7- Come dovrei cambiarlo?

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Pov's Veronica
《Oddio! Ti sei fatta male?》
Scoppio a piangere raccogliendo i fogli sparsi sul pavimento.

L'uomo si abbassa e mi aiuta a raccoglierli.

Alzo lo sguardo e lo guardo negli occhi.

Gli occhi, lo sguardo, i capelli mi ricordano il mio capo.

Ovvero Gabriel.

《VERONICA!》
Gabriel corre verso di me afferrandomi la coda e rialzandomi.

《Avevo detto che avevi massimo dieci minuti! Ne sono passati venti!》
《C'è un coas in quel archivio! Non li trovavo poi come se non bastasse sono caduta grazie a questi tacchi!》
L'uomo guarda la discussione confuso mentre Gabriel diventa rosso dalla rabbia continuando a strattonarmi i capelli.

《E tu a cosa servi?! Sistemali!》
《Ma sono più di due mila!》
Mi afferra il viso violentemente con una mano e si avvicina a me.

《Preferisci essere scopata a sangue, verginella del cazzo?!》
《Vaffanculo》
Urlo piangendo e lui mi colpisce il viso violentemente.

《Gabriel! Lasciala stare!》
Urla l'uomo staccandolo da me mentre io mi porto una mano sulla guancia colpita e continuo a piangere.

《Dovevi fare la puttana, ho avuto troppa pietà per te!》
《Gabriel, calmati cazzo!》
Si libera dalle grinfie dell'uomo dirigendosi al bar ed afferrando una bottiglia di whisky.

《Versami un pò di whisky, cazzo!》
Dice a Louren che mi rivolge uno sguardo disposto e versa il whisky in un bicchiere.

《Vieni con me》
Dice l'uomo posando i fascicoli su un tavolo e dirigendosi nell'ufficio di Gabriel.

Lo seguo in silenzio e con le gambe tremanti.

Dove sono capitata?

Questa è una gabbia di matti.

《Siediti》
Mi siedo su una poltrona mentre lui prende un kit pronto soccorso.

《Come ti chiami?》
Mi domanda estraendo dal kit l'acqua ossigenata e dei cerotti.

《V-eronica》
《Io sono Alessandro Rizzo》
《Il p-apà di Gabriel?》
《Si》
Dice sedendosi sulla poltrona di fronte alla mia.

《Posso?》
Indica il mio ginocchio sbucciato ed io annuisco.

《Quando conobbi mia moglie, si sbucciò le ginocchia e gliele curai proprio come te》
Sorrido leggermente mentre lui lascia scivolare l'acqua ossigenata sulla ferita.

《Io e mia moglie stiamo insieme da ventitre anni, eppure mi fa sempre lo stesso effetto》
Dice con occhi innamorati appoggiandomi i cerotti sulle ferite.

《Quanti figli avete?》
《Quattro, si chiamano Gabriel che già conosci purtroppo, Christian, Esmeralda e Giada》
《Siete una famiglia numerosa》
《Si, molto! Tu non hai fratelli?》
《No, sono figlia unica》
《Come mai?》
《Mia mamma è morta quando ero molto piccola》
《Oh...mi dispiace》
Sforzo un sorriso mentre lui chiude il kit e sfila il cellulare dalla tasca.

《E vivi da sola?》
《No, con mio padre》
《Guarda, questa è mia moglie!》
Mi mostra la foto di una donna sulla quarantina molto bella ed elegante.

《È bellissima...》
《È la mia regina...questi invece sono i miei figli!》
Mi mostra una foto di tutti i suoi figli e sorrido vedendo la loro felicità.

《Sono tutti bellissimi, le femmine assomigliano alla mamma mentre i maschi sono uguali a lei!》
《Si, è vero》
Dice spegnendo il suo telefono e mettendolo nella sua tasca.

𝑻𝒉𝒆 𝒘𝒐𝒓𝒍𝒅 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒎𝒂𝒇𝒊𝒂 𝟐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora