frattempo rispondevo ai messaggi delle mie sorelle. Erano abbastanza sconvolte dal fatto che non stessi passando il natale con loro, mi giustificai dicendo che stavo viaggiando per affari e finsero di capire. Non era di certo il primo Natale che passavamo divisi e non come una famiglia ma neanche a loro piaceva questa situazione, loro sorelle facevano sempre un pigiama party a cui prima partecipavo anche io. Anche se quest'anno avevo dato buca all'ultimo...

Uscii dalla camera solo per farmi un giro in città, New York non era cambiata di una virgola. Palazzi illuminati ovunque, traffico anche nelle vie più nascoste e un continuo schiamazzo da parte di persone e clacson di autisti tremendamente arrabbiati con il prossimo. A parte quei piccoli dettagli, era una città che avevo sempre amato, camminai per le strade principali. Mi fermai ogni tanto a guardare le vetrine ma ovunque guardavo c'erano coppiette felici che si sbaciucchiavano. Finalmente tornai in hotel. La passeggiata non mi aveva tranquillizzato, mi aveva solo dato tempo per pensare a quanto fossi terrorizzato dall'idea dell'amore. Pensare di poter perdere un'altra persona importante mi avrebbe ucciso o distrutto, ne ero più che certo.

"Buon pomeriggio Signor Tomlinson, come ha passato la sua giornata?" -chiese la ragazza dietro alla reception -"tutto bene, grazie" -borbottai fingendo un sorriso -"vuole qualcosa da mangiare? Possiamo portarglielo con il servizio in camera" -continuò affabile, sicuramente il suo lavoro lo svolgeva molto bene. Era una biondina veramente carina che sorrideva a qualsiasi soggetto varcasse l'entrata dell'hotel. Se non fossi oramai, come diceva Niall, Harrysessuale ci avrei fatto un pensierino. "Sì grazie, ordinerò tra un'ora" -conclusi dirigendomi verso l'ascensore.

Fu in quel momento che notai le chiamate perse da parte di Niall, lo chiamai abbastanza preoccupato -"ehi Nello" -"cazzo Amico! Perché non rispondi?! Sei veramente a New York?" -domandò agitato, aveva il tono di voce più alto del solito, manco volesse spaccarmi i timpani -"sì, sono partito sta mattina presto, ma credo che tu già sappia tutto" -mormorai mezzo sconfitto, probabilmente aveva già parlato con Harry, e forse quest'ultimo era immediatamente corso da lui piangendo -"già, Harry mi ha detto che gli hai lasciato una lettera ma non mi ha voluto dire i dettagli, ha detto che era una cosa tra te e lui" -ammise il biondino, arrivai al mio piano ed uscii dall'ascensore -"bene, non ti ha comunicato nessuna possibile decisione?" -domandai dirigendomi verso la porta della mia suite -"no, ha deciso di passare il Natale con i suoi genitori perciò non ci siamo visti" -"oh, va bene" -mormorai aprendo la porta e dirigendomi immediatamente ad accendere l'acqua della doccia.

"Non dirmi che stai passando il Natale da solo Louis" -disse Niall sospirando rumorosamente -"non ti preoccupare, sto bene" -risposi sulla difensiva -"ah certo, come sta bene Harry vero?! Siete due cazzoni bugiardi!" -esclamò senza tanti convenevoli -"Nello" -lo richiamai semplicemente -"scusa, scusa" -"hai ragione okay? Ma voglio rimediare, se Harry me ne darà l'occasione" -spiegai sfilandomi la maglia mentre mettevo il vivavoce, avevo bisogno di una bella doccia.

"E se non sarà così? Lascerai che il vostro amore finisca? Che il tuo amore per lui perisca in qualche meandro scuro del tuo cuore? O lascerai che ti distruggerà?" -chiese con voce incredibilmente seria, mi spaventò quasi -"gli ho già fatto del male, Niall, non posso fargliene di nuovo" -conclusi riagganciando il telefono...

Mi sentii peggio dopo quella telefonata, pensare di abbandonare Harry... Scivolai nella doccia appannata senza neanche respirare, lasciai che l'acqua sciacquasse via i miei pensieri mettendomi sotto al getto bollente. Quasi mi scottai e imprecai per poi regolare la temperatura adatta al mio corpo, m'insaponai i capelli e li lavai velocemente, per poi passare a tutto il resto del corpo.

Mi misi un asciugamano legato in vita e presi l'asciugacapelli, cercai di sistemarli un po' con le mani ma erano decisamente troppo caotici da riordinare. Guardai nello specchio il mio riflesso e mi si contorse lo stomaco, avevo profonde occhiaie violacee, gli occhi decisamente troppo arrossati e gonfi. Sembravo parecchio magro, quasi sciupato. Ricordai di non aver fatto un pasto decente da almeno tre giorni.

Lasciai cadere questo pensiero e mi misi un paio di boxer, dirigendomi subito nel letto, avevo bisogno di dormire. Fu in quel momento che pensai alla mia paura di amare, di affezionarmi, forse era dovuta proprio alla morte di mia madre. Con Liam e Zayn era diverso, loro c'erano stati fin dal primo momento e per questo non avevo mai avuto paura di perderli. Harry invece era un'altra storia, une ventata di aria fresca in un periodo di merda. Mi addormentai distrutto, per l'ennesima volta.

La stanza era scura, al buio, ero da solo eppure sentivo delle voci. Iniziai a guardarmi intorno, a camminare verso un punto indefinito della camera. Tastai la parete e trovai un interruttore, riuscii ad accendere la luce: c'era una vasca piena d'acqua, proprio al centro della stanza e poi un letto matrimoniale. C'era qualcuno sdraiato tra le coperte, mi avvicinai lentamente sentendo le gambe molli. Abbassai le coperte e trovai Harry, sembrava stesse dormendo, il viso pallido e rilassato, le labbra schiuse. Passai una mano sul suo volto e capii che non stava riposando, non respirava. "Hazz" -cercai di richiamarlo posandogli una mano sul petto, all'altezza del cuore, non batteva.
"Harry, Harry ti prego svegliati!" -esclamai sentendo le lacrime correre furiose sulle mie guance -"ti prego, io ti amo" -cercai di scuoterlo, annaspando per il panico, non si svegliava -"ti amo, non puoi farmi questo! Devi vivere ok?! Respira piccolo! Devi respirare!" -iniziai a fargli il massaggio cardiaco, pressandogli le mie mani sul petto con forza.

"Louis! Oh Lou" -una voce familiare mi fece allontanare dal corpo del riccio, mi voltai trovandomi davanti l'unica persona che non poteva essere lì -"m-mamma" -balbettai trai singhiozzi, non mi ero reso conto di star piangendo disperatamente -"vieni qua bambino mio" -allargò le braccia e mi ci tuffai dentro, sembrava stare bene -"m-mamma, tu s-sei e l-lui" -"Louis, ascoltami ti prego" -disse stringendomi. Respiravo a fatica -"va' da Harry, okay? Lui starà bene" -mormorò lasciandomi un bacio sulla fronte -"lui è m-morto, e t-tu, anche tu" -singhiozzai più forte, non era possibile. "Lui no, lui non lo è"...

Mi svegliai di soprassalto, immediatamente mi accorsi del posto in cui ero: nella stanza dell'Hotel. Era stato solo un incubo, una storia che non volevo rivivere mai più, mi trascinai fino al bagno e guardai il mio riflesso nello specchio: gli occhi erano terribilmente gonfi e rossi, le guance rigate dalle lacrime. Mi sciacquai il viso e mi rimisi a letto, inutile dire che non mi addormentai e che restai a fissare il soffitto per due ore. Fino alle otto del mattino.

𝓂𝒶𝓎𝒷𝑒 𝓌𝑒 𝒻𝑒𝓁𝓁 𝒾𝓃 𝓁𝑜𝓋𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora