18. "Mi piace farti questo effetto"

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LETTRICE:
Scusate il capitolo, lo sto scrivendo dopo aver bevuto due spritz e qualche bicchiere di birra e di prosecco ahahhaha.
Amatemi.
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Mezz'ora dopo, circa, Zayn venne a chiamarci.

"Che cosa avete fatto?" -chiese ridendo, io e Harry eravamo appena usciti dalla doccia, il riccio aveva i capelli bagnati e le guance arrossate -"nulla, andiamo?" -sorrisi in direzione di Harry -"certo, Harry ha la stessa espressione che ha Liam dopo che siamo stati a letto insieme. Non me la raccontate giusta" -commentò Zayn, il riccio al mio fianco si irrigidì e per rassicurarlo gli accarezzai la schiena mentre camminavamo.

Niall e Liam erano ancora in piscina, Zayn li raggiunse ridendo. Per fortuna Harry mi aveva costretto a mettere nuovamente un costume. Entrammo in acqua anche noi, Harry si accoccolò di nuovo al mio fianco...

"Posso dirvi che siete sgamabili da far schifo?" -disse Niall scoppiando a ridere -"cosa vuol dire?" -domandai accigliato -"hai un succhiotto sul collo, e due sulla pancia... Per non parlare di Harry che ha tutto il petto marchiato" -non avevamo pensato, ci era completamente passato di mente.

"Cosa volete sentirvi dire? Che siamo stati insieme? No, non è successo, ci siamo fatti una cazzo di doccia e basta!"
-esclamò Harry sbuffando rumorosamente -"ci voleva tanto a confessarlo?" -I tre ragazzi davanti a noi si abbracciarono ridendo -"siete dei bambini, non dovevate incontrarvi" -commentai -"siamo un gruppo fantastico" -rispose Niall sorridendo -"già" -disse Harry sorridendo.

E ancora un volta mi persi in quelle due fossette e in quegli occhi verdi...

Il resto della giornata passò normalmente, ridemmo e scherzammo. Scoprii che mio padre aveva chiamato Zayn dicendo che al mio compleanno non ci sarebbe stato per affari di lavoro, era a New York e doveva restarci per un settimana.

Erano le sette di sera quando i miei amici andarono nell'hotel che avevano prenotato. Il giorno dopo ci saremmo trovati al bar per fare serata.

Casa Styles era ancora silenziosa, Gemma era a dormire da una sua amica, e Anne e Desmond erano in viaggio di lavoro. Sarebbero tornati verso le due del mattino...

Harry stava chiudendo il cancelletto sul retro, lo abbracciai da dietro appoggiando la testa sulla sua spalla -"grazie per oggi" -sorrisi -"mhm, quindi non sei arrabbiato per la questione della piscina" -si voltò e mi tenne tra le braccia, alzai la testa per osservarlo -"oh no Styles, dopo questa bellissima giornata non potrei mai avercela con te" -mentii ridendo -"cazzo" -mi allontanai da lui con fare superiore.

"Ora ho in mente un giochetto divertente" -dissi riavvicinandomi e sfilandogli la maglia -"ma che fai?" -domandò confuso -"shh, lasciami fare" -gli tolsi anche i pantaloncini.

Lo lasciai solo in boxer, poi presi un asciugamano che era appoggiato sulla staccionata e glielo misi in testa, coprendogli il viso -"perfetto, ora cammina" -dissi spingendolo, lui rimase immobile...

"Te lo puoi scordare, non voglio morire scontrandomi contro un muro" -disse acido, mi misi dietro di lui e gli cinsi i fianchi -"sono qui Hazz, non ti lascio" -annuì piano e iniziò a camminare, se solo avesse saputo le mie intenzioni mi avrebbe ammazzato -"guai a te" -camminammo fino al bordo della piscina. Vicino alla vasca ghiacciata.

"Perfetto, fermo qui" -dissi tranquillamente -"perché?" -"addio Styles" -prima che potesse dire qualcosa lo spinsi in piscina, nell'acqua gelida.

Dopo un attimo risalì, aveva i ricci bagnati che gli ricadevano sulla fronte, spostò i capelli e mi fulminò con lo sguardo -"sei impazzito?! Hai detto che non eri incazzato!" -urlò agitandosi, vidi la sua pelle d'oca, stava tremando.

"Vendetta, dovresti capire quando mento" -commentai ghignando, ero proprio soddisfatto di me -"stronzo, mi aiuti ad uscire?" -domandò attaccandosi al bordo, gli porsi una mano e prima che me ne rendessi conto mi ritrovai sott'acqua...

Cercai di tornare su ma sembrava qualcosa mi tenesse sott'acqua, Harry mi ritirò subito in superficie -"stronzo!" -esclamai boccheggiando -"vendetta" -disse ridendo, mi guardò per un secondo mentre cercavo di respirare -"ehi Lou, vieni qua" -mi prese per i fianchi e mi strinse contro il suo petto.

Guardai sott'acqua, ci toccava perfettamente, mi strinse contro il suo petto -"tutto okay? Ehi" -chiese accarezzandomi il viso -"sei un bastardo! Non ci tocco!" -sbuffai ad alta voce -"non è colpa mia se sei un nanetto" -commentò in risposta -"però ti piace questo nanetto, anzi, sono certo che vorresti passare una bella nottata con lui" -oramai la conversazione stava diventando sempre più spinta.

Sentii il suo bacino spingere contro il mio, il suo respiro sulle labbra -"perché nottata e non serata? Segui sempre i cliché dei romanzi?" -chiese ridendo, mi lasciò un bacio bagnato sul collo -"sta zitto Styles, per poco non affogavo" -"sali in braccio" -disse semplicemente arpionandomi il fondoschiena con le mani, gli legai le gambe in vita...

"Usciamo? Fa freddo" -ribattei, stavo leggermente tremando anche se il suo calore corporeo mi stava scaldando -"no, adesso stiamo qui" -rispose semplicemente ridendo.

Sbuffai e lo guardai -"perché devi essere così alto?" -"non ti piace la mia altezza?" -chiese sorridendo, cazzo quanto erano belle quelle fossette -"no... anzi sì" -borbottai leggermente -"sembri molto confuso" -ammise ridendo -"é colpa tua! È da quando ci siamo incontrati che sono così e fa schifo!" -le sue labbra arrivarono al mio collo.

"Mhm, ti rendo nervoso?" -insistette mordendomi alcuni lembi di pelle -"non si vede?" -chiesi ironicamente, piegai la testa all'indietro -"mi piace farti sentire in questo modo" -disse aprendo e chiudendo le labbra sulla mia pelle -"pezzo di merda" -scoppiammo a ridere...

Fu in quel momento che perdemmo il controllo entrambi, l'acqua intorno a noi era diventata calda a furia di sentire i nostri corpi a contatto.

Lasciai che le mie mani arrivassero al suo collo, per fortuna poco prima gli avevo tolto la maglia, iniziai a tenere la pelle tra due dita mentre con le labbra lo marchiavo ovunque.

"Mi fai impazzire" -disse posando le mani sotto alla mia maglietta fradicia, era l'unica cosa che mi teneva al caldo e rabbrividii quando la scostò -"ho freddo" -mormorai in un sussurro -"sei un caso perso, andiamo in camera va" -iniziò a camminare con me ancora in braccio...

Ad ogni passo, l'acqua della piscina provocava piccole onde che si infrangevano contro la mia schiena e le mie cosce, facendomi sentire ancora più freddo.

Quando arrivammo fuori dalla piscina, Harry, mi fece scendere dalle sue braccia e io iniziai a baciarlo con vigore, le mie mani scorrevano sulla sua schiena per avvicinarmelo.

Il tragitto verso la camera fu un disastro, ci arrivammo a malapena. Salimmo le scale continuando a baciarci, spogliandoci lentamente...

𝓂𝒶𝓎𝒷𝑒 𝓌𝑒 𝒻𝑒𝓁𝓁 𝒾𝓃 𝓁𝑜𝓋𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora