Appena l'ho visto nella veranda del bar, mi sono congelata, sono rimasta ferma a realizzare che lui fosse qua in America. Sono rimasta incredula e mi sembra di star sognando
P: <<Perché hai detto "Cristian"?>> Mi guarda stranito
<<Nulla... Probabilmente ho visto male io!>> Continuo a bere la mia Coca Cola distraendomi dalla mia visione
Ho continuato a parlare un po' con mio padre, ma nonostante tutto lui è ancora lì che si controlla attorno, per poi notarmi! Oh, cazzo... Sta venendo verso di me con il suo compagno vestito tutto di nero!
Appena arrivato vicino a noi, lo fisso sorpresa<<Cristian... Ehm, papà! Lui è Cristian, il mio capo!>> Dico in italiano a mio padre presentandogli Cristian
P: <<Molto piacere, signor Chavez!>> Gli porge la mano
C: <<Non si preoccupi, mi chiami pure Cristian! Comunque piacere mio signor Carter!>> Gli stringe la mano
Ok... La situazione si sta facendo imbarazzante! Guardo dall'altra parte imbarazzata
<<Cristian, che ci fai qui?!>> Dico ancora arrabbiata con lui
C: <<Dobbiamo parlare, non puoi avercela ancora con me!>> Dice a bassa voce, avvicinandosi a me col volto per farsi sentire
<<Io e te non abbiamo niente di cui parlare!>> Gli rispondo male
C: <<Giulia, ti prego, non so stare senza di te! Mi manchi un casino, so di aver sbagliato e mi dispiace!>> Dice con tono dispiaciuto
La sensazione di imbarazzo sale, dato che lui sta tirando fuori l'argomento davanti a mio padre, che era rimasto al fatto che va tutto bene alla villa. Mio padre sarà anche americano, ma l'italiano lo capisce benissimo quindi ogni singola parola lui la comprende.
Ho iniziato a ripensare a quello che mi aveva detto Hilary poco fa, che era dispiaciuto e distrutto e che gli mancavo moltissimoP: <<Perché non vi sedete con noi?>> Domanda a Cristian e al suo amico
C: <<Certo, perché no! Giulia... spostati un po' più in là, per favore!>> Chiede gentilmente
A questo punto, costretta da mio padre, gli faccio posto nel divanetto dove sono seduta io, imbarazzata più che mai. Mio padre gli offre un po' del suo spumante e iniziano a conoscersi, lasciando me in totale imbarazzo e sorpresa.
Ho evitato di aprire bocca, fino a quando mio padre non ha iniziato a domandargli della villaC: <<Sua figlia è la governante più brava che io conosca, se non ci fosse lei non saprei come fare!>> Mi accarezza la spalla
<<Cristian, smettila, ti prego!>>
P: <<E tu come tratti mia figlia?>> Gli domanda sorridendogli
<<Ora basta, papà torniamo a casa per favore, non mi sento tanto bene!>>Mi alzo dalla poltroncina iniziando a piangere
P: <<Ehm... Va bene, tesoro, ma che ti senti!>> Domanda preoccupato
<<Ho... Un po' di mal di testa!>> Fingo
P: <<Va bene, se è così terribile andiamo!>> Mi dice cercando di calmare le mie lacrime
<<Scusaci, ma ora torniamo a casa! È stato un piacere!>> Lo saluta per poi incamminarci verso la macchinaC: <<Anche per me, signore!>> Lo guarda un po' in pena per me
Mi dispiace averlo trattato così, ma stavo iniziando a sentirmi male veramente e il suo volto mi ha uccisa letteralmente, sono dovuta andar via.
Durante il viaggio di ritorno a casa, non ho spiccicato parola per nessuna ragione, ho pianto in silenzio sotto gli occhi di mio padre
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MARRIED MAN || In Love With A Married Man
Storie d'amoreLei è una governante, lavora nella casa di un ricco mafioso, lui è sposato da tre anni. Lei è sempre stata una ragazza molto riservata, una giovane adulta che fa le pulizie e cucina per il suo capo, ma al di là di quello non ha mai fatto sapere null...