trivia: love [taekook]

00:06

"Perchè non c'è il tasto «non mi piace»?"

«Mi odia, Jiminie» sussurrò Taehyung, ancora una volta con gli occhi lucidi.

Jimin non ne poteva più. Si ricordava che non era colpa del più giovane, gli era stato imposto di non dichiararsi a Taehyung, ma il suo modo di nascondere i propri sentimenti stava diventando problematico.

Ogni volta che il suo migliore amico tentava un approccio per riavvicinarsi a Jungkook, questo lo feriva, nell'inutile convinzione di proteggerlo dalle conseguenze di una ipotetica relazione che fosse stata resa pubblica.

Ti odia?, pensò Jimin tra sé. Non sai quanto ti sbagli, Taetae.

Taehyung raccontò al più grande ciò che era successo il giorno prima, omettendo le sensazioni che erano state scaturite dal tocco e dallo sguardo del maknae su di lui. Evitò di spiegare anche come fosse stato così rapito dalle labbra del più piccolo, attratto dall'idea di farle sue. Insomma, disse poco o niente, ma fu molto chiaro su ciò che credeva provasse Jungkook: lo detestava.

«Sono sicuro che non è così, Tae» gli disse soltanto Jimin, accarezzandogli una guancia, usando il pollice per asciugare una lacrima solitaria che stava per scendere dagli occhi della sua anima gemella. Taehyung premette il volto verso la sua mano, rincuorato dalle parole fiduciose dell'altro. «Ti assicuro che si sistemerà tutto, probabilmente anche Jungkookie avrà le sue ragioni.»

«Perché lo stai facendo?» domandò Jungkook al ragazzo più basso di lui, che teneva le braccia incrociate e sosteneva lo sguardo fingendo ignoranza. «Facendo cosa?»

Jimin spostò lo sguardo sui compagni che si stavano ancora allenando.

«Lo sai cosa» rispose lui esasperato.

«Ah, quindi tu puoi far piangere il mio migliore amico e io devo far finta di nient-» Jungkook tappò la bocca a Jimin, che alzò gli occhi al cielo. Chissà come gli era saltato in mente di difenderlo e rassicurare Taehyung, a volte la gelosia del più piccolo era ridicola.

«Per piacere, abbassa la voce» bisbigliò supplichevole. Ma il suo sguardo cambiò. «Si è messo a piangere?» chiese, sempre a bassa voce. Jimin colse l'occasione per togliere la mano di Jungkook dalla sua bocca, non riuscendo più a trattenersi, avvelenato. «Ma l'hai guardato in faccia, o eri troppo impegnato a fare il bambino geloso per renderti conto dei suoi occhi rossi?»

Jungkook guardò a terra, costernato. Aveva ragione, aveva parlato con egoismo. Lui era sempre egoista.

Non aveva mai sopportato la vista di Taehyung in lacrime, ed ora invece ne era diventato la diretta causa, col suo comportamento idiota. Doveva darsi una regolata, lo sapeva anche lui. Invece non sapeva far altro che lamentarsi di ciò che gli accadeva intorno, senza prendersi le sue responsabilità.

Jimin gli diede una pacca sulla spalla, non voleva che il suo dongsaeng si abbattesse in quella maniera, ma purtroppo era una faccenda che non si sarebbe risolta facilmente, perché era più grande di loro. Se non avessero trovato un equilibrio, sarebbero stati Taehyung e Jungkook a spezzarsi. E se Jungkook non avesse avuto il coraggio di affrontare l'amico, il processo sarebbe stato soltanto più lento e doloroso, ma comunque inevitabile.

«Hai ragione» disse il più piccolo, cercando in tutti i modi di non piangere a sua volta. «Sono un idiota».

Jimin grugnì. Non gli interessava avere ragione, gli sarebbe bastato che i suoi due amici chiarissero le cose tra loro e ricominciassero ad essere allegri e spensierati.

«Non sono pronto a dirgli cosa provo, ma nemmeno a dimenticarlo» continuò Jungkook, mordendosi il labbro inferiore. «Non volevo che andasse così...»

Il cuore di Jimin si spezzò, alla vista del suo fratellino così in pena. Perché dovevano soffrire tanto? Lo attirò in un abbraccio, accarezzandogli la testa dolcemente.

«Non importa, Jungkookie, non importa. Troverete un modo.»

Il più giovane ricambiò l'abbraccio, confortato dal maggiore. Sentì che forse Jimin aveva ragione.

Ciò che non sentì, invece, fu lo sguardo di Taehyung su di loro, che senza dir nulla lasciò la sala prove, per dirigersi in bagno.

Cos'era questa dannata sensazione che stava provando? Gli faceva male il petto. Si portò una mano sul cuore, guardandosi allo specchio, e ripensò ai suoi compagni che parlavano poco distanti da lui di chissà cosa, e che si abbracciavano.

Strinse la mano in un pugno.

Era così strano, per un momento aveva desiderato picchiare il suo migliore amico. O forse entrambi.

Non mi piace, pensò. Non mi piace!

Perché Jimin poteva avvicinarsi a Jungkook? Chi gli aveva dato il permesso di toccarlo? Perché invece Taehyung non poteva abbracciarlo? Perché solo lui stava ricevendo questo trattamento distaccato? Cosa aveva fatto di tanto grave? Perché lo faceva stare tanto male?

E perché il bagno ora sembrava così stretto?

Doveva vomitare. O forse no, ma sentiva il bisogno di liberarsi.

Sembrava che non ci fosse più ossigeno lì dentro, qualcuno aveva per caso azionato il riscaldamento?

Ad un certo punto, Taehyung si rese conto che erano i suoi polmoni ad aver smesso di funzionare. Era come se non riuscissero ad incamerare più aria.

Col fiato corto, appoggiò le mani tremanti al lavandino, gli occhi fissi sul riflesso impallidito e sudato davanti a sé, che ricambiava il suo sguardo atterrito.

Stava per morire?

💜💜💜💜💜💜💜

Hello!

In realtà questo capitolo inizialmente era un tutt'uno con il prossimo, ma mi sembrava avesse più senso separarli, quindi sono diventati entrambi più corti 😅

La settimana scorsa, ho approfittato delle prime ferie nella mia vita per concedermi una vacanza a Verona. Sono andata da sola e avevo paurissima perché sono una tipa super ansiosa per tutto, ma è andata bene e alla fine non volevo più tornare a casa! Sono un po' fiera di me stessa per questa cosa inutile e volevo condividerla 🙆🏽‍♀️

Verona è magica comunque, e abbastanza piccola da poter essere visitata con calmissima, e ci sono un sacco di posti da vedere, se avete voglia di farvi un giro ve la stra consiglio ❤️

Evitate le giornate calde, se potete 😂

Spero che la storia per ora vi stia piacendo, buon proseguimento 💕