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"Anche solo per amare me stesso avevo bisogno del permesso di qualcun altro

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"Anche solo per amare me stesso avevo bisogno del permesso di qualcun altro.
Dentro di me c'è ancora il me maldestro, ma mi hai mostrato che ho delle ragioni per cui dovrei amare me stesso."





Il sonno di Jungkook venne interrotto da dei rumori che non si aspettava di sentire, non alle quattro di mattina, per lo meno. Aprì gli occhi, tastando il materasso accanto a sé, ma senza trovare la familiare silhouette del castano sotto alle sue dita. Era buio, ma riuscì lo stesso a distinguere la figura ai piedi del letto che si muoveva cercando di fare più piano possibile.

«Taehyung, che stai facendo?» domandò Jungkook, osservando il maggiore che stava sistemando i suoi abiti nella valigia. Taehyung sobbalzò quando si accorse che il corvino lo stava guardando.

«E-eri sveglio?» ribatté, a disagio.

«Non è facile dormire mentre il ragazzo che ami organizza una fuga proprio sotto al tuo naso» spiegò Jungkook.

"Il ragazzo che ami." Taehyung si sentì rincuorato dalle parole del minore. Lo sapeva, di essere adorato da Jungkook, eppure aveva bisogno che glielo ripetesse il più possibile. Chissà se era così anche per il maknae. Chissà quanto aveva sofferto prima che Taehyung trovasse il coraggio di dichiararsi a sua volta.

«Mi dici cosa avevi in mente o devo costringerti con la forza?» insistette il corvino con un sopracciglio alzato. Taehyung ignorò il brivido di eccitazione che gli percorse la schiena a quelle parole, e ingoiò a vuoto.

«Speravo di parlare con Sihyuk-hyung senza metterti in mezzo» ammise.

Jungkook sospirò. Se lo aspettava. Taehyung aveva deciso di sacrificarsi da solo, per permettere al resto del gruppo di continuare ad essere i BTS senza di lui. «Pensavo che avremmo potuto trovare un accordo, e magari dire che mi volevo ritirare dalle scene per stare con la mia famiglia, evitando di creare trambusto.»

Jungkook fu rapido a scendere dal letto e accucciarsi di fronte al maggiore, prima di tirarlo tra le sue braccia.

«Tu... sei proprio uno scemo, Taehyungie-hyung, lo sai questo?» mormorò tra i suoi capelli.

«Non riuscivo a trovare una soluzione migliore» mugugnò Taehyung. «Volevo essere io a proteggere te, per una volta.»

Jungkook ridacchiò. «Cosa ti ho detto ieri sera? Tae, non ho bisogno che tu mi protegga. Siamo io e te. Okay?»

Il maggiore annuì stringendo le dita intorno al tessuto della maglia del corvino.

«Scusami» sussurrò.

«Non preoccuparti. Soltanto... non sei da solo, Taehyung.»

🐰🐻🐰🐻

Quella mattina, Taehyung non era riuscito a mettere nulla sotto i denti, nonostante Jungkook lo spronasse a fare un minimo di colazione. Il suo stomaco era totalmente chiuso, si rifiutava di ingerire qualsiasi cosa di diversa dall'acqua. Di lì a poco si sarebbe deciso il suo destino, e gli sembrava di sentire una lama gelida sulla sua nuca, pronta a trafiggerlo con le parole del fondatore della BigHit.

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