56- Alessandro Rizzo

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Pov's Veronica
Mi siedo sfinita sul divano della mia nuova casa accarezzandomi il pancione.

Sono al nono mese e manca sempre meno alla presunta data del parto, anche se credo che partorirò prima.

Intanto la mia pancia è diventata enorme e i miei piedi sempre più gonfi.

La mia ginecologa mi ha detto che devo camminare molto, scendere e salire le scale, fare numerosi bagni caldi e fare tanti sesso con mio marito.

A detta sua, queste pratiche mi aiutano a stimolare le contrazioni.

Accendo la televisione guardando le foto del matrimonio messe da me su un mobile.

Io e Gabriel ci siamo sposati due mesi fa.

È stato definito tutto nei minimi dettagli partendo dal mio vestito fatto su misura per il mio pancione.

Abbiamo ricevuto molti complimenti per i nostri abiti, per la location del ristorante e le bomboniere.

È stato il giorno più bello della mia vita, mi sono divertita ed emozionata molto.

Io e mio marito abbiamo passato la notte nella nostra nuova casa sul mare.

Abbiamo fatto l'amore tutta la notte con il rumore del mare di sottofondo.

Del nostro matrimonio un ricordo è rimasto impresso nella mia mente.

Il signor Alessandro usciti dalla chiesa mi ha sussurrato "c'è l'hai fatta" facendomi un occhiolino subito dopo.

In quell'attimo ho collegato tutto...

*Flashback*
《Veronica, tu mi ricordi mia moglie》
Dice accarezzandomi dolcemente i capelli.

《Spero che tu riesca a cambiare Gabriel, sei speciale》
I miei occhi si illuminano mentre il mio cuore batte senza sosta.

Come dovrei cambiarlo?

Cosa intende?

《Anzi, sono sicuro che lo cambierai》
Dice infine uscendo dall'ufficio e salutandomi con un cenno.

Resto sola nell'ufficio per parecchi minuti.

Penso alle sue parole ma proprio non capisco come dovrei cambiare il figlio.

È così marcio dentro che nemmeno Dio riuscirebbe a cambiarlo.
*Fine flashback*

Quanto mi sbagliavo quel giorno...

Ma alla fine, dopo tanto dolore, sono fiera di essere riuscita a cambiare Gabriel.

Anch'io adesso quasi stento a riconoscerlo.

È dolce, premuroso e gentile ma dentro di sé conserva sempre quel marcio che non andrà mai via, come il padre.

Così ha detto mia suocera che per me è diventata una mamma visto che mi è stata molto vicina in questi mesi.

Mi porto una mano sulla pancia urlando per il dolore improvviso che mi fa piegare su me stessa.

《Mh...che male!》
Inizio a tremare mentre i dolori si fanno sempre più forti.

Dio mio.

Non ho mai provato un dolore simile.

Mi alzo camminando avanti e indietro per la stanza sperando che si attenui ma così non succede...

Ogni minuto che passa diventa sempre più forte.

Queste sono delle vere e proprie contrazioni.

𝑻𝒉𝒆 𝒘𝒐𝒓𝒍𝒅 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒎𝒂𝒇𝒊𝒂 𝟐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora