Inaspettato

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Il fascio di luce catapultò il ragazzino per terra ,aveva dei vestiti troppo grandi e larghi per la sua età.
"O mio Dio" A Gaya si fermò il cuore.
"Ma che cazzo..." esclamò Klaus.
"Cinque!" Allison era scioccata.
Il ragazzino non rispose, si affrettò ad entrare in casa per dirigersi in cucina.
"Puoi spiegare???" Luther gli bloccò il cammino, però Cinque usò i suoi poteri per sorpassarlo.
"Non mi era mancato questo!"
"Può fermarti un attimo?" Ripetè Diego.
"Ho fame" sorrise prendendo del pane.
"Intanto puoi parlare" disse Allison. Il ragazzo continuava a non badare .
"È incredibile , non lo vediamo da praticamente 13 anni e queste sono le risposte che riusciamo ad ottenere" Klaus si girò verso i fratelli.
" 13 anni, 13 anni in cui abbiamo pensato fossi morto da un giorno all'altro , poi di punto in bianco ecco che riappari da una strana luce bianca, 13 anni per andare avanti ed è così ci ripaghi? Con neanche delle spiegazioni?" Disse la sua Gaya.
"In realtà è passato molto più tempo"
"Dove sei stato?" Domandò Gaya.
"Nel futuro" prese un coltello: "E fa schifo comunque"
"Lo sapevo!" Klaus alzò la mano.
Cinque sbuffò: "avrei dovuto ascoltare il vecchio,sapete muoversi nello spazio è una cosa , muoversi nel tempo è come lanciare i dadi" prese i marshmallow .
"Come sei tornato?" Gaya lo guardò dritto negli occhi.
"Ho dovuto proiettare la mia coscienza in avanti in una versione di me stesso con stato quantico sospeso che esiste in ogni possibile stanza temporale"
"Questo non ha alcun senso" Disse Diego.
"Si se fossi più intelligente" Cinque era preso dal panino . Diego si alzò per colpirlo ma Luther lo placcò.
"Per quanto ci sei stato?" Chiese Allison.
"45 anni"
"Cosa?" Gaya spalancò gli occhi.
"Stai dicendo che hai 58 anni?" Luther si dovette sedere.
"La sua coscienza ne ha 58 anni" Spiegò Gaya.
"Esatto , a quanto pare il mio corpo è ancora un ragazzino di 16 anni"
"O mio Dio" Vanya non riusciva a crederci.
"Io devo prendere un po' d'aria" Gaya girò i tacchi e se ne andò.
***
Stava salendo nella sua camera . Aprì la porta . Dentro ci trovò Cinque.
"Smettila, volevo stare da sola" Chiuse la porta dietro di se.
"No non è vero, volevi che ti seguissi"
"Potevo vivere un'ora in più senza vederti, è quello che faccio da 13 anni" Osservò la camera. Tutto era come se lo ricordava , il comodino con sopra la sua lampada rosa,la scrivania piena di vecchi appunti , la finestra che faceva fatica ad aprirsi, l'armadio pieno di divise, la sedia su cui studiava,il letto.
"Hai 16 anni" si sedette sul letto con le mani in viso.
"Ho 16 anni" si sedette accanto.
"Mio Dio io ne ho 30"
"Lo so , devo dirti una cosa, ho letto tutte le lettere"
"Lettere?"
"Quelle che mi scrivevi dopo la mia scomparsa"
Gaya annuì e per poco non si mise a piangere, perché si ricordava a memoria ogni parola.
"Come va?" Chiese lui.
"Come va? Dopo che te ne sei andato ho creato il caos, me ne sono andata di casa e ... e ho fatto di tutto per vivere bene,mettiamola così"
"Chi è lui?" Abbassò lo sguardo notando la fede.
Gaya faceva fatica a parlare. Le emozioni del passato riaffioravano sempre di più , e come se non bastasse Cinque era vivo , in carne ed ossa accanto a lei , proprio nelle sembianze di quando di erano lasciati.
"Archibald, Archie"
"Quindi sei sposata, avrai pure dei figli immagino" alzò gli occhi.
"Hai 16 anni e io 30 , sei mio fratello"
"Cosa significa?"
"Significa che non puoi irrompere qui a casa a giudicarmi perché mi sono fatta una vita dopo di te, si devono prendere decisioni ,ponderare su cose veramente importanti. Dove vivere, chi sposare, che direzione dare alla propria vita."
"Io non ti sto giudicando"
"E invece si, non lo dimentico quello sguardo , ti ho amato per 17 anni , ti ho guardato in viso per 17 anni , ho imparato ogni singolo tuo movimento ed espressione"
"Se ci fosse un modo?"
"Per cosa?"
"Per farmi avere la tua età o tu la mia...lo faresti?"
"Sei appena tornato, ho due figli...non puoi irrompere così e lo sai bene che non si può"
"Non hai detto di no"
"Cinque , questi 13 anni sono stati i peggiori della mia vita, ho perso la persona che più amavo al mondo, e so che anche per te è così, quindi se davvero..."
"Io ti amo ancora"
"...Se davvero mi ami"
"Per tutti i 13 anni"
"...Se davvero mi ami" serrò di denti.
" Ho capito" La abbracciò. Il viso di lei si riempì di lacrime.
"Mi sei mancato da morire" sussurrò perché non poteva dire altro.
Seduti su quel letto, che fino a 13 anni fa condividevano quasi ogni notte, le restanti le spendevano nella camera di lui. Ora sembra strano, lo è, condividono troppi ricordi , troppe emozioni riportate a galla in un solo giorno. La pelle che un tempo si toccava ogni giorno, le labbra fredde di lui che si appoggiavano su quelle di lei velocemente e furtivamente prima di colazione, pranzo e cena. E come se non bastasse anche dopo ogni pasto. Non bastavano mai. Ora dopo anni , si trovano di nuovo lì. In una stanza colma di ricordi indimenticabili , che restano solo ricordi, perché il tempo è crudele , 30 anni sono passati velocemente, così come i 58 ,solo che anche la vita fa brutti scherzi e li fa diventare 16. Tutto quello che rimane in quella stanza sono due fratelli, legati da un filo rosso, stretto al mignolo. Un filo immaginario ma reale. In una stanza piena di memorie.

"Noi Hargreeves"        The umbrella academyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora