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"So che stai esitando, perché anche se dici la verità, alla fine tutto ritorna sotto forma di cicatrici

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"So che stai esitando, perché anche se dici la verità, alla fine tutto ritorna sotto forma di cicatrici. Non dirò qualcosa di ovvio come «fatti forza», ti farò ascoltare la mia storia."


Yoongi e Jungkook si voltarono verso la porta. In piedi sulla soglia, indeciso se entrare o restar fuori, c'era Taehyung, che si mordicchiava il labbro nervoso, le guance arrossate e gli occhi lucidi. Il maknae di scatto si alzò in piedi, e in pochi secondi raggiunse l'ingresso.

«Hyung, t-tutto okay?» domandò, preoccupato dall'aspetto livido del maggiore.

Questo sgranò gli occhi, come se lo avessero destato dal sonno, e alzò lo sguardo, incontrando quello inquieto del più piccolo.

«Jungkookie...»

Non disse altro, si fiondò tra le braccia di Jungkook e si aggrappò a lui con tutta la forza che aveva. Allacciò le braccia intorno al suo corpo, stringendo il tessuto morbido della maglia tra le dita, inspirando appieno il profumo fresco di bucato emanato dai vestiti dell'altro.

Jungkook rimase immobile per un decimo di secondo, prima di rispondere all'abbraccio, infilando la testa nell'incavo del collo leggermente sudato e freddo di Taehyung. Stava tremando, il respiro irregolare. Per un istante, il minore fu terrorizzato dall'idea che il compagno potesse avere un altro attacco di panico, da quanto potenti erano i suoi fremiti. Dopo poco, però, Taehyung si calmò tra le sue braccia, i respiri nuovamente regolari e il tremore quasi del tutto annullato.

Yoongi alzò gli occhi al cielo e scosse la testa leggermente, sorridendo con dolcezza alla scena, e lasciò la sala, dirigendosi in camera sua.

«Tae, che è successo? Ti... Ti ha fatto qualcosa?» Il tono di Jungkook era duro, ma lasciava trasparire tutta la sua agitazione. Se il maggiore avesse detto di sì, probabilmente sarebbe corso fuori a cercare quel ragazzo per pestarlo a sangue.

Taehyung negò col capo, senza dire nulla, e si strinse ancora di più contro l'altro. Il minore sembrò capire che non volesse parlarne, e stette zitto. Invece, fece presa con le sue mani dietro le cosce di Taehyung, sollevandolo da terra. Quest'ultimo si avvinghiò con le gambe intorno alla vita di Jungkook, e si lasciò trasportare fino al piano di sopra, nella sua stanza.

Quando lo ebbe appoggiato sul materasso, prese posto accanto a lui, a gambe incrociate, stirando impacciatamente le lenzuola, quasi imbarazzato per le condizioni in cui aveva lasciato il letto.

«Mi dispiace» mormorò il maggiore.

«P-per cosa?» domandò Jungkook con sgomento, colto di sorpresa da quella voce rotta.

«Ero arrabbiato, per questo sono uscito con... Quello...» Pronunciò queste parole con disgusto, se non per il ragazzo con cui aveva avuto l'appuntamento, rivolto a se stesso.

Jungkook passò una mano sulla schiena del maggiore, lentamente, sperando di calmare il suo corpo.

«Non so perché me la sono presa tanto, Jungkookie... Volevo sapere quello che dovevi dirmi, e poi tu hai ricominciato ad evitarmi. È successo qualcosa? Ho fatto qualcosa di male?»

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