34- La fiamma della passione

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Pov's Louren
Leggo i nomi dei numerosi e costosi piatti sul menù indecisa su cosa scegliere.

《Signori, siete pronti?》
Ci chiede un'altra cameriera con un tablet tra le mani.

《Hai deciso bellezza?》
Mi chiede dolcemente l'uomo di fronte a me attirando la mia attenzione.

《Ehm...si, vorrei un piatto di bucatini alla amatriciana》
Scelgo la prima cosa che mi salta all'occhio sul menù e lei lo trascrive sul tablet.

《Per lei invece?》
Si rivolge a Nicolas che fissa il mio volto attentamente posando il menù sul tavolo accanto al mio messo lì pochi attimi prima.

《La stessa cosa》
《Perfetto, da bere?》
《Del vino rosso, il migliore》
《Va bene signore, con permesso》
La ragazza dai capelli rossi prende i menù dal tavolo e si allontana da noi.

《E va bene... inizio a raccontare io la mia vita》
Dice sfilandosi la giaccia ed appoggiandola sulla spalliera della sua sedia.

La cameriera ritorna con la bottiglia di vino tra le mani, versandone un pò in entrambi i nostri bicchieri e lasciandola sul tavolo.

《Sono il nipote di Alessandro Rizzo, figlio del fratello Stefano, mia mamma si chiama Nadia e quando si è sposata era molto piccola aveva a mala pena 17 anni...》
Ascolto le sue parole con attenzione guardando le sue iridi profonde.

《Ho una sorella gemella, si chiama Chiara, è nata qualche minuto dopo di me》
《Quanti anni hai?》
Interrompo il suo discorso ponendogli una domanda.

《Ho 21 anni》
《Oh...anch'io》
Sorride leccandosi lentamente le labbra.

《Quando sei nata?》
《Sono nata il 14 giugno》
《Anch'io il 14 ma a gennaio!》
Sorrido involontariamente pensando a quante cose abbiamo in comune.

《E di cosa ti occupi?》
Chiedo portandomi una mano sotto al mento.

《Mi occupo della gestione di alcuni affari con mio padre》
Dice abbassando lo sguardo sul mio seno che si intravede dalla scollatura.

《Come mai lavori in un posto così poco affidabile come il nightclub di mio cugino?》
《Ho bisogno di soldi e loro sono gli unici che mi pagano di più...》
《I tuoi genitori non lavorano?》
Mi chiede con sguardo quasi dispiaciuto.

《Io non ho dei genitori...》
《Oh...scusami io non volevo-》
《Tranquillo, non sono morti, mi hanno solo abbandonato》
Dico profondamente amareggiata prendendo il bicchiere pieno di vino e portandomelo alla bocca.

《Mio padre non l'ho mai conosciuto, quando chiedevo di lui a mia madre, lei deviava il discorso dicendo semplicemente che lui non mi voleva》
《E tua mamma?》
《Mia mamma era una prostituta fino a due anni fa, poi si è sposata con un uomo ricco da un giorno all'altro abbandonandomi con una lettera e cinquecento euro》
《Dio mio...mi dispiace》
《Non dispiacerti, sto molto meglio senza di lei》
Dico riempendomi il secondo bicchiere di vino.

《Ogni notte dovevo sentirmi i gemiti vomitevoli di quei vecchi》
Dico sentendomi una forte sensazione di vomito allo stomaco.

《E sai cosa mi faceva più rabbia? Il fatto che mia madre non faceva niente per cambiare la sua situazione lavorativa》
《In che senso? Le piaceva fare quel lavoro?》
《Si! Lei non si è mai lamentata anzi quando le proponevano lavori normali li rifiutava!》
Dico posando il secondo bicchiere vuoto, stupendolo ulteriormente.

《Ed adesso sai cosa mi ha rimasto?》
Dico con le lacrime agli occhi e la voce strozzata.

《La paura. La paura degli uomini, la paura di essere toccata da mani indiscrete e di essere violentata!》
Tiro su con il naso quando vedo la cameriera avvicinarsi con i nostri piatti.

𝑻𝒉𝒆 𝒘𝒐𝒓𝒍𝒅 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒎𝒂𝒇𝒊𝒂 𝟐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora