Il giorno seguente
Ieri siamo stati tutta la sera ad aspettare un ipotetico segnale, ma nulla ci è arrivato, il vuoto più totale, nessuno ci ha mandato messaggi dalla centrale dove ci dicono che, effettivamente, possiamo andare con loro a riprenderci nostra figlia. Prima di ciò vorremo capire se Amélie ci terrà Michael e Eduard.
Ora siamo tutti in cucina a fare colazione, Michael beve il suo solito latte con biscotti, io e Cristian con i nostri caffè, io con anche delle fette biscottate con marmellata, e il nostro piccolo Eduard beve dal mio seno tranquillo. Michael, stamattina, mi sembra più agitato del solito e il motivo non si sa, solo che sta cercando di ricevere attenzioni dal suo papà, che in questo momento ha la mente altrove e non riesce a ricambiarleM: <<Papà, voglio giocare!>> Dice entusiasto
C: <<Ora no, Michael, per favore!>> In maniera stressata
Michael ci è rimasto un po' male alla risposta un po' stressata di suo padre, lui praticamente ci è seduto accanto e capisce che c'è qualcosa che non va.
Eduard sta continuando a mangiare tranquillo dal mio seno, abbracciandolo in modo affamato, io lo sto accarezzando e nel frattempo dando un occhio anche a Michael, che non si arrende dal voler ricevere attenzioni da CristianM: <<Papà, voglio stare con te a giocare!>> Insiste
C: <<Ho detto ora no, ok? Non insistere!>> Si arrabbia e si alza da tavola per poi uscire dalla stanza
Michael, ovviamente, dopo che suo padre si è arrabbiato inutilmente, è scoppiato in un mare di lacrime: con tutto il rispetto che porto per mio marito, questa volta ha esagerato. Piano piano, ho fatto staccare Eduard per poterlo rimettere nel suo ovetto e poi andare a consolare Michael, che in questo momento ha bisogno di me.
L'ho abbracciato stretto<<Ehi, amore mio, tranquillo, è tutto ok!>> Lo accarezzo
M: <<Volevo solo stare con papà!>> Piange a dirotto
<<Lo so, amore! Ci parlo io con lui, va bene?>> Gli asciugo le lacrime e annuisce
<<Lascia fare a me! Vieni un po' dalla mamma!>> Lo prendo in braccioLui ha appoggiato la testa sulla mia spalla ancora triste e, afferrato anche l'ovetto di Eduard, siamo andati tutti insieme in soggiorno: Cristian non poteva essere altrove che qui.
Ho posato l'ovetto vicino al divano e mi sono avvicinata a lui un po' arrabbiata<<Cristian, questa volta hai esagerato! Michael non ha fatto nulla di male, voleva solo giocare con te!>> Lo rimprovero
C: <<E io ho detto di no, quindi?>>
<<Ok che hai detto no, ma non era il caso di urlargli in faccia, lo hai fatto stare male!>> Ribatto
C: <<Neanche io ho detto qualcosa di male, ho solo detto no!>> Si difende
<<Oggi sei noioso, che ti prende?>>
C: <<Ah, io sono il noioso?>> Ridacchia a presa in giro
Ho alzato gli occhi al cielo arrabbiata con lui, quasi intenta a lasciare la stanza, ma mi ha fermata prima del previsto
C: <<No, ok, senti... Hai ragione, oggi sono un po' noioso!>> Lo ammette
<<Dici?>> Dico arrabbiata
<<Perché, che ti prende?!>>C: <<Sono infuriato, ora che sappiamo dov'è nostra figlia, nessuno ci sta facendo sapere nulla! Vorrei solo andare da lei e riprendermela!>> Si sfoga
<<E pensi che io sia tranquilla? Anche io vorrei andare da lei, che credi! Ma di certo non ti dà il diritto di prendertela con tuo figlio, che lui vuole solo stare con te!>> Ribatto
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MARRIED MAN || In Love With A Married Man
RomanceLei è una governante, lavora nella casa di un ricco mafioso, lui è sposato da tre anni. Lei è sempre stata una ragazza molto riservata, una giovane adulta che fa le pulizie e cucina per il suo capo, ma al di là di quello non ha mai fatto sapere null...