2 settimane dopo
<<Mamma devi stare tranquilla, davvero. Ormai stiamo tutti bene, te l'ho detto. Siamo stati in quarantena, ci siamo negativizzati ed ora siamo tornati in casetta. Vatti a preparare per la puntata di stasera di sanremo e stai serena. Se succede qualcosa ti scrivo io, tu non credere a ciò che trovi scritto online, ok?>> cerco di tranquillizzare mamma per telefono mentre cammino avanti e indietro per il giardinetto principale.<<Va bene amore, qualunque cosa chiamami, ok? Anche se ti serve la più stupida delle cose: chiedi il permesso, prendi il telefono e chiamami. Manda un messaggio anche a papà, è preoccupato anche lui>>.
<<Lo farò e poi in casi di necessità sai che ti chiamo, lo faccio sempre. Non preoccuparti, qui è tutto sotto controllo, ora vai a vedere Sanremo. Ciao>> attacco la chiamata e tiro un sospiro.
Due settimane fa dei ballerini professionisti presenti nella scuola sono risultati positivi al Covid-19 e pian piano il virus ha contagiato tutti noi ragazzi in casetta. Non sono stati giorni semplici: i nostri genitori a casa erano in uno stato di ansia continuo e noi, nel nostro piccolo, cercavamo di tranquillizzarli (quando i primi a non essere tranquilli nemmeno un po' eravamo proprio noi) e convincerli che la situazione era sotto controllo.
La verità è che sono stati giorni in cui io stessa ho davvero avuto paura. A soli 18 anni ritrovarsi in un'altra città, senza genitori, davanti ad un problema così abnorme a primo impatto ti sembra la fine. Sicuramente è una di quelle cose ti forma, sono le esperienze così che ti fanno crescere, ma lì per lì (non appena accade) hai la costante paura di non riuscire a prenderti cura neanche di te stesso/a.
Amici per tutti questi giorni ovviamente non è andato in onda, non abbiamo registrato...c'è stato uno standby generale. Una pausa non molto piacevole nè conveniente visto il serale praticamente alle porte.
Ad oggi non tutti stiamo ancora benissimo. A cosmary tornano spesso brutti giramenti di testa ed io ho problemi alla gola da quando ho iniziato a stare poco bene, ma credo siano giusto residui di ciò che abbiamo avuto .
Come era prevedibile, mamma continua ad essere spaventatissima all'idea di essere lontana da me in un momento così delicato ed anche molto difficile. Papà al tempo stesso ha messo da parte i suoi stupidi preconcetti accettando il fatto che ciò che voglio fare nella vita è questo ed è tornato a fare il genitore "normale".
Questa quarantena ha liberato la mia mente da tutto in realtà, ma mi ha comunque fatto accumulare molto stress. L'essere chiusa in una stanza sola per molto tempo è una delle cose che più odio, specialmente se poi non posso neanche seguire le lezioni visto che ciò che il virus mi ha danneggiato è proprio il mio più importante strumento: la voce.
Mi schiarisco un po' la voce e rientro in casetta dagli altri.
<<Scusate, mamma voleva degli aggiornamenti>> mi giustifico con gli altri visto che sono già tutti a tavola.
Domani registreremo una nuova puntata dopo un bel po' e non vedo l'ora.
<<Ali non pranzi con noi?>> mi chiede cosmary, mentre io mi appresto a posare il telefono nella scatola in cui li riponiamo tutti.
<<No, vado agli studi. Ho fatto merenda da poco e alle 15 ho lezione con Raffa, quindi inizio ad avviarmi>> spiego prendendo il giubbino dall'attaccapanni.
Mentre indosso il giubbino Alex si alza e mi si avvicina.
<<Mangia qualcosa, ti viene fame poi>> mi sussurra mentre ho il capo calato sulla zip che faccio velocemente salire.
<<Ho da poco fatto merenda, ti ho detto. Poi al massimo in sala relax ci sono le barrette proteiche, mangio una di quelle e sto bene>> rassicuro anche lui (proprio come mia madre poco fa) rialzato lo sguardo.
<<Posso almeno farti un panino? O una piadina? Sei ancora debole Ali, hai bisogno di mangiare qualcosa di sostanzioso, non quelle stupide barrette (che tra l'altro fanno anche schifo)>> senza neanche attendere la mia risposta si avvia al piano cucina ed io lo seguo a ruota.
<<Ale, non è necessario dai>> cerco di convincerlo, ma già sta cacciando tremila ingredienti diversi.
<<Ti faccio una piadina e te la porti agli studi, non voglio sapere niente>> rassegnata vado a prendere il mio zaino in camera e poi mi siedo su uno degli sgabelli posti difronte al bancone.
<<Faccio presto, giuro>> mi lascia un sorriso dolce mentre cucina e non posso far altro che ricambiare.
Alex è colui che non ha avuto neanche un minimo sintomo e secondo me è quello che ha sofferto di meno la quarantena. Mi ha aiutato molto, ogni sera mi videochiamava per tenermi compagnia visto che sa quanto odi stare da sola, tutto ciò nonostante il fatto che lui (al mio opposto) ami stare da solo.
<<Come ti senti?>> mi domanda controllando se la piadina è cotta abbastanza.
<<Discretamente bene. Ancora un po' di fastidio alla gola, infatti ho la voce rauca...credo si senta. Ho paura di dover stare ferma ancora una settimana ed onestamente in quel caso mi girerebbero i cosiddetti. Non canto praticamente da quasi tre settimane, mi sta venendo un esaurimento nervoso>> mi sfogo, cercando però di non farmi sentire da nessun altro se non da lui.
<<Hai ragione, stasera ti faccio qualcosa di caldo>> farcisce la piadina.
<<Apprezzo la tua dolcezza, ma me la so cavare Ale>> mi alzo dallo sgabello e mi avvicino a lui abbracciandolo da dietro, mentre ripone la mia piadina nella pellicola per alimenti.
<<Non sei ancora al massimo delle tue forze ed è giusto che io mi prenda cura di te. Arriverà il giorno in cui dovrai essere tu a farlo>> mi porge la piadina e gli lascio un bacio a stampo sulle labbra per ringraziarlo.
<<Ma quando mai, tu sei una roccia. Ora scappo>>.
<<Corri corri>> mi prende in giro, recupero tutte le mie cose frettolosamente e salutando tutti di sfuggita esco dalla casetta per dirigermi agli studi a pochi passi da qui.

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Fix me up
أدب الهواة[COMPLETA] È vero quando dicono che trovi la persona giusta quando non te lo aspetti, quando dicono che aspettare ne varrà la pena, perché poi sarai felice davvero. Eppure io fino a quando non l'ho incontrato non ci ho mai creduto.