53- Il mostro

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Pov's Crystal
Entro nella nostra camera dove vedo mio marito seduto sul bordo del letto con la testa fra le mani.

Sospiro avvicinandomi a lui ed appoggiando una mano sulla sua spalla.

《Vattene Crystal!》
Urla togliendo la mia mano dalla sua spalla.

《Tanto prima o poi ve ne andrete tutti》
Mi siedo accanto a lui scuotendo la testa.

《Io non me ne andrò mai, Alessandro》
Incastra i suoi occhi nei miei e sento un vuoto nel petto guardando oltre le sue iridi.

Alessandro lo conosco fin troppo bene, conosco più lui che me stessa.

Questi suoi momenti di rabbia irrefrenabile sono frequenti.

All'inizio del nostro matrimonio non capivo perché si comportasse così.

Poi con il tempo ho capito perché ha questi comportamenti.

Reagisce così quando pensa che sta per perdere qualcuno di importante.

La maggior parte delle volte se la prende con gli oggetti, rompendo vasi, tavoli, bicchieri o qualsiasi altra cosa che ha davanti.

Raramente sfoga la sua rabbia sulle persone.

Se la prende con chi è la causa della sua rabbia però non ha mai toccato né me né i nostri figli.

Dopo quella volta, quando ha saputo che ero incinta per la prima volta.

《Non voglio rimanere solo Crystal, non di nuovo》
Mi abbraccia calorosamente mettendo la testa nell'incavo del mio collo.

Ha specificato "non di nuovo" perché lui prima di conoscere me si sentiva solo.

A venticinque anni ha perso il padre tra le sue braccia, da quel momento si è assunto tutte le responsabilità derivanti dal lavoro del padre, non aveva una donna al suo fianco che lo voleva bene, si è chiuso in sé stesso restando solo per cinque lunghi anni.

In quel momento è nato il mostro.

《Io sarò sempre qui, con te》
Accarezzo la sua schiena nuda sentendo il suo calore e respirando la sua stessa aria.

《Tutti i nostri figli se ne stanno andando》
《Ma no, Esmeralda si è sposata eppure viene quasi tutti i giorni da noi》
Dico per fargli capire che i nostri figli possono anche sposarsi ma non ci lasceranno mai soli.

《Si, hai ragione...》
Lascia dolci baci sul mio collo accarezzando i miei fianchi.

《Senza di te io non riesco a vivere》
Dice posando una mano sulla mia guancia per baciarmi le labbra.

《Noi siamo una persona sola》
Dico prendendo il suo viso tra le mani per baciarlo nuovamente.

《Sono cresciuta con te, sei il mio primo amore, il mio primo bacio e la mia prima volta》
《Per me è lo stesso, sei stata colei che mi ha insegnato ad amare》
Mi incita a stendermi sul letto per mettersi sopra di me.

《Non sono riuscito a controllarmi quando quel bastardo mi ha detto che ha toccato nostra figlia》
《Se a lei piace, non ci trovo nulla di male, Davide è un bravo ragazzo》
《Ma comunque si meritava quei pugni》
Dice allargandomi le gambe per mettersi al centro.

《Vedrò cosa fare con lui domani, a mente lucida》
Dice prima di combaciare le nostre labbra in un focoso bacio.

《Adesso voglio continuare quello che avevamo interrotto in salotto》
Sorrido ricordando lui tra le mie gambe qualche minuto prima che bussasse il campanello ed interrompesse il nostro momento di passione.

𝑻𝒉𝒆 𝒘𝒐𝒓𝒍𝒅 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒎𝒂𝒇𝒊𝒂 𝟐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora