11.

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Oggi è domenica e non ci sono lezioni, ma nonostante ciò le sorprese negative non tardano ad arrivare. La sveglia suona alle 7 perchè non l'ho disattivata, ma quando faccio per spegnerla e tornare a letto veniamo chiamati da una delle ragazze della produzione nella sala della scalinata. Ci viene detto che la casa non è in buone condizioni igieniche e pertanto verranno sorteggiati i nomi di 4 di noi (2 cantanti e 2 ballerini) e queste 4 persone andranno in sfida. Visto che nessuno si prende la responsabilità delle proprie azioni e non è giusto che uno/a che pulisce sempre vada in sfida senza "meritarlo" proponiamo alla produzione di lasciar scrivere a noi i nomi delle 4 persone da mandare in sfida. Ognuno di noi su un pezzo di carta ed in incognito scrive i 4 nomi delle persone che secondo il loro punto di vista fanno poco o niente in casetta e poi consegniamo una scatola Con tutti questi foglietti alla produzione. Domani verremo a conoscenza delle persone che andranno in sfida. Dopo tutto questo casino sono ancora le 8 e decido di ritornare a letto per farmi qualche altra oretta di sonno: è l'unico giorno in cui posso dormire fino a tardi, non mi va di sprecarlo così. Mi metto sotto le coperte e cerco di prendere sonno, ma non ci riesco minimamente. <<Sei davvero ritornata a letto?>> mi domanda giacomo entrando in camera. Gli faccio segno di sedersi accanto a me e così fa. È un ragazzo davvero dolce e sensibile, mi andrebbe davvero tanto di legare ancora di più con lui. <<Non riesco a prendere sonno in realtà, tutto quel bordello di prima mi ha messo talmente tanta rabbia che ormai sono completamente sveglia>> gli spiego mettendomi a sedere per parlare più comodamente. <<Come ti senti? Fa strano essere qui come alunno ufficiale?>> gli domando curiosa. <<Si, fa molto strano, ma sono davvero davvero felice>>. <<Te lo meriti Giaco, te l'avevo che sentivo che era la volta buona. Ormai quella busta rossa urtava un po' tutti, anche zerbi stesso secondo me>>. <<Beh, per certo urtava me>>. <<Oh quello sicuramente, ci vuole una forza a vivere qua dentro e non sentirsene parte del tutto>> immagino come possa essersi sentito e onestamente dubito avrei avuto la sua stessa forza in una situazione così ambigua. <<Sono tanto fiera di te>> mi allungo verso di lui per abbracciarlo e poi dopo un po' ci stacchiamo l'uno dall'altra<<Dio ma come fai a stare col pantaloncino addosso Ali, è autunno, io sto morendo di freddo>> nota il mio pigiama e istintivamente rido. <<In realtà non ho ancora cacciato quello lungo dalla valigia e mi scoccia farlo, poi comunque sto sotto le coperte, quindi si sta bene>> gli spiego. <<Ceh tu sei davvero tornata a letto?>> dice Matt entra nella stanza affiancato da tommy e Alex, in questo periodo stanno passando molto tempo assieme i tre. <<Si, le ho fatto la stessa domanda circa 5 minuti fa>> scherza giacomo. <<Lasciamo stare, mi avete messo talmente tanto gli occhi addosso che non riesco neanche a sbadigliare>>. <<Oh che dolce, noi siamo la causa della sua insonnia mattutina, come sei gentile>> mi risponde tommy sedendosi alla mia destra e abbracciandomi, cosa che ovviamente faccio poi anche io di seguito. Guardo ale che non accenna a parlare e ci sorridiamo automaticamente a vicenda, non servono neanche le parole. <<Vabbe ragazzi, io direi che siamo diventati di troppo, quindi togliamo il disturbo>> dice Matt rivolto a tommy e giaco, io in risposta rido e quando i 3 ragazzi escono faccio sedere ale dove poco prima c'era giacomo.

<<Hai lasciato il libro di là ieri sera, te l'ho riportato>> lo poggia sul comodino. <<Oh grazie, me lo sono proprio dimenticata, stavo praticamente dormendo>>. Ci poggiamo entrambi alla spalliera del letto e mi accoccolo a lui. <<Pronta per la nuova settimana?>>. <<Ma si, credo che partirò col piede giusto questa volta. Non so, mi sento molto propositiva>>. <<Beh meglio così no?>>. <<Oh assolutamente. Ma lo sai che ormai non c'è più sfizio a chiamarti Malinconia?>> gli domando guardandolo. <<Perché?>> domanda confuso. <<Perché ormai sorridi quasi sempre, non sei più serio come qualche settimana fa>> gli spiego. <<Colpa tua>>. <<Oh Wow, grazie, che gentiluomo! Scemo che sei>> gli do uno schiaffetto sul petto e lui mi stringe di più a sé ridendo. <<Guarda che io sono serio eh, mi fai ridere e mi mantieni l'umore alto, di conseguenza (per colpa tua) non sono più Malinconia, o almeno lo sono ma solo in parte>>.

A disturbare la nostra conversazione è un telefono che squilla, il mio precisamente. Avevo dimenticato che di domenica possiamo usarlo.

<<Scusa, è il mio>> recupero il cellulare dal comodino e rispondo senza neanche leggere chi è che mi sta chiamando. <<Pronto, chi è?>> domando impaziente che la telefona finisca in modo da poter ritornare alla posizione comoda di due secondi fa. <<Ali, sono Carola. Sono in palestra agli studi, ma ho dimenticata le punte lì a casa, non è che potresti portarmele? So che ti chiedo tanto, ma senza quelle non posso fare nient'altro che stretching>> mi chiede quasi supplicandomi, sa quanto sono pigra, ha imparato a conoscermi, e proprio per questo sa come smuovermi...ci riesce solo lei. <<Ehm si, dammi 10 minuti, il tempo di cambiarmi e arrivo>> cedo. <<Madonna mia, sei un angelo, grazie grazie grazie. Ti ripagherò, giuro>> la ascolto mentre mi alzo dal letto sotto sguardo interrogativo del cantante accanto a me. <<Eccome se lo farai, ci sono tante cose che mi devi raccontare bella, io non dimentico, tienila sempre a mente questa cosa>>. <<Va bene, va bene>> la sento ridere e Scommetto che anche ora che è da sola è arrossita. <<Vuoi le punte vecchie o quelle nuove? Qui ci sono entrambe>> noto frugando nel cassetto del suo armadio. <<Portamele entrambe per favore, devo esercitare le nuove e provare con quelle vecchie>>. <<Si signora, 3 minuti e sono da lei>>. <<Grazie ancora Ali, a tra poco>> attacco la chiamata e quando sono sicura che la ballerina dall'altro lato del telefono non mi sento più sbuffo. <<Dove vai? Perché non torni qua sul letto?>> mi domanda Ale con aria affranta e non posso far altro che sentirmi un pochino in colpa. <<Carola ha bisogno delle punte e le ha dimenticata qua, devo portargliele agli studi>>. <<Bene, Carola da aggiungere alla lista nera>> scherza. <<Ma dai poverina, non ci metto niente giuro, torno subito>>. <<Va bene va bene, vai>>. <<A tra poco>>.

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Tre capitoli in un giorno, tutti più di 1000 parole, merito un premio.

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