Rabbia

747 33 12
                                    

"La torta quando arriva?"chiese Klaus. Erano arrivati da qualche ora e tutti si sedettero in cerchio ,istintivamente in ordine.
"Klaus credevi davvero che ci consegnassero una torta in un parco?" Ridette Gaya.
"Quindi alla fine ti ho dato il mio telefono per niente?"
"Telefono?"si aprirono gli occhi a Luther.
"Klaus?" Seguì Diego.
"No vi prego non incominciate" si buttò all indietro.
Ci furono dei minuti di assoluto silenzio,alternati da discorsi sulla loro vita e quello che vorranno fare in futuro.
"Certo che me lo immagino più divertente" ammise Cinque.
"Non ci possiamo lamentare, sempre meglio di fare esercitazioni" rispose Allison.
"E dai Cinque, lo so che non è divertente però almeno respiriamo un po' di aria fresca" Gaya si girò per guardarlo negli occhi.
Luther si alzò .
"Dove vai?"chiese Diego.
"In città"
"Forse dividerci è una buona idea, vieni con me ?" Chiese Cinque a Gaya.
"Non possiamo stare tutti insieme per una volta?" disse lei.
"Stiamo sempre insieme, stare separati al giorno del nostro compleanno non cambia molto" disse Diego per poi alzarsi e dirigersi verso un sentiero. Klaus lo seguì.
"Io me ne vado" disse nuovamente Luther .
"Penso che io dovrei andare con lui" Allison indicò Luther mentre guardava il fratello e le sorelle rimaste.
"E rimasero in tre" fece notare Gaya.
"Se volete me ne posso andare ,così voi state da soli"
"No non fa niente , puoi venire con noi Vanya" rispose Gaya. Cinque si sorprese alle parole della ragazza ,tanto che non disse nulla.
"Possiamo andare in riva al lago" e così tutti accettarono l'idea di Gaya. Erano seduti sul molo a guardare l'orizzonte. Cinque pensò che tenere le due sorelle separate sarebbe stato meglio ,non tanto per Gaya, ma perché aveva paura che quest'ultima facesse qualcosa a Vanya, e ne sarebbe stata capace.
Era una ragazza gentile e disponibile,ma a volte aveva problemi a controllare la rabbia, i sentimenti in generale erano il suo punto debole. Per avere 17 anni aveva carattere da vendere ,ma l'ira era il suo tallone di Achille. Cinque era attratto da questo suo lato, pensava e diceva a se stesso che era davvero forte e quando si arrabbiava ,usando i suoi poteri, le si corrucciava la fronte ed era ancora più bella.
Amava il fatto che anche con lui cercava di mostrarsi forte , ma non ci riusciva quasi mai . 
Cinque amava la sua famiglia ,avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di salvarla. Ma non riusciva a farlo capire . Gaya amava il fatto che il fratello si aprisse solo con lei , ma odiava che gli altri pensassero che Cinque potesse essere senza cuore. A volte è vero, non aveva tatto e rispondeva in malo modo, però era fatto così, e lo so che non è una scusa,però fa parte di ciò che è .
"Vanya prima non ci hai detto che cosa vorresti fare in futuro" fece notare Gaya.
"Non lo so di preciso,mi piace scrivere e suonare il violino,ma non so se voglio farne una professione"
"Io voglio andare via di casa presto, anche tu?" Continuò la sorella.
"Beh è difficile dirlo, non so se potrò permettermelo però sarebbe bello"
"Anche io voglio andarmene , con te" Cinque si girò per guardare Gaya. Avrebbero voluto non trattenersi ma c'era anche Vanya li con loro e non volevano escluderla per una volta.
"So che vuoi dire qualcosa, fallo" incitò timidamente Vanya.
"Ci sei anche tu qui con noi, lo trovo irrispettoso nei tuoi confronti" disse la ragazza.
"Non fa niente ci sono abituata" si guardò le mani.
"Ora non fare la vittima" strinse i pugni Gaya. Lei odiava il vittimismo.
"Stai calma" la tranquillizzò Cinque: " e tu smettila di fare la vittima , non ti ha detto nulla,anzi"
