𝑻𝒉𝒆 𝒘𝒐𝒓𝒍𝒅 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒎𝒂𝒇𝒊𝒂 𝟐

27- Una rabbia irrefrenabile

Pov's Astreya
Dopo due ore di viaggio, siamo atterrati all'aeroporto di Barcellona dove ci aspettavano due macchine.

Io e la mia famiglia siamo saliti su una delle due e dopo mezz'ora siamo finalmente arrivati alla villa del signor Garcia.

Una villa molto grande, con una piscina, un giardino e un parcheggio.

La portiera mi viene aperta da Massimo che mi incita a scendere dall'auto.

《Siamo arrivati, piccola》

Scendo lentamente guardandomi intorno mentre due signori sulla cinquantina si avvicinano a me.

《Loro sono i miei genitori》
《Oh...》
Lo guardo per un attimo negli occhi arrossendo.

Non mi aspettavo di conoscere i suoi genitori.

Farò una buona impressione?

Con questa gonna così corta, non penso proprio.

《Salve, piacere Astreya!》
《Benvenuta Astreya, io sono Paola!》
《È un piacere conoscerla》
Dico stringendo la mano delicata e curata della mamma.

《Io sono il padre, piacere!》
《Piacere Astreya!》
Stringo la mano anche a lui mentre i miei familiari scendendo dalla macchina.

《Questa è la mia famiglia》
Dico indicando mia mamma e mio padre con mio fratello alle loro spalle.

《Salve, è un piacere conoscervi!》
Dice mia mamma sciogliendo il ghiaccio ed avviando le presentazioni.

《Vieni, ti mostro la casa mentre loro parlano》
Dice Massimo avvicinando il suo enorme braccio a me.

Sorrido avvolgendo il mio braccio intorno al suo.

《Questa villa è bellissima》
Dico iniziando a camminare tra i fiori illuminati dalla luce del tramonto.

《Risiedo qui principalmente, questa villa è la mia preferita》
《Vive da solo qui?》
《Si, i miei genitori vivono altrove, risiederanno solo per questa settimana qui》
Annuisco guardando ogni dettaglio del giardino.

《Salve signore...》
Una signora sulla quarantina si inchina leggermente davanti a Massimo che con un cenno la fa rialzare.

《Lei è la mia domestica, Rachele》
La donna mi guarda attentamente sorridendomi.

《Rachele, lei è la mia futura moglie》
《Forse》
Lo correggo allungando la mano verso la donna che è sorpresa dal mio gesto.

《Piacere Astreya!》
《Il piacere è tutto mio, signora》
Dice stringendomi leggermente la mano.

《Non chiamarmi signora, chiamami solo Astreya》
《Chiamala signora》
Dice velocemente Massimo e lei abbassa lo sguardo intimidita.

《Cosa desidera per cena, signora?》
《Mi va bene tutto...》
《Le piace la paella?》
《Si...》
《Benissimo, con permesso》

Rachele si congeda mentre io e Massimo, ancora legati, saliamo i gradini che portano all'entrata della villa.

Due uomini ci aprono la porta ed entriamo in un enorme stanza illuminata dalla luce del Sole che filtra dalle enormi finestre.

Le guardie sono immobili, non osano guardarmi nemmeno per un secondo, Massimo ordina di chiudere la porta e loro eseguono l'ordine senza fiatare.

Ha così tanto rispetto.

《La temono tutti...》
Sussurro deglutendo e guardandomi intorno.

《Perché tutti sanno di cosa sono capace》
Mi mordo leggermente il labbro inferiore mentre il cuore batte senza sosta contro la mia gabbia toracica.