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"Il mondo non saprà mai quanto sono triste

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"Il mondo non saprà mai quanto sono triste.
Ma cosa posso fare? E' così buio qui. Non riesco proprio a trattenerlo, voglio dire «ti amo».
In ogni caso, sono fortunato. Anche se piangessi, nessuno se ne accorgerebbe."


I mesi successivi passarono abbastanza in fretta. La preparazione per i concerti era stancante, e i ragazzi si erano buttati a capofitto nel lavoro, senza aver tempo per rimuginare sui propri sentimenti. O meglio, questo era quello che sperava Taehyung.

Il tour doveva aiutarlo a non pensare, ma era diventato il piccolo dolce inferno personale del castano. Era una tortura.

Ogni istante, ogni sguardo o sfioramento che Jungkook gli concedeva, per lui equivaleva ad una boccata d'aria. Quando si allontanava, restava di nuovo senza respiro.

Custodiva gelosamente ogni istante nel suo cuore, il terrore che prima o poi anche quei pochi secondi gli sarebbero stati negati. Il corvino non lo sapeva di certo, e nemmeno se ne sarebbe accorto, troppo impegnato ad essere il golden maknae. Era questo che desiderava, no? Mantenere un semplice rapporto professionale col minore.

Eppure la cosa non poteva fare a meno di infastidirlo: lui era così sensibile ad ogni suo gesto, e Jungkook invece... Jungkook era sempre perfetto. La sua voce durante gli assoli, il modo in cui muoveva i fianchi per la coreografia, il suo sguardo-

«Psst, Tae! Devi andare a destra» gli fece cenno Jimin, prendendo poi in mano il microfono per cantare la sua parte. Non doveva assolutamente distrarsi. Gli ARMY erano lì, davanti a loro, e si meritavano l'esibizione migliore che i Bangtan Sonyeondan potessero offrirgli. Fu questo pensiero ad aiutarlo a concentrarsi per il resto del concerto.





Non fu sempre fortunato, però. Il maknae era una costante distrazione per il castano. Quando si ritrovò di fianco a Jungkook nel momento dei saluti, all'ultima data del tour, provò talmente tanta tensione nella parte del corpo che toccava l'altro che credette di non poter sopportare un altro secondo su quel palco.

Il maknae gli afferrò la mano, esitante, e Taehyung la strinse come se avesse voluto staccargliela dal braccio. L'unica cosa che desiderava davvero fare, però, era urlargli che lo amava.

Dopo l'inchino, quando il suo sguardo tornò a levarsi sui fan, ricordò nuovamente il motivo per cui invece non poteva assolutamente rivelarlo.

I suoi occhi si inumidirono, ma fu facile dissimulare quel dolore, perché tutti credevano stesse piangendo dalla commozione per il concerto. Non che fosse una bugia, però non era l'unica causa delle sue lacrime.

Anche Jungkook ebbe non poche difficoltà a trattenersi, comunque. All'inizio aveva quasi ceduto alla tentazione di allontanarsi dal compagno che stava in piedi accanto a lui. Avrebbe voluto scappare dalla stretta di Taehyung, e allo stesso tempo gli sarebbe piaciuto affondare ancora di più contro la pelle dell'altro.





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