"Scusate, non volevo dare questa idea ,me ne torno a casa,in camera mia in silenzio" e questa fu la goccia che fece traboccare il vaso. Non era intenzione di Vanya far agitare la sorella, ma il suo vittimismo era una cosa che non riusciva a controllare ,come per Gaya la rabbia.
"Non iniziare" disse Cinque a numero 7.
Gaya si alzò urlando di smetterla e la sorella non reagì.
"Vanya andiamo a casa e tu finiscila di urlare"
"Vado via da sola,non ti scomodare,stai qui con Gaya che ne ha bisogno"
Gaya non ci vide più dall'ira scatenata da parte della sorella. Coi suoi poteri staccò un ramo ,abbastanza grande , dal pino presente al bosco lì vicino . Cinque capì che non era una buona idea non badare a quello che la sorella stava facendo così si teletrasportò per fermare il ramo e ci riuscì. Gaya si spaventò, e presa dal panico corse da lui .
"Cinque non volevo farti del male era l'ultima cosa che avrei voluto"
"Sto bene"disse alzandosi con l'aiuto di Gaya.
Vanya era rimasta al molo ,li vedeva in lontananza e non capiva perché la sorella aveva reagito così. A volte si stava antipatica da sola,sapeva che il suo carattere era chiuso, introverso e  si faceva mettere i piedi in testa ,sempre. Però sapeva che Gaya non era così . Era sua sorella , sapeva che infondo non le avrebbe mai fatto del male , anche perché non era nella sua indole . È sempre stata gentile e disponibile , ma molto precisa, selettiva e controllava sempre se ci fosse il pelo nell'uovo, ognuno ha i propri pregi e difetti e di certo Gaya non era la ragazza perfetta . Era molto bella all'esterno, ma la sua anima era complicata , intrecciata e invasa da un senso di inferiorità, per questo voleva sempre essere la migliore . Col termine migliore non dico che voleva essere la primadonna, assolutamente no, voleva far vedere a tutti che lei aveva le capacità e sapeva superare tutti,mantenendo gentilezza,lealtà  e nobiltà d'animo. Voleva essere ammirata per le abilità. Tutta la gente vedeva Numero 7 come una bellissima e tosta ragazza , grintosa e sorridente, ma il fatto è che lei voleva sempre risultare al massimo, dare 100 anche se aveva 50. Lei si comportava sempre come se fosse la migliore ,ma perché si sentiva la peggiore.Vanya questo lo sapeva benissimo, anche perché Cinque per mesi non ha fatto che parlare di Gaya con lei, poi sì è sentita abbandonata ,ma questa cosa le andava bene,anche perché Cinque era felice. Quindi rimase a guardare.
"Lo so che non volevi farmi male"
Gaya lo abbracciò forte.
"Perché non ti arrabbi mai con me?"
"Gaya..."
"Ti prego dimmelo, ho bisogno di sapere perché tu che sei sempre scontroso e brusco non ti arrabbi mai con me,anche quando cerco di fare del male a nostra sorella"
"È ora di andare" esitò un attimo ,si capì,Gaya lo capì che voleva dire qualcos'altro ma non volle insistere.
In effetti Cinque non si arrabbiava mai con la sorella ,certo le litigate c'erano ma era molto diverso . Ultimamente stava cambiando , era meno squadrato ,più comprensivo , più amorevole .
Ed era strano,credetemi se vi dico che Cinque in quelle condizioni non si era mai visto .
"Torniamo a casa che dici?" Chiese lui.
"Ti vorrei dire una cosa ,ma non è il momento,non so perché io ti sto dicendo che te la voglio dire ma nel momento stesso non te la dico , so che non capirai nulla ma..."
"Gaya" sorrise .
Se ne andarono , Vanya compresa. Gaya chiese infinite scusa alla sorella e lei la perdonò subito. Non era in se ma non volle trovare scuse . Le chiese scusa e basta.

"Noi Hargreeves"        The umbrella academyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora