Rientrati in casetta la tensione è palpabile, così come il malumore di tutti, mio ancora maggiore perché la produzione per via della situazione covid non mi ha dato la possibilità di incontrare per bene la mia migliore amica. Mi presento al nuovo arrivato Guido, colui che ha battuto Matt, e poi vado in camera. L'uscita dei 2, specialmente quella di Elisabetta, mi ha spiazzato molto. Mi sto rendendo solo adesso conto del senso di precarietà che ci circonda, un giorno possiamo stare qua e quello dopo di nuovo a casa a condurre la vita di tutti i giorni. Dopo essere stata stesa sul letto per un po' mi alzo in cerca del solito quadernetto dove butto giù le idee ed i vari pensieri per degli eventuali pezzi nuovi. Cerco sul comodino, nei cassetti, nello zainetto, nell'armadio, ma non ce n'è traccia da nessuna parte.
<<Oi, non vieni a mangiare?>> mi domanda chri poggiandosi allo stipite della porta a braccia incrociate, mentre io ancora cerco il quadernetto che a questo punto credo di aver lasciato negli spogliatoi della sala relax agli studi. <<Si adesso arrivo, devo solamente fare velocemente un salto agli studi, ho dimenticato una cosa importante lì>> gli spiego iniziando ad indossare il giubbino. <<E non puoi aspettare ed andare domani mattin?Ormai sono quasi le 20, è buio, fa freddo e sei stanca>> si alza ed io sorrido per la sua premura, è sempre dolcissimo. Lo abbraccio e gli dico "Cronometrami, ci metterò 2 secondi, giuro". <<1, 2, tempo scaduto, resta qua>>. <<Davvero Chri, non ci metto nulla. 3 minuti e sono un'altra volta qui. Ora scappo se no si fa ancora più tardi>> gli lascio un bacio sulla guancia, prendo il telefono dal comodino e poi mi avvio agli studi.
Nel tragitto dalla casetta agli studi mi stringo sempre di più nel bomber che ho addosso, stasera si gela davvero ed io ho ancora addosso questo vestito. Spingo la porta dell'ingresso posteriore e subito mi dirigo in sala relax mentre le luci spente si accendono appena percepiscono che c'è qualcuno. Come immaginavo il quadernetto era nell'armadietto insieme anche alle varie penne e matite e agli auricolari. Recupero tutto e prima di rientrare in casetta mi siedo sulla gradinata a godermi questo silenzio. Mi rendo conto di come sia già passato un mese e di quante cose sono cambiate. Arrivata ai casting non sapevo neanche se avrei superato il primo step, invece ora occupo uno dei banchi più ambiti d'italia d'italiano posto di chissà quante centinaia di migliaia di persone lì fuori con il mio stesso sogno. Ho conosciuto persone magnifiche che mi hanno aiutata e mi stanno tutt'ora aiutando a crescere, ho trovato persone che mi fanno sorridere, che mi ascoltano e che nonostante la mancanza di casa riescono a farmi sentire quella sensazione di calore e di famiglia anche qui. Controllo l'orario sullo schermo: 7.53, prima che Christian mi prenda a schiaffi è meglio far ritorno all'ovile.
Rientrata in casetta vedo giacomo seduto da solo al bancone della cucina, mentre tutti gli altri sono ammassati vicino al divano e non capisco perché. Mi avvicino a Giaco e mi poggio al bancone nel lato difronte al suo.
<<Che succede?>>. <<Zerbi sta prendendo in considerazione l'ipotesi di sostituirmi con uno nuovo perché secondo lui non mi sto impegnando abbastanza o almeno non tanto quanto gli avevo promesso>>. <<Ma che stai dicendo gia?>> sono sconvolta. <<Eh già, vedi lì stanno conoscendo questo Simone che già verrà a vivere qua da noi, ergo: sono fuori. Hanno fatto così anche con Elisabetta e sappiamo come è andata a finire, sarò il prossimo>> vado verso di lui e lo abbraccio lasciandogli qualche bacio fra I capelli e passandogli una mano sulla schiena per rassicurarlo. <<Non tornerai a casa. La camera tua e di Matt doveva rimanere invariata, già uno è andato via, so per certo che non lascerai che questo Simone ti porti via il banco e ti freghi anche il letto>>. <<Ha già preso quello di Matt, quindi>> mi rattrista il sentire quella frase, avevamo fatto sistemare Guido apposta al posto di inder per lasciare intatto ancora un po' quello dove Matt ha dormito fino a stamattina, ma a quanto pare non è servito a molto. <<Vallo a conoscere dai>> mi incita staccandosi dall'abbraccio. <<Tu ci hai già parlato?>>. <<Diciamo che lo sto evitando, non per cattiveria, ma per il semplice fatto che per come sto ora risulterei una pessima persona e proprio non mi va>>. <<Va bene>>.
Con il consenso di giacomo mi avvicino a questo ragazzo nuovo e mi presento stringendogli la mano. Sarà una settimana di fuoco e ricca di novità, già me lo sento e la cosa non mi mette ansia, di più.
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Fix me up
Fanfiction[COMPLETA] È vero quando dicono che trovi la persona giusta quando non te lo aspetti, quando dicono che aspettare ne varrà la pena, perché poi sarai felice davvero. Eppure io fino a quando non l'ho incontrato non ci ho mai creduto.