«Ora sei mio» disse ridendo appena, coprendosi la bocca con la mano.
«Lo sono da sempre» disse Jungkook, appena percettibile.
Taehyung e Jungkook sono due membri dei BTS. Jungkook si accorge che ciò che prova per Taehyung va al di là della semplice...
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"Vorrei che l'amore fosse perfetto semplicemente perché è amore, vorrei che tutte le mie debolezze potessero essere nascoste. Ho cresciuto un fiore che non potrà mai sbocciare in un sogno che non può diventare realtà."
Jungkook si guardò allo specchio. Aveva addosso soltanto i suoi boxer neri, per cui si riusciva a vedere. Il succhiotto violaceo impresso alla base della sua coscia.
«Posso lasciarti un segno?» chiese Taehyung, notando le pupille del più piccolo sotto di lui dilatarsi. «Lo farò in un punto in cui non si vedrà, solo-»
«Puoi fare quello che vuoi, hyung. Marchiami» sussurrò Jungkook, divaricando le gambe un po' di più.
I ricordi della nottata passata con Taehyung si presentarono con irruenza. La sensazione delle sue mani addosso, di come il maggiore l'aveva fatto suo più e più volte, in una maniera così dolce...
Anche Jungkook avrebbe voluto fare un succhiotto al castano, ma non era riuscito a farsi avanti. Aveva sempre desiderato imprimere se stesso sul più grande in modo visibile, ma aveva paura che gli sarebbe stata negata l'opportunità. Così alla fine era rimasto zitto, e la stanza si era riempita dei suoi versi appagati mentre Taehyung lo riempiva. Era la prima volta che il maggiore non aveva usato il preservativo per prenderlo, e ora finalmente anche il maknae riusciva a capire cosa intendesse l'altro quando gli aveva detto che era tutta un'altra cosa. Il contatto diretto con la pelle del ragazzo che amava, che gli bruciava addosso, dentro di sé... Era stato troppo. Era venuto talmente tante volte che nemmeno se le ricordava.
Poi Taehyung aveva passato tutta la notte a coccolarlo, stringendolo forte e riempiendolo di baci, e Jungkook poté giurare di aver provato cosa fosse la felicità in quel momento, chiusi in una stanza d'albergo, soltanto loro due. Aveva sempre creduto che non sarebbe stato felice davvero finché non avesse sentito quelle tre magiche paroline uscire dalla bocca del maggiore, ma si era dovuto ricredere. Le sensazioni che aveva provato non avevano prezzo. E ora gli restavano addosso come un ricordo attraverso quel marchio violaceo, che sarebbe durato solo qualche giorno. Ma, con un po' fortuna, ne avrebbe ricevuto un altro al suo posto prima che sparisse.
Quando erano tornati al loro dormitorio, l'edificio aveva cambiato aspetto: era stato ampliato, ora era organizzato su più piani. C'erano le camere – singole, a parte quella di Hoseok e Jimin – su un piano, collegate da una sala comune con la cucina, mentre al piano di sotto avevano costruito uno studio di registrazione, ed altre stanze che potevano essere usate dai membri del gruppo. In più, c'era una palestra enorme, che avrebbero condiviso anche con altre band – Yoongi già si stava preoccupando del casino che avrebbero fatto i più giovani Tomorrow X Together, ma era stato rassicurato sul fatto che ogni singola stanza presente nell'edificio fosse insonorizzata, per permettere a tutti un riposo senza interruzioni – e un sacco di altri locali, tra cui un piano interamente adibito a bar con tanto di karaoke, per quando fossero stati liberi dai loro impegni. Dopo aver fatto un giro completo dello stabile, Taehyung si era assentato, giustificandosi per il fatto che avrebbe fatto visita ad Ara, spiegando che era suo dovere scusarsi per il disagio che aveva procurato a lei e alla sua azienda. Gli era stata concessa un'ora, ed era stato accompagnato da un manager, che poi gli aveva lasciato un po' di privacy appostandosi fuori dalla camera della ragazza.