Nuove