Erano tutti a pranzo , il cibo venne servito ancora bollente .
"Allison ora!" Suggerì Gaya.
"Che vuoi fare?" Chiese Cinque alla sorella.
"Papà!" Attirò l'attenzione Allison.
"Che sta succedendo?"chiese Diego.
"Numero 3 non è il momento di..."
"Ho sentito delle voci ... dicevano che ci lascivì questi ultimi giorni liberi di uscire"
"E ci risiamo!" Esclamò contento Klaus.
"È stata ancora una volta tua l'idea?" Chiese Cinque a Gaya. Lei sorrise guardandolo negli occhi.
***
"Klaus , dopo possiamo uscire" disse Gaya incontrando il fratello nella cucina inferiore.
"Si lo so" fece una strana espressione.
"Ecco tanto tempo fa ,parliamo di mesi , quando mi avevano sparato, mi è giunta voce che hai un telefono , mi chiedevo dove l'avessi preso e con quali soldi"
"Sei proprio una manipolatrice , cosa cerchi di fare ?"
"Eh dai"
"Si è vero ma non sono affari tuoi , i soldi sono quelli che papà ci da ad ogni compleanno, nella busta in camera ."
"Klaus per cosa lo usi? È questo che mi preoccupa"
"Per vedere notizie su di noi ... saresti affascinata da quanti fan hai in giro per il mondo . Tutti noi siamo famosi, sui social non smettono di parlare di noi"
"Non pensavo io fossi così famosa"
"Tutti noi lo siamo , papà non dovrà mai saperlo che ho un cellulare ."
"Klaus non glie lo dirà mai" disse Ben.
"Hai ragione"
"Klaus ti senti bene?" Corrucciò la fronte Gaya .
"Si certo , comunque , cosa devi farci col mio telefono?"
"Posso usarlo per cercare il numero e chiamare una pasticceria?"
"Ma sei fuori di testa, non so neanche come si ricarica un telefono e tu vuoi chiamare una pasticceria?"
"Penso io a tutto , tu devi solo darmi il mezzo per farlo"
"Non ti chiederò perché vuoi fare tutto questo ma va bene ..."
"Fai 2+2, domani è il nostro compleanno" disse lei un po' sorpresa.
Gaya col telefono del fratello chiamò il negozio di alimentari chiedendo esclusivamente di consegnare la torta al Richmond Park. Esatto il parco dove Gaya e Cinque andarono per poi dirigersi al molo. Era un posto tranquillo se si tralasciano i bambini , ma sono pur sempre dei bimbi e la loro voglia di giocare è comprensibile. Le ragazze avvisarono tutti di recarsi con loro al Richmond Park cosicché avessero potuto avere una festa di compleanno vera e propria.
Era un po' banale voler una festa di compleanno così semplice per loro , gli altri ragazzini della loro età organizzavano feste e invitavano decine e decine di amici . Loro erano in otto,anzi in sette a dir la verità , ma erano anche amici e come tutti , c'è chi ti sta più simpatico e chi meno ."Cinque" disse sorridente Gaya entrando in uno dei salotti al piano di sotto , dove di solito il padre non andava mai perché diceva che era troppo scuro e buio anche con la luce accesa per scrivere , le sue solite fisse.
"Che fai? Va bene non dirmelo perché ti devo dire io una cosa , domani festeggeremo per la prima volta il nostro compleanno all'aperto"
"1000 dollari a testa non ti bastavano per essere felice il giorno del tuo compleanno?" Disse ironico.
"Ma no , di 1000 dollari all'anno non me ne faccio nulla se non li posso spendere, però ho bisogno che anche tu venga"
"Cosa ti fa pensare che non voglia venire?"
"Ti conosco" disse sedendosi accanto a lui sul divano.
"Vorrei poter darti di più" disse lei girandosi col corpo .
"Cosa vuoi dire?"
"Dico che ..." si avvicinò e iniziò a baciarlo .
"Cosa fai ? Se ci vedono?" Sorrise lui .
"Ti preoccupi di questo? Sei Cinque Hargreeves"
Sorrisero . Era un continuo sorridersi e baciarsi . Loro erano così. Era molto prezioso il contatto visivo , molto più di mille fatti , ma i fatti accaddero.
"Ti ricordi quella volta? Dopo il funerale? Quando ti dissi : ora basta!"
"Mi ricordo bene"
"Ecco , non ho mai fatto un errore così grande , e sai papà cosa ci dice sempre?"
"Che gli errori vanno rimediati?"
"Esattamente" disse a pochi millimetri dal suo viso steso sul cuscino.
***
"Non credevo di poter essere felice,non così almeno"
Disse lui prendendo le mani della sorella.
"Amo vederti così , ti darei il mondo se solo potessi, ma so che puoi benissimo farcela da solo" risero.
"Ti dirò la verità , vorrei veramente darti di più , non so cosa però , nulla di materiale intendo"
"Non voglio niente di più , mi basta questo , e odio essere così smielato ma tu mi dai tutto quello che ho bisogno" le accarezzò la guancia.
"Hai mai avuto i capelli così biondi?" Intervenne di nuovo.
"Che domande fai? Ho gli stessi capelli di sempre, d'ora in poi non ti farò conoscere mai più qualcosa di me,anche se scontata, tanto non te la ricorderai" lo provocò ,perché sapeva che al fratello la cosa che gli dava più fastidio era fare la vittima e la permalosità.
"Beh quello di poco fa me lo ricorderò eccome"
Gaya rise .
"Forse è meglio vestirci prima che veramente qualcuno arrivi" propose lei ancora sdraiata.
"Ti voglio bene" riuscì a dire lei . Forse non era solo un bene, non lo era per niente .
***
Erano le 3 di notte. Luther si svegliò e rimase pietrificato nel letto. Cosa succedeva? Sentiva pulsare le tempie. Era come se fosse caduto in ipnosi e non riuscisse più a muovere la testa . Le mani toccarono le tempie e seguirono un filo ,ad esse collegate che portava alla strana macchina che il sig. Hargreeves aveva acquistato ,in giri sospetti , poco tempo prima. Luther sul momento si spaventò, capì tastandoli che si trattava di ventose e quindi non comprendevano aghi o roba simile. Grace ,che non dormiva , sentì il letto smuoversi e come Reginald le aveva strettamente ordinanto, lo andò a chiamare.
"Se uno dei ragazzi dovesse svegliarsi di notte, non esitare a svegliarmi" disse con testuali parole.
Reginald sembrava inumano, scattante ed energico andò al piano inferiore, nell' area riservata all'infermeria personale e prese il necessario.
Salì le scale senza far rumore e d'un tratto la porta della stanza di numero 1 si aprì.
"Papà cosa hai fatto?"
"Numero 1, devi stare tranquillo , nulla di grave . Ora dormi" lo addormentò con i mezzi necessari.
La mattina seguente nessuno aveva più ventose o fili attaccati alla testa . Tutto sembrava non lasciare traccia ,tranne la parola di Luther.
***
La mattina i ragazzi fecero un breve riscaldamento ma nulla di pesante , solo per mantenersi in forma.
"Ragazzi ieri notte..." Durante colazione Luther iniziò a raccontare ,appena seduto , senza la presenza del padre.
"Ora sappiamo a cosa servono quei macchinari" disse Diego mangiando un pancake .
"Io ora vado a chiedere spiegazioni" si alzò Cinque.
"No tu ora non fai proprio nulla" disse Gaya.
"Sono stanco di essere legato a fili, siringhe ,flebo... e qualsiasi altra roba simile" Cinque si teletrasportò oltre al tavolo . Pogo arrivò in quel preciso momento e Cinque pretese delle valide spiegazioni , perciò si risedette al tavolo e Pogo iniziò a parlare: "non dovrei dirvelo , ma dato che le circostanze non comprendono la presenza di vostro padre, proverò a spiegarlo in modo semplice, innanzitutto non uscirà da questa sala . Sono dei fortissimi trascrittori di sogni e analizzatori di personalità . In poche parole..."
"In poche parole papà ci sta analizzando" disse una voce femminile all'estremità del tavolo.
"Ma perché anche a Vanya?" Chiese Gaya.
"Temo che non possa dirvi altro, solo che non c'è da preoccuparsi e non sarà una cosa duratura e infine : Buon compleanno ragazzi, avete visto la busta?" Ripetè la stessa frase ogni anno.
"Mi spiace che vostro padre non sia con voi ora, ma aveva del lavoro da svolgere" se ne andò lasciando a tutti l'amaro in bocca.
"Buon compleanno ragazzi"sorrise Allison.
E tutti si fecero gli auguri a vicenda.
***
"Possiamo andare ora" richiamò l'attenzione Klaus.
"Vieni Vanya" incoraggiò Cinque per poi uscire con gli altri fratelli.
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"Noi Hargreeves" The umbrella academy
Fiksi PenggemarStoria non completa Fan fiction su : "the umbrella academy" Chissà cosa succederà nella famiglia Hargreeves, niente trama e niente spoiler della mia fan fiction. Vi dico solo che saranno in 8 e ci sarà da divertirsi e chissà magari anche delle scint...