58. Quello imprevedibile è Wang Yibo!

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***Xiao Zhan's POV***

Quando Zhan spalancò la porta del suo camerino, rimase letteralmente a bocca aperta. All'interno c'era qualcuno, un ragazzo vestito in modo fin troppo elegante, con un neo sulla nuca, poco sotto all'attaccatura dei capelli. Quel neo... Quel fisico flessuoso e sensuale... Quel sedere piccolo e sodo...

Quando il ragazzo si voltò, sorpreso dall'intrusione, Zhan spalancò la bocca ancor più della porta.

Xiao Zhan: <<W-Wang Yibo...?>> Sussurrò, incredulo.

Gli occhi del ragazzo erano spalancati, pieni di sorpresa e... qualcosa di simile al terrore? I suoi occhi nerissimi non erano mai stati così grandi. Lo aveva mai visto rimanere così tanto a bocca aperta? Forse no.

Yibo se ne stava lì, rigido, immobile come una statua, a fissarlo come se avesse visto un fantasma. Il suo viso era bello come sempre, delicato ed elegante. La sua mascella risultava virile come la ricordava, così come il suo pomo d'Adamo. Il colletto della camicia lasciava scoperto il suo lungo collo sexy e permetteva di intravedere le clavicole sporgenti. Il tessuto dei pantaloni fasciava in modo sensuale le sue cosce snelle e accentuava le forme armoniose dei suoi fianchi stretti. Le sue spalle ampie lo rendevano più mascolino, sebbene fossero nascoste dalla giacca piena di bottoni luccicanti, che probabilmente era stata pensata per una donna. Solo lui poteva portare certe cose e risultare così assurdamente... Sexy!

Quante volte lo aveva sognato, in quei quattro lunghi anni? Tante, troppe volte per poterle contare.

Quattro fottuti anni e non lo aveva incontrato neanche una volta. L'uomo aveva partecipato a numerose cerimonie ed eventi, ma, quando era invitato anche lui, Yibo non si presentava. Era successo troppe volte per poter essere definita una coincidenza. Per quattro anni quel ragazzo lo aveva deliberatamente evitato.

E adesso lo aveva lì davanti, a pochi metri di distanza? Che era, un miracolo? Doveva esserlo! Zhan dimenticò di essere sposato, di avere un figlio e dimenticò che erano passati ben quattro anni dall'ultima volta che gli aveva parlato, che forse avrebbe dovuto sentirsi in imbarazzo o incerto. Come se fosse in trance, chiuse lentamente la porta alle sue spalle e con le dita fece scattare la serratura girevole sul pomello.

Sì, d'accordo... Forse sembrava un maniaco in quel momento, ma in realtà voleva solo parlare con lui, senza che qualcuno si intromettesse. Nient'altro.

Quando sentì scattare la serratura, Yibo sembrò tremare: <<Ming-Ge?>> Chiamò, con voce flebile, guardando oltre la figura slanciata dell'uomo. La sua voce era profonda, come Zhan la ricordava e quasi non combaciava con un viso delicato come il suo. Yibo era la personificazione dei contrasti.

Zhan rimase immobile al suo posto, la schiena premuta contro la porta serrata: <<Non c'era qui fuori...>> Spiegò, al terrorizzato ragazzo.

Wang Yibo fece un paio di passi di lato, frapponendo lo squallido tavolo bianco e le sedie pieghevoli tra di loro, come se fossero una sorta di scudo protettivo. <<Oh...>>

Zhan si avvicinò di un passo, pensando a cosa potesse dirgli: <<Ehi, io... Che fai?>> Chiese, aggrottando le sopracciglia, quando il ragazzo fece un altro passo di lato, allontanandosi da lui.

Wang Yibo: <<Niente.>> Rispose, con finta noncuranza.

Zhan fece un ulteriore passo avanti, avvicinandosi al tavolo. Yibo si allontanò ancora. <<Ehi, smettila di starmi così distante. Non ho una malattia. Voglio solo parlarti.>> Disse, esasperato.

Wang Yibo continuò a parlare come se nulla fosse, ma il suo viso era ancora più pallido del solito. Non stava per svenire, vero? <<Lo so. Ma penso che sia meglio se resti dove sei, anzi, vattene.>> Gli suggerì, saggiamente.

Endless Summer, Endless love (Yizhan fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora