𝑻𝒉𝒆 𝒘𝒐𝒓𝒍𝒅 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒎𝒂𝒇𝒊𝒂 𝟐

48- Andreas

Pov's Chiara
Poso il mento sulle mie ginocchia perdendomi nei miei incasinati pensieri.

Nella mia mente regna Andreas, lo penso sempre anche se cerco di concentrarmi su altro.

È diventato un'ossessione.

Da quando ha chiesto a mio padre di sposarmi non riesco a togliermelo dalla testa.

È passata una settimana da quel giorno ed ammetto che muoio dalla voglia di rivederlo.

Allo stesso tempo però sono arrabbiata con lui.

Ha detto quello che abbiamo fatto a mio padre concludendo con qualche frase allusoria per far infuriare mio fratello.

Lancio frustata un sassolino nel fiume che rimbalza sull'acqua limpida.

Mi sento terribilmente sola...

Astreya tra poco si sposerà e questo mi fa stare male.

Io e lei fin da piccole siamo state sempre insieme.

Adesso andrà a vivere in Spagna e io la vedrò pochissimo.

Però comunque sono contenta per lei, dopo quello che ha passato si merita una vita serena insieme all'uomo che ama.

Anch'io vorrei tanto amare ed essere amata.

Sbuffo posando gli occhi sul mio smart watch che segna le venti e trenta.

Mi alzo velocemente dal prato su cui ero seduta e mi allontano dal fiume.

Mi avvicino al mio cavallo Angy e salgo sulla sella senza troppi sforzi.

Sono in ritardo.

A casa mia si cena alle venti e trenta.

Non un minuto più tardi.

Mio padre a quell'ora pretende tutti a tavola e il cibo pronto.

Ma adesso sono già in ritardi quindi mi beccherò una ramanzina.

《Più veloce, Angy!》
Sussurro al mio cavallo che corre sempre più veloce tra gli alberi.

Dopo qualche minuto arrivo alla villa con il cuore a mille e il fiato corto.

La mia intimità si alza e abbassa sulla sella mentre cerco di fermare Angy.

《Sai cavalcare bene》
Arrossisco di colpo quando sento quella voce provenire dal mio giardino.

La sua voce.

Rauca e sensuale da mettere i brividi.

Dio, non voglio crederci.

Perché è qui?

Con il cuore a mille entro nel giardino della mia enorme villa e velocemente scendo dal cavallo.

《Buonasera》
Mi dice avvicinandosi a me con tutto il suo fascino ma lo sorpasso evitando il suo sguardo malizioso.

《Cosa ci fai qui?》
《Tuo padre mi ha invitato a cena》
Afferro le stringhe e trascino Angy verso la stalla.

Mio padre che invita lui a cena?

《Non mi saluti neanche?》
Mi segue mentre io faccio entrare Angy nella sua postazione.

《Dovrei?》
Dico chiudendo la porta fatta in legno per non far scappare il cavallo.

《Sai...di solito le mogli salutano i propri mariti》
Deglutisco accarezzando la chioma di Angy per mostrarmi indifferente.

《Tu non sei mio marito》
Dico abbassando lo sguardo imbarazzata ed appoggiando le mani sulla porta in legno.

《Non ancora》
Posa una mano sui miei capelli portando una ciocca dietro al mio orecchio.