Ammetto che al momento il gioco non sta risultando poi tanto male, a parte qualche bacio o strusciamento non è accaduto nulla di esageratamente imbarazzante.
Io sono seduta tra Percival e Mattheo, che non fanno altro che lanciarsi occhiatine di fuoco da tutta la sera.
Il ricciolino, rispetto al castano, sembra anche avercela con me. Sarò costretta a parlargli e chiarire.
Mattheo.
Non ottengo alcuna risposta.
Mattheo, per favore. Non ignorarmi.
Oh, adesso ti sei resa conto che esisto?
Non sono io che non ti ho rivolto nemmeno un saluto.
Alza gli occhi al cielo.
Qual è il problema?
Fissa il vuoto.
Vieni in bagno tra un minuto. Se non lo farai non ti darò più fastidio.
Mi guarda per un attimo, poi mi alzo e mi allontano.
Raggiungo le toilettes e mi guardo allo specchio davanti al lavandino. Dopo qualche secondo dalla porta sbuca una testa riccia inconfondibile, e inevitabilmente sorrido.
Mi si avvicina finché non si ritrova a un palmo dal mio viso.
"Allora? Cosa ti ho fatto?", sospira.
"Dolohov non mi piace", sbotta e lo guardo stranita."Non lo conosci", "È vero, ma come prima impressione non mi convince. Poi ti sta sempre attaccato al culo", sgrano gli occhi e lui, rendendosi conto di ciò che ha detto, replica il medesimo gesto.
"È questo che ti da fastidio?", rimane in silenzio.
Gli prendo il viso tra le mani.
"Ehi, non è Percival quello che m'interessa. A me piaci solo tu", ammetto diventando rossa.
Sul suo viso si forma un sorriso a dir poco sensazionale e non perde tempo a far unire le nostre labbra con dolcezza.
Appena si stacca appoggia la fronte sulla mia.
"Non immagini che effetto mi fai tu".
Sollevata dalla sua rivelazione lo bacio nuovamente, ma questa volta con più passione.
Mi prende in braccio e mi poggia sul lavandino senza staccarsi da me.Lascia dei baci umidi sul mio collo e butto la testa indietro. Scende sempre più e mi abbassa la cerniera dei pantaloni con una mano, afferrando il mio seno destro con l'altra.
Lascio che la sua testa s'insinui tra le mie gambe, e una volta finito mi sistemo e ci perdiamo a guardarci negli occhi.
S k e a p T i m e
La bottiglia questa volta si ferma su Katlynn.
"Allora Harrison, obbligo o verità?", chiede un ragazzo che nemmeno conosco.
"Verità", risponde la mia migliore amica e subito dopo beve il Veritasierum. "Hmm, ti piace qualcuno?"."Non potevi farle domanda più banale, non le int- ", mi intrometto ormai leggermente brilla. Ma vengo interrotta dalla sua risposta che mi spiazza: "Sì".
"Cosa?-",quasi urlo, "-E chi sarebbe?".
"Esiste la privacy", parla la rossa.
"Tra noi due non è mai esistita", ribatto, "Forse per te no, ma per me sì. Di certo non sono io a chiederti di raccontarmi ogni singola cosa", dice innervosita e abbasso lo sguardo.Nel frattempo è calato il silenzio, anche i Riddle non osano fiatare.
"Forza, continuiamo a giocare", dice Blaise cercando di smorzare la tensione.
"Scusate, io preferisco tornare in camera.-" annuncio alzandomi, "-Buonanotte".
Esco dalla Sala Comune dei Grifondoro e m'incammino lungo i corridoi. Sento una voce richiamarmi ma non mi fermo.
"Scar aspetta!", Kat mi blocca il polso e mi costringe a girarmi.
"Cosa vuoi?", chiedo nervosa.
"Mi dispiace, non volevo trattarti in quel modo. Solo che per me non è semplice", "Ci siamo sempre dette tutto, non capisco cosa ci sia di complicato nel dirmi il nome del ragazzo che ti piace", alzo le spalle non capendo."È questo il punto, non è un maschio", sussurra l'ultima parte e sgrano gli occhi.
"Quindi...cioè, tu sei...?", "Lesbica? Sì".La guardo ancora sconvolta, mi tolgo la scarpa velocemente, la prendo e comincio a darle colpi.
"Si può sapere perché non me l'hai mai detto?", chiedo tra una botta e l'altra.
"Avevo paura della tua reazione. Temevo te ne andassi", ammette cerando di pararsi e mi blocco.
"Non ti abbandonerei mai, specialmente per una cosa del genere. A me basta che tu sia felice", mi guarda con gli occhi leggermente lucidi e mi abbraccia. "Ti voglio bene Harrison", "Anch'io te ne voglio Woods".Ci stringiamo a vicenda finché non mi stacco e la guardo sorridendo maliziosamente.
"Avanti, come si chiama?", le do una leggera spallata per incoraggiarla e ridacchia. "Scordatelo, ci sono già state troppe emozioni in una serata", "È vero, per questa volta lascio perdere", metto un braccio attorno alle sue spalle e ci dirigiamo verso la nostra stanza.
"L'iniziale?", ritento.
"Scarlett", mi ammonisce, sia verbalmente che con lo sguardo."Oh, avanti, un piccolo indizio. È della nostra stessa casata?", "Boh, chissà", fa spallucce.
"Smettila di fare la misteriosa e rispondi che sono curiosa", "Mai", urla ridendo e correndo via.
"Stronza vieni qui! Ho i piedi troppo doloranti, non posso correre", non mi risponde e gira l'angolo.
"Non puoi scappare per sempre, ti ricordo che condividiamo la stessa stanza", dico sorridendo scuotendo la stessa.Spazio autrice
Amori miei, vi avevo detto che avrei scritto il capitolo oggi ed eccomi qua!
Vi è piaciuto? Cosa ne pensate? Fatemelo sapere lasciando un commento e una stellina😊
Un'ultimissima cosa e non vi rompo più le scatole: ho voglia di cambiare la copertina, ma sono ignorante in materia.
C'è qualcuno di voi che conosce qualche sito o che può farla e inviarmela? Mi sareste veramente d'aiuto!
Un abbraccio❤
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You complete me || Mattheo Riddle
FanfictionScarlett Woods, ultima discendente della stirpe di mangiamorte Woods, si ritroverà a dover affrontare il suo primo e ultimo anno ad Hogwarts. Ha vissuto l'infanzia con Voldemort, il quale era molto legato ai suoi genitori, e i suoi due figli Tom e...