3 mesi dopo
Negli ultimi mesi non è successo nulla di interessante, solo che il nostro piccolo è cresciuto a vista d'occhio, è diventato un giocherellone e oramai sta imparando a riconoscere il papà e la mamma, in casa abbiamo sempre aiutato tutti e ci siamo tutti divertiti, i ragazzi sono tornati in Italia, il problema è che... Sentiamo nostalgia di casa, non vediamo l'ora di tornare alla villa, menomale che in questo momento siamo dal pediatra a fare il primo vaccino a Michael, almeno domani saremo liberi di tornare a casa.
Stiamo attendendo il nostro turno, questo bambino a soli tre mesi è vivace, ha imparato a scalciare quando qualcosa non va, tipo ora, a quanto pare percepisce che sta per farsi il vaccino, non smette di piagnucolare come per dire che vuole tornare a casa piuttosto che stare qui, lo capisco, neanche io e Cristian vorremo essere qui, ma dobbiamo farlo, sia per tornare in Italia sia per la sua salute, sto cercando di calmarlo come posso<<Dai, basta, Michael! È solo una puntura!>> Gli metto il ciuccio in bocca
C: <<Ma che gli prende?!>>
<<Secondo te? Ha paura del vaccino, mi pare normale!>> Dico disperata
C: <<Eh dai, piccolino! Non sarà nulla!>> Gli bacia la testina
<<Il problema sarà tenerlo fermo mentre il medico gli inietta l'ago, già mi preoccupa!>>
Abbiamo tentato in tutti i modi di calmarlo, ma aumenta il suo pianto ogni secondo sempre di più e questa attesa mi mette ancora più ansia di quanto non ne abbia già, il via vai di gente innervosisce e ad ogni nome che il dottore pronuncia il pianto del piccolo aumenta, neanche a cullarlo si placa
P: <<Chavez? È il vostro turno, entrate!>> Ci fa cenno con la mano
È il momento di farsi coraggio, entrare e fare questo cavolo di vaccino, almeno siamo liberi da quest'ansia e da questo tormento, questa stanza, anche se ben organizzata, non mi piace per nulla, sarà perché in questo momento sono tesa? Forse, ma non vedo l'ora di tornare a casa, non ne posso più.
Mi sono seduta sulla sedia alla scrivania del dottore, tenendo il bambino in braccio, mentre Cristian mi tocca la spalla per calmarmi il più possibileP: <<È il primo vaccino per questo piccolino, vero?>> Si mette i guanti e prepara la siringa
<<Sì, è il primo!>> Dico in ansia
Ho iniziato ad alzare le gambe del pantalone che indossa Michael fino alla coscia, per permettere al pediatra di somministrargli il vaccino, il dottore gli ha passato un pezzo di cotone imbevuto di disinfettante, lì ha iniziato quasi a mancarmi il fiato, so che un vaccino non è nocivo o altro, ma a me gli aghi fanno tanta ansia, non li sopporto per nulla e pensare che ne stanno iniettando uno su mio figlio mi fa stare un po' male, ho iniziato a sudare e a lacrimare, ma Cristian mi sta massaggiando le spalle come può fare per tranquillizzarmi, ciò che di peggiore è stato quando gli hanno messo quell'ago sulla sua cosciettina tanto fragile e delicata, lì non ho resistito al sentire Michael tirare un urlo pesante dal dolore, ho tirato fuori qualche lacrima in più per poi calmarmi e riprendermi
P: <<Ma guarda, Michael, sei stato bravissimo!>> Lo disinfetta nuovamente per poi mettergli un cerotto
<<Ha ragione il dottore, sei stato bravissimo, amore mio!>> Gli do dei bacetti sulla testa per poi cullarlo
C: <<Dai, calmati, cucciola!>> Mi tranquillizza
Ovviamente mi sono calmata, ma Cristian ha preferito prendersi il piccolo in braccio perché io sono troppo agitata e il bambino lo sente, nemmeno io riesco a trasmetterli sicurezza, mi sento una madre incapace, vorrei non essere così fifona.
Il pediatra ci ha dato il via di tornare in Italia nella nostra villa, era proprio quello che volevamo sentire, oltre al fatto che Michael è cresciuto come doveva ed è in buona salute, incredibile come si sia ripreso in poco tempo, non potrei essere più felice di ciò, in realtà si dovrebbe partire in tarda nottata per essere sicuri di arrivare nel pomeriggio in Italia, avere il tempo per riposarci visto che tra due giorni è il compleanno di Cristian e dovrebbero venire anche i suoi genitori, non so ancora cosa regalargli per il compleanno, né che festa faremo e se la faremo, sono nervosa di conoscere i suoi? Ovviamente sì, ho paura di non piacergli o che dicano che non sono abbastanza per il loro figlio, insomma, io non sono chissà cosa.
Dopo la visita siamo tornati a casa, il mio piccolo si è addormentato tra le mie braccia dopo qualche minuto dal vaccino, siamo sicuri che non gli abbiano iniettato un sedativo? Non ha fiatato per tutto il viaggio e sta dormendo come un ghiro, aggrappato al mio braccio e avvolto in una mia felpa per non fargli prendere freddo, in casa l'ho poggiato per qualche secondo sul divano, nel mentre io e Cristian finiamo di mettere a posto i bagagli
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MARRIED MAN || In Love With A Married Man
RomansaLei è una governante, lavora nella casa di un ricco mafioso, lui è sposato da tre anni. Lei è sempre stata una ragazza molto riservata, una giovane adulta che fa le pulizie e cucina per il suo capo, ma al di là di quello non ha mai fatto sapere null...