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"E andrebbe bene se ti tirassi più vicino?Come avrei potuto sapere che un giorno mi sarei svegliato provando qualcosa in più?"

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"E andrebbe bene se ti tirassi più vicino?
Come avrei potuto sapere che un giorno mi sarei svegliato provando qualcosa in più?"


Taehyung portò la sua mano ancora più giù, introducendo un dito nei pantaloni della tuta, a giocare con l'elastico in vita.

Il respiro di Jungkook si spezzò, quando gli occhi del castano tornarono sui suoi: erano quelli di un predatore. Si leccò le labbra.

«Spogliati per me, Jungkookie» comandò, alzandosi appena sulle ginocchia per lasciare spazio al minore, che senza fiatare si tolse i pantaloni e le mutande sotto di lui.

«Adoro le tue cosce» mormorò poi, abbassandosi a sfiorare i quadricipiti nivei del maknae. Si incurvò finché il suo volto non fu abbastanza vicino al suo inguine, e iniziò a lasciare una scia di baci sulle gambe del minore.

Continuò a massaggiarle, baciandone l'interno, poi prese per i fianchi Jungkook e lo girò sottosopra.

«Mi hai sempre fatto sentire così bene... Voglio che anche tu provi quello che ho provato io quando eri dentro di me» bisbigliò, leccando il fondoschiena del corvino salendo lungo la spina dorsale. Ogni punto che toccava era scosso dai brividi, e il maknae sentì l'erezione tra le sue gambe gonfiarsi insieme a quella del maggiore che lo sovrastava.

Lasciò fuoriuscire un gemito quando una mano del castano si infilò tra il corpo del minore e il materasso, andando a giocare con il capezzolo turgido, mentre l'altra afferrava saldamente il suo sedere, stringendolo con forza.

Taehyung continuò a lavorare sul bottoncino rosa del corvino, mordicchiandogli la pelle dell'incavo del collo, inebriato dalla voce dell'altro che mugugnava sospirando pesantemente.

Jungkook sapeva di sapone, di pulito, come sempre. Era diventato uno dei suoi profumi preferiti, quello della pelle del più giovane. Lo faceva sentire a casa, al sicuro. Inalò quella fragranza a pieni polmoni, poi si allungò verso il comodino, frugando frettolosamente dentro al primo cassetto con una mano e riemergendo con l'ormai familiare bottiglietta e la scatolina di profilattici. Avrebbero presto dovuto comprarne un'altra. Se l'appuntò mentalmente, mentre si versava il liquido oleoso sulle dita. Abbassò lo sguardo sul più piccolo, disteso a pancia in giù, le braccia incrociate sotto al cuscino su cui aveva affondato la faccia. Lo desiderava.

Si avvicinò di nuovo alla sua testa, accarezzandogli la nuca con il naso, così che il minore si girasse quanto bastava.

🔥🔥🔥

«Allarga un po' le gambe» gli sussurrò con voce roca all'orecchio, premendogli le labbra sul lobo. Il maknae obbedì, e sentì la mano del maggiore farsi strada tra le sue natiche. Taehyung passò l'indice lubrificato proprio sulla linea che divideva i glutei del minore, e si arrestò alla sua entrata increspata.

Jungkook si morse il labbro inferiore quando il dito del castano scivolò dentro di lui.

«Ti faccio male?» domandò il maggiore, trattenendosi dallo spingere più a fondo. Il corvino scosse vigorosamente la testa.

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