28. "La tua Cenerentola è arrivata allo scadere della mezzanotte"

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"Ciao sorellina" -sorrisi stringendola -"oddio, dov'è finito mio fratello? Lui non si sarebbe mai fatto abbracciare!" -esclamò melodrammatica -"dai scema" -dissi ridendo e chiudendo la porta di casa -"stai bene? Sei pallido e sembri dimagrito, da quanto non mangi?" -iniziò l'interrogatorio -"te l'ho detto: ho avuto una discussione con il figlio degli Styles e devo ancora riprendermi. Ora ho bisogno che tu mi stia ad ascoltare senza interrompermi" -dissi serio, la guardai mentre si accigliava preoccupata e nervosa -"d'accordo".

Ci sedemmo sul divano, uno davanti all'altro. Presi coraggio. "Lottie, sono innamorato di Harry, lo so che forse non lo accetterai  ma io lo amo. E magari è una situazione spiacevole" -velocemente si tolse il tacco e me lo tirò addosso, riuscii a schivarlo per pochissimo -"i-io" -"ma sei scemo?! Credi seriamente che non ti accetterei? Cazzo Louis, sono anni che ti dico di volerti vedere con Harry Styles!" -esclamò sbuffando -"pensavo scherzassi" -provai a difendermi -"no, Louis! Sono così fiera di te, di quello che sei" -mi strinse in un abbraccio e scoppiai in lacrime.

"Fratellone, raccontami cos'è successo" -mormorò accarezzandomi la schiena, le raccontai tutto: i miei sentimenti, ciò che avevo detto ad Harry per spezzargli il cuore, il giorno del mio compleanno, il mio viaggio per New York, il malessere generale che avevo, gli incubi, la lettera e il nostro possibile incontro di quella sera. Le raccontai ogni cosa e Lottie si limitò ad ascoltarmi attenta e a cercare di calmarmi con delle tenere carezze su tutta la mia colonna vertebrale. Finii di raccontare qualche minuto dopo, e inutile dire che non mi ero per niente rilassato...

Sentii il fiato mancarmi, sempre di più, sempre di più. Fin quando dovetti allontanarmi dalla stretta di mia sorella per cercare aria inesistente -"Louis, devi stare calmo" -disse Lottie guardandomi preoccupata, mi lasciai scivolare sul pavimento e appoggiai la schiena contro al divano. Mi presi la testa tra le mani e cercai di fare lunghi respiri, mia sorella si inginocchiò davanti a me e mi prese per i polsi -"guardami Louis, respira ok? Fa' come me" -seguii il ritmo dei suoi respiri, lentamente e finalmente riuscii a riprendere il controllo -"tranquillo Lou, andrà tutto bene" -mi abbracciò stretta sorridendo contro al mio collo.

"Ora voglio che tu mi ascolti, ma senza perdere il controllo, cerca di stare calmo e di respirare normalmente" -esordì sorridendomi dolcemente -"o-okay" -annuii debolmente, come se dovessi convincerla in qualche modo -"se tu lo ami devi lottare per il vostro futuro, che io sappia lui è stato la prima persona a farti innamorare e non puoi perderlo per uno stupido errore. Quando gli hai spezzato il cuore eri spaventato, hai promesso alla mamma che saresti stato felice, che avresti cercato di amare incondizionatamente" -spiegò Lottie dolcemente.

"N-noi non possiamo s-stare insieme, se lo s-scoprisse papà? E D-Desmond? Cosa d-direbbero i giornali?" -chiesi ancora tra le lacrime -"Louis, papà vuole solo che tu sia felice, Desmond dipende in parte dalla Tomlinson e papà vuole darti l'impero anche all'istante. Se tu volessi potresti cancellare il signor Styles e passare la società a Harry. E i giornali: vi vogliono insieme da anni, moltissime persone credono che tra di voi ci sia qualcosa già dai primi anni di liceo. Quando vi odiavate o così sembrava... Capisco che possa sembrare difficile o impossibile ma se lo ami vale la pena lottare contro il mondo" -abbracciai di nuovo mia sorella.

"Grazie sorellina" -"sono felice che tu abbia trovato Harry, con lui sembri stare bene. Papà dice che non ti ha mai visto sorridere così tanto, meriti di riavere la felicità che la morte della mamma ti ha tolto. Non avere paura fratellone" -sorrisi e le scompigliai i capelli -"alla fine avevi ragione tu, sono gay" -finalmente risi sul serio -"sei Harrysessuale, come avevo predetto. Mi devi cinquanta euro per quella vecchia scommessa" -rise socchiudendo gli occhi in due fessure, in quel momento mi sembrò identica alla mamma...

"Che ne dici se invece di cinquanta euro ti faccio conoscere Harry?" -chiesi facendolo l'occhiolino -"ci sto!" -io e Lottie scherzammo per tutto il pomeriggio, fin quando dovette tornare a casa perché papà era tornato da lavoro. Erano le sette di sera quando decisi di farmi una doccia, mi precipitai in bagno e attesi l'acqua calda con impazienza, a breve avrei dovuto affrontare la realtà: Harry sarebbe venuto o mi avrebbe dimenticato?

Entrai in doccia e iniziai a lavarmi delicatamente i capelli, l'acqua faceva scivolare via ogni mio pensiero e ogni secondo che passava ero sempre più rilassato. Uscii dopo una buona mezz'ora, mi vestii con una lentezza disarmante, la sensazione di aver ripreso il controllo di me non era durata molto. Ero già di nuovo nel panico più totale.

Salii in macchina e partii, immediatamente nella radio riecheggiò "You found me" Dei Fray, maledissi mentalmente me stesso per avere permesso a Liam di scaricare la musica nella mia macchina, i The Fray erano poesia, questo non lo potevo negare, e mi piacevano molto ma in una situazione come la mia mi facevano solo sentire ancora peggio. Mi rispecchiavo troppo nelle parole della canzone e un groppo in gola non mi permetteva di respirare...

Arrivai a destinazione che erano le nove di sera, avevo dovuto accostare un paio di volte per prendere una boccata d'aria, spensi il motore quando fui nel parcheggio davanti alla spiaggia: il posto mio e di Harry, dove mi aveva portato quando Desmond voleva farlo sposare con Camille, dove avevo capito quanto quel ricciolino fosse diventato speciale per me.

Mi sedetti sulla spiaggia ed aspettai, aspettai per più di tre ore. Il cuore non aveva smesso di battere in maniera decisamente accelerata, l'ansia mi stava divorando eppure di Harry nessuna traccia. Continuai a guardare il mare e mi resi conto di star piangendo solo quando le lacrime mi bagnarono il colletto della maglietta a maniche corte, il vento iniziava a soffiare e non mi ero nemmeno portato una felpa.

Mi lasciai sfuggire un singhiozzo, ma mi zittii immediatamente perché sentii dei passi dietro di me -"Lou?" -una voce alle mie spalle mi fece alzare e voltare, il fiato mi mancò quando vidi quel ragazzo che mi aveva fatto perdere la testa -"Hazz?" -chiesi con le lacrime agli occhi -"la tua Cenerentola è arrivata allo scadere della mezzanotte, chiedo perdono" -ridacchiò nervosamente, mostrandomi quelle dannatissime fossette. Senza pensare gli corsi incontro, mi prese in braccio arpionandomi le cosce e tenendomi stretto -"ti prego dimmi che non è un incubo e sei reale" -singhiozzai contro la sua spalla.

"Un incubo potrebbe fare questo?" -con una mano mi tenne stretto a sé mentre con l'altra tracciava piccoli cerchi sulla mia guancia mentre mi baciava dolcemente...

Mi allontanai scendendo dalle sue braccia, restando comunque a pochi centimetri da lui -"H-Harry, io n-non so come fare ad a-amarti, intorno a m-me c'è s-solo tanto buio e ho paura. Non so c-come fare ad a-amarti, t-ti prego i-insegnami" -singhiozzai stringendomi contro al suo petto per non cedere, per cercare di aggrapparmi a lui. A quel ragazzino che da tempo aveva cercato di salvarmi -"ehi Lou, guardami" -mi fece alzare il viso e incontrai i suoi occhi verdi, e quelle labbra che mi facevano perdere la testa -"tu puoi amare ok? Tu puoi essere felice nonostante il buio, io ti insegnerò. Io posso essere la tua luce" -aveva le guance rigate dalle lacrime.

Stavamo piangendo entrambi -"tu sei la mia luce Styles, lo sei da tempo" -mi abbracciò ma lo tirai indietro per farmi guardare -"ti amo Harry" -sussurrai per la prima volta in vita mia -"ti amo Louis" -lo baciai, consapevole che l'avrei rifatto milioni di volte...

𝓂𝒶𝓎𝒷𝑒 𝓌𝑒 𝒻𝑒𝓁𝓁 𝒾𝓃 𝓁𝑜𝓋𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora