52.

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<<Finirai per soffocare così>> la voce che aspettavo di sentire da un po' finalmente arriva alle mie orecchie, avendo però un risultato che non mi aspettavo: vorrei sprofondare la testa nel cuscino ancora di più.

Rialzo il busto e mi giro a guardarlo, poggiato come al solito allo stipite della porta con le braccia incrociate.

<<Wow, a cosa devo questa visita del tutto inaspettata?>> buttala sul sarcasmo e non farti scalfire Alice, non essere la solita sottona. <<Mi rendo conto che effettivamente dovremmo parlare>> afferma il moro. <<Che c'è, è venuto a dirtelo sissi? Perché mi sembra di averle detto che con lei non ho nessun problema circa 5 minuti fa, quindi si deduce che il mio problema sei tu>>.

Non risponde, anzi addirittura Abbassa lo sguardo. Chi tace acconsente.

<<Pensavo avessi un po' più di personalità>>. <<Io non vedo cosa ho fatto di male. Certo avrei potuto chiederti come ti sentivi, ma non ne ho avuto il tempo. Ho avuto problemi con un pezzo, sono rimasto per tanto tanto tempo in studio. Non è che non ho voluto, semplicemente non sono riuscito>> si avvicina e resta in piedi davanti a me. <<Si infatti, immagino. Era uno sforzo esagerato rivolgermi la parola...non mi calcoli da ieri pomeriggio ale>> dico quasi con tono rassegnato. <<Me ne rendo conto, e mi dispiace. Ho agito senza pensare, quando me l'hanno detto non c'ho creduto e poi alla fine mi sono accorto che ciò che mi dicevano era vero. Oggi davvero non sono riuscito per tempo, credimi, altrimenti sarei stato qui in camera con te tutto il giorno>>. <<Certo. Comunque sto bene, non preoccuparti>> abbasso lo sguardo e faccio per mettermi sotto alle coperte, ma lui si siede difronte a me e non posso cercare di non guardarlo, non ci riesco neanche volendo. <<Lo so che ho sbagliato, e ció che ho fatto credimi non è da me. Ci tengo a te, lo sai, ci tengo veramente tantissimo. Semplicemente sai che sono uno solitario e quando ho visto che riuscivo a parlare con sissi senza problemi ho colto l'occasione, evidentemente esagerando. Ma tra me e lei non c'è niente>>. <<Ma non era quella la mia preoccupazione ale! Ciò che mi ha ferita è il fatto che tu non ti sia scomodato di passare un minimo di tempo, non dico con me, ma almeno con tutti noi altri alla festa ieri sera! Come mi ha ferito il fatto che non mi hai chiesto neanche come stessi e come ancora mi ha ferita il fatto che tu l'abbia fatta sedere al mio posto! Il fatto che tu abbia chiesto a lei una mano per un pezzo, e non a me come abbiamo sempre fatto. Non importava se potevo o meno per quanto riguarda le mie condizioni, avrei apprezzato comunque il pensiero, il fatto che tu mi avessi preso in considerazione! Ecco cosa mi ha ferita e continua a ferirmi, specialmente il fatto che tu non te ne sia reso conto!>> forse alzo un po' troppo la voce e sono sicura che gli altri abbiano sentito tutto, ma al momento è la mia unica preoccupazione. Per la rabbia ed il nervosismo sento gli occhi pizzicare, ma riesco a non far scendere neanche mezza lacrima. Lui resta immobile davanti a me, con lo sguardo ferito, senza riuscire a guardarmi negli occhi. Mi dispiace avergli urlato contro in questo modo, forse ho davvero esagerato, ma ho davvero problemi di autocontrollo a volte. <<Ale, io non->>. <<Hai ragione. Mi dispiace un sacco l'averti fatta sentire così...mi-mi sto sentendo male io stesso per ciò che ho fatto, anche se non era mia intenzione>>. <<Non volevo urlarti contro in questo modo, perdonami....vorrei poter abbracciarti>>. <<Fallo, non mi importa dell'influenza onestamente>>.

Un po' titubante faccio ciò che mi dice e mi sento di nuovo a casa.

<<Scusami, davvero>> continua a sussurrarmi con le labbra poggiate nell'incavo del mio collo. <<È tutto ok, tranquillo>>.

Quando ci stacchiamo è stranamente lui a riprendere parola.

<<Wow, il primo litigio eh?>> si gratta la nuca imbarazzato quasi ed io sorrido a quel gesto ed anche alle sue parole. <<Ci sono sempre degli alti e bassi, in tutto ciò che facciamo>>. <<Ed è giusto così, l'importante è aver chiarito>>. <<Certo>>.

Restiamo in silenzio per un po', ma non è un silenzio imbarazzante, è uno di quei Silenzi voluti che ti fanno sentire completamente in pace. Ad interrompere però questa pace sono i mitici Luigi Strangis e Luca D'Alessio.

<<Scusate eh, ma le urla di Alice si sentivano dalla cucina, siamo venuti a controllare se Alex è ancora vivo>> la tocca piano lda e tutti e 4 ridiamo, lui compreso. <<È vivo tranquilli, tutto ok>> li rassicuro. <<Voleva venire anche Carola per...insomma, castrare ale, ma mi sembra sia tutto apposto no?>> continua strangis, adoro la mia compagna di stanza. <<Fermatela per favore, stanotte mi farà morire nel sonno, me lo sento>> scherza ale e sentiamo la ballerina urlare "Guarda che ne sono capace Rina!". <<Queste mura sono proprio carta pesta eh?>> penso ad alta voce. <<Completamente>> mi da ragione Luigino.

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Finalmente la pace...almeno così sembra....godiamoci il momento insomma. Ci tengo davvero a ringraziarvi tutt*, al momento questa è la storia più letta su Alex ed io non potrei esserne più felice. Infinite volte grazie. Loveu.

CI TENGO A PRECISARE CHE OVVIAMENTE SAPPIAMO TUTT* CHE ALEX NON È COSÌ EH.

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