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"Ho intrapreso il percorso che mi avevano detto di non intraprendere, ho fatto cose che mi avevano detto di non fare, ho desiderato cose che non avrei dovuto desiderare

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"Ho intrapreso il percorso che mi avevano detto di non intraprendere, ho fatto cose che mi avevano detto di non fare, ho desiderato cose che non avrei dovuto desiderare."

Taehyung aprì gli occhi. Davanti a lui, il volto perfetto del giovane maknae che ancora dormiva tra le sue braccia.

Con un dito tracciò il leggero solco sulla sua guancia, una cicatrice che si era fatto da piccolo mentre giocava col fratello.

Scese ad accarezzargli il collo niveo, e avvicinò la fronte alla sua. Ripensò ai fianchi di Jungkook che ondeggiavano sotto di lui, alla sensazione sublime che gli aveva provocato immergersi in lui.

Sentì il bisogno impellente di passare le mani sulle sue cosce muscolose, di infilarcisi in mezzo e baciarle fino a raggiungere l'intimità del ragazzo che riposava innocente al suo fianco.

Voleva calarsi su di lui fino a che fuori non sarebbe stato buio, per prenderlo e farsi prendere, e passare il tempo che gli restava insieme coccolato dal corvino.

Cosa gli stava succedendo? Le coccole poteva fargliele chiunque. Era sempre stato a suo agio con tutti i membri, e gli abbracci di Jimin per lui erano imbattibili, eppure perché? Ora come ora non desiderava altro che farsi stringere da Jungkook, fino a farsi male.

Quest'ultimo cominciò a mugugnare nel sonno, arricciando il naso e avvicinandosi di più al maggiore, fino a nascondersi nell'incavo del suo collo.

«Sei troppo carino...» sussurrò Taehyung sulla chioma corvina, l'ombra di un sorriso che si allargava sul suo volto, allungando il braccio per afferrare il suo cellulare e scattargli una foto che sarebbe rimasta nella sua collezione privata.

Quando posò il telefono, una mano si richiuse attorno al suo polso e venne spinto sul materasso.

«Jungkook?» mormorò, quando si trovò il minore a cavalcioni sopra di lui, con un ghigno malizioso stampato in volto. «T-ti sei svegliato?»

«Mi hai svegliato, intendi dire. Mi fotografi di soppiatto?»

Taehyung arrossì violentemente, conscio di essere stato colto sul fatto.

«Eri troppo tenero, Jungkookie, è colpa tua!» si lamentò, notando come il più piccolo non avesse ancora allentato la presa.

«Ah sì?» chiese il moro, e si abbassò tanto che alcuni ciuffi di capelli andarono a solleticare il viso di Taehyung.

«Sì» borbottò il maggiore, mentre l'altro gli stringeva le guance con la mano libera, la tenerezza che lasciava posto a qualcosa di totalmente diverso quando scese a lasciargli un bacio sulle labbra.

«Dobbiamo tornare dagli altri...» bofonchiò il castano, impossibilitato a parlare decentemente per colpa dell'altro che continuava a schiacciargli le dita in faccia mentre gli premeva la bocca sulla sua, e poi sul suo collo, facendogli venire i brividi.

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