Arrivammo a casa in meno di dieci minuti, appena Harry aprì la porta lo spinsi contro la superficie di legno iniziando a baciarlo, sospirò pesantemente -"andiamo in camera" -sussurrò contro alle mie labbra. Lo presi in braccio velocemente, mi legò le gambe in vita continuando a baciarmi mentre lo trasportavo fino alla camera.
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Lo spinsi sul letto, gattonando fino ad essere sdraiato tra le sue gambe. Mi legò le braccia al collo e mi spinse contro di se per poter premere le labbra sulle mie. Gli sbottonai la camicia e rimasi un secondo a guardarlo -"sei bellissimo cazzo" -mi lasciai sfuggire mentre scendevo a togliergli anche i pantaloni, gli lanciai in una parte indistinta della stanza, seguiti dalla camicia e dai suoi boxer. Harry sospirò quando scesi a posargli un bacio sul collo -"adesso forse dovresti chiamare il ragazzo del locale e mostrargli come solo io riesco a farti sentire" -mormorai iniziando a mordicchiargli leggermente la scapola, gemette scuotendo la testa -"che c'è piccolo? Hai perso l'uso della parola?" -risi guardandolo fisso negli occhi, sospirò e disse -"ti prego smettila e baciami".Non lo ascoltai, anzi, scesi a baciargli il collo, poi il petto. Arrivai ai suoi capezzoli e ci passai la lingua sopra, torturandoli uno alla volta. Tutti e quattro. Harry era un ammasso di gemiti e lamenti, quei suoni erano il paradiso -"L-Lou per favore" -mi sollevai giusto per guardarlo, poi scesi sulle sue cosce e le baciai dolcemente -"ti p-prego" -insistette -"cosa ti prego? Parla piccolo" -borbottai mordicchiandomi il labbro -"scopami" -era la prima volta che usava una parola del genere, dovetti prendere una boccata d'aria per riuscire a digerire tutto quello -"cazzo mi fai impazzire" -"vedi? l'hai ammesso, finalmente" -lo baciai mentre piano portavo le mie dita alla base della sua schiena e poi più giù.
Sospirò pesantemente quando unii i nostri corpi, lo baciai per distrarlo dal fastidio iniziale -"piccolo? Tutto okay? Mi fermo?" -"n-no, Dio" -trovai il ritmo giusto dei movimenti, dando una direzione alle spinte -"ti amo, ti amo cazzo" -sospirai contro alle sue labbra, cercando di baciarlo il più delicatamente possibile -"ti amo Lou" -oramai la stanza era un ammasso di gemiti e dei nostri respiri corti e scoordinati.
Avere Harry tra le mie braccia era vita, mi sentivo a casa in una maniera che non sapevo spiegare. Harry era la mia casa, il mio primo amore, l'unico che mi avesse mai fatto perdere la testa. Harry era Harry, il ragazzo che per anni avevo cercato di odiare mentre in realtà ero solo attratto da lui, dal suo corpo, dalla sua mente, dalla perfezione di cui era circondato...
"Lou sto per" -piagnucolò contro al mio orecchio -"anche io piccolo, ti amo tanto" -raggiungemmo l'apice nello stesso momento -"ti amo" -mi sdraiai al suo fianco e lo accolsi tra le mie labbra, si stese sul mio petto e appoggiò la guancia nell'incavo del mio collo cercando di riprendere il controllo del suo respiro -"forse dovrei sfidarti di più" -borbottò ridendo, gli scompigliai i capelli -"te lo puoi anche scordare Styles, ero a tanto così da uccidere quel coglione che ci stava provando!" -esclamai nervoso -"e io cosa dovrei dire? Il tizio del bar ti stava facendo il filo!" -ribatté contro alla mia pelle accaldata -"e tu mi hai baciato per rivendicare il territorio, complimenti piccoletto" -scoppiammo entrambi a ridere.
Rimasi a coccolarlo per qualche altro istante, la stanza era avvolta nel silenzio più totale quando decisi di prendere la parola -"Hazz" -"si?" -"oggi Zayn ha detto una cosa" -ero combattuto se dirglielo o no, rischiavo di mandare a puttane tutto. Oppure potevo solo togliermi quella cazzo di domanda dalla testa -"eh? Louis sei pensieroso, che cosa ha detto?" -si sollevò per guardarmi, restando sdraiato su di me ma appoggiando il mento sulle sue mani -"parlava di come mi guardi" -dissi solo parte della conversazione -"ah si? E come ti guardo?" -sorrise teneramente, arricciando il naso -"lui dice che é come se fossi l'ottava meraviglia" -"oh non sai quanto si sbaglia, per me tu sei l'unica meraviglia in questo mondo. Io ti guardo come se fossi l'unica ragione per cui potrei lottare all'infinito, come se esistessi solo tu e il resto non contasse" -lo baciai dolcemente.
Avevo così tanto bisogno di lui -"ha detto anche un'altra cosa" -continuò a guardarmi e pensai di poter svenire, in quelle iridi verdi mi perdevo totalmente -"raccontamela" -"mi ha chiesto cosa aspetto a sposarti" -confessai sentendo un peso opprimermi il petto, all'altezza del cuore. Harry rise un secondo guardandomi -"cosa gli hai risposto" -"che succederà, ma che ora siamo ancora piccoli" -borbottai nel panico più totale, avevo paura di ferirlo -"anche io gli avrei risposto così, ma... Ma tu hai veramente intenzione di sposarmi tra qualche anno? Non ti stancherai di me?" -quel suo lato insicuro mi fece tenerezza, sorrisi e lo guardai con tutta la dolcezza che avevo.
"Piccolo, guardami" -lo costrinsi ad alzare il mento per poter incontrare i miei occhi -"non potrei mai stancarmi di te, mi hai fatto scoprire cosa vuol dire amare, mi hai aiutato a rimettermi in piedi, sei riuscito a colmare quel vuoto che avevo da anni, sei l'unico che abbia mai calmato i miei incubi. Cazzo non potrei mai lasciarti, non riuscirei a farlo per nessuna ragione" -mi baciò senza farmi aggiungere altro, le sue labbra che premevano sulle mie con dolcezza infinita -"ti sposerò Harry Styles, lo farò" -sussurrai continuando a stringerlo contro di me -"promesso?" -chiese a bassa voce -"promesso amore" -"ti amo Louis" -sorrise -"ti amo Harry"...
Restammo abbracciati per un tempo infinito, fin quando ci addormentammo uno addosso all'altro.
Era notte fonda quando mi svegliai d'improvviso, immediatamente tastai il lato del letto accanto a me. Era freddo, segno che Harry si era alzato da tempo, più di una decina di minuti. Mi preoccupai ma non troppo, indossai un paio di pantaloncini e scesi al piano inferiore. Harry era in cucina, seduto su uno sgabello davanti al bancone -"piccolo" -lo richiamai, si voltò lentamente -"che ci fai in piedi? Tutto okay?" -chiesi avvicinandomi -"non riuscivo a dormire" -borbottò, lo strinsi contro al mio petto, in un abbraccio -"stai ancora pensando all'intervista vero?" -domandai contro al suo orecchio, sospirò e annuì.
Lo presi per i fianchi e lo sollevai fino a farlo sedere sul bancone della cucina, allargò le gambe e mi ci fece piazzare in mezzo. Mi arpionò i fianchi con le gambe e sorrisi -"a cosa pensi piccolo? Parlami" -"è c-colpa mia se mio padre mi odia, se m-mia madre l'ha s-sbattuto fuori casa e ha chiesto il divorzio. È colpa mia, anche se tu non vuoi ammetterlo è così" -rimasi in silenzio ad ascoltarlo -"amore, tuo padre non è stato cacciato di casa per colpa tua. Un uomo, un padre, dovrebbe volere solo la felicità per il propio figlio ma lui non ha mai ragionato in questo modo e tua madre se n'è resa conto... E poi, se ha chiesto il divorzio vuol dire che tra di loro le cose non andavano, é vero no?" -Harry annuì e appoggiò la fronte contro la mia spalla.
"E poi ricordati una cosa: io ho sempre ragione e se dico che non è colpa tua non è colpa tua" -dissi tranquillamente, scoppiammo in una fragorosa risata entrambi -"sei un cretino" -rise Harry scuotendo la testa per enfatizzare la sua spensieratezza -"però mi ami eh!" -ribattei -"sì, ti amo" -posò le labbra sulle mie, lo baciai lentamente -"ti amo anche io, tanto" -poi lo presi in braccio e lo scortai fino al letto -"adesso andiamo a dormire okay?" -"mhm si"...
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𝓂𝒶𝓎𝒷𝑒 𝓌𝑒 𝒻𝑒𝓁𝓁 𝒾𝓃 𝓁𝑜𝓋𝑒
FanfictionLouis Tomlinson, erede di una delle associazioni più importanti del mondo: la Tomlinson corporation, è un ragazzo con molti problemi. Un passato difficile e un presente composto da donne e alcol. La solitudine, però, colpisce tutti. Anche i più pote...