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"Ma adesso, va bene se apri gli occhi. Come in quel film, come quella battuta. Sotto la luce della luna, tutto il mondo è blu."





«Una cosa non capisco» disse Hoseok dopo un po'. «Okay davanti alle telecamere, ma perché almeno qui non ti comporti normalmente? Se spiegassi la situazione a Taetae...»

«Io invece credo di capire il motivo per cui ne hanno parlato solo con me e non con lui. Non ho mai voluto rivelargli i miei sentimenti, Hobi-hyung. So che sarebbe soltanto doloroso ed imbarazzante. Speravo che allontanandomi mi sarebbe passata, così un giorno avremmo potuto tornare come prima. Però credo di aver fatto un casino, e temo che V-hyung se ne sia accorto...»

Jungkook si prese la testa tra le mani. Voleva evitare problemi e invece ne aveva creati anche di più. Inoltre, invece di nascondere i suoi sentimenti stava perdendo il controllo che aveva su di essi e ora tutti ne erano venuti a conoscenza.

Jin gli accarezzò la testa, non sapendo come rispondere. Aveva capito anche lui le ragioni dell'azienda, e in ogni caso il punto di vista di Taehyung era un enigma, e lo sarebbe rimasto finché Jungkook non si fosse deciso a parlarne con lui.

Jimin non disse nulla, ma lanciò uno sguardo eloquente a Namjoon, che abbassò il capo.





Taehyung si stropicciò gli occhi, la testa che gli scoppiava. Odiava piangere prima di addormentarsi, poi si svegliava sempre con la faccia che era un disastro.

Fortunatamente nessuno gli fece domande quando si presentò di sotto per fare colazione con gli altri. Combatté il desiderio di incrociare lo sguardo con quello di Jungkook, e lo tenne invece fisso sulla ciotola di riso tra le sue mani.

Jimin arrivò dopo qualche minuto, ed andò a sedersi accanto a lui. Con gli occhi fissi su Jungkook, afferrò la mano del suo amico, e la strinse. Taehyung al contatto si voltò verso il maggiore e gli sorrise, grato, ignorando lo sguardo sofferente del maknae, che stringeva i pugni sotto al tavolo.

Era un altro giorno, e forse sarebbe stato migliore del precedente. Sarebbe riuscito a riavvicinarsi al suo amico.

Jungkook stava stendendo il lenzuolo, quando sentì la porta cigolare e aprirsi

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Jungkook stava stendendo il lenzuolo, quando sentì la porta cigolare e aprirsi. «Ti do una mano a rifare il letto» propose Taehyung, anche se la sua sembrava più una richiesta che un'offerta di aiuto. Il più giovane scosse la testa. «Non serve» rispose a testa bassa.

Taehyung sbuffò. «Dobbiamo farlo insieme, Kookie.»

Jungkook alzò lo sguardo e incontrò quello di Taehyung, una nuova determinazione gli brillava negli occhi. «Come preferisci» mormorò, mentre l'altro batteva le mani soddisfatto. «Ho quasi finito, comunque... devo solo spostare i cuscini e mettere giù la coperta...» tentò di nuovo il corvino, sperando che il maggiore abbandonasse l'operazione. Non gli era mai piaciuto rifare il letto.

Ma Taehyung sorrise. «Bene, in due ci metteremo meno.»

Jungkook annuì. Dopo aver steso il copriletto, si sporse in avanti per passargli uno dei due cuscini da piazzare in alto, e nel farlo indugiò sulle dita lunghe di Taehyung che si stavano richiudendo sul tessuto bianco. Il maggiore se ne accorse, e mollò il cuscino, per afferrare il braccio del ragazzo.

«Che cos-» Jungkook non riuscì a finire la frase, che si ritrovò disteso sul letto tra le braccia del più grande. «L-lasciami... Ho caldo, hyung!»

«Ma se ci sono dieci gradi» ribatté Taehyung sui capelli corvini dell'altro, stringendolo ancora più forte.

Jungkook non riuscì a trovare un'argomentazione per controbattere, e rimasero in silenzio per un po'. Sentì un battito accelerato pulsargli nell'orecchio, e si rese conto che non era il suo. Anche Taehyung era agitato come lui...?

«Era da un po' di tempo che non stavamo così» constatò Taehyung con voce roca, passando una mano sulla frangia di Jungkook.

Quest'ultimo nascose il suo volto nell'incavo del collo dell'altro, e si sentì a casa. Taehyung continuò ad accarezzare la testa del minore per qualche minuto, poi scese e tracciò una linea immaginaria lungo il suo braccio, fermandosi sulla sua mano. Cominciò a disegnare dei cerchi sul dorso, e Jungkook si cullò in quella sensazione di pace. Quando Taehyung intrecciò le dita con le sue, gli parve che fosse l'unica combinazione possibile per lui. Era come se le loro mani fossero state progettate per incastrarsi perfettamente.

«Jungkook-ah» mormorò Taehyung, le labbra solleticate dai capelli del ragazzo abbracciato a lui.

Jungkook si tirò su, puntellando il gomito sul materasso, e si voltò a guardare Taehyung dall'alto. Il suo sguardo si soffermò sulle labbra del ragazzo, con il desiderio di baciarle che lo consumava come mai prima di allora. «Tae...hyung» sussurrò, la voce bisognosa.

Perché doveva resistere, dopotutto? Perché non poteva soltanto farla finita e dirgli cosa provava? Per la seconda volta si ritrovarono ad una distanza così ravvicinata che i loro respiri erano mischiati. Jungkook la ridusse ancora. Strinse più forte la mano di Taehyung, incapace di dire qualcosa. Il maggiore rimase immobile, senza distogliere lo sguardo dal neo sotto al labbro di Jungkook. O forse era proprio la sua bocca che stava fissando così intensamente? Non lo sapeva nemmeno lui.

Per un momento, l'aria si caricò di elettricità, e nell'universo erano rimasti solo loro due. Poi però, prima ancora di compiersi, l'incantesimo si spezzò. Prima che potesse farsi coraggio e dire o fare qualcosa, una serie di immagini iniziarono a rimbalzare nella mente del più giovane. Foto di polsi tagliati.

Fu come un'epifania.

Strattonò il braccio per liberarsi dalla presa di Taehyung, gli occhi sbarrati. Il compagno gli lanciò un'occhiata confuso, e si mise a sedere.

«Jungkook, che hai?»

Taehyung fece per toccare il volto livido e impallidito del più giovane, che si scansò.

«N-niente» balbettò. «Voglio solo finire di sistemare qua in fretta, e ora è tutto un disastro...» La sua risata era spenta, senza colore. Sì alzò meccanicamente, e osservò di sbieco Taehyung fare lo stesso.

«Ti aiuto...» «Non serve!»

Jungkook stesso si rese conto di aver gridato, e la reazione di Taehyung gli fece capire quanto lo avesse ferito. «M-mi dispiace...»

Ma il maggiore sorrise a denti stretti. Niente a che vedere col suo irresistibile sorriso pieno e quadrato.

«No, hai ragione. Qua ho fatto abbastanza direi. Non ti sono stato utile per niente, ti ho solo fatto perdere tempo. Scusa, Jungkookie.»

Detto questo, uscì dalla stanza senza voltarsi, lasciando il corvino da solo.

trivia: love [taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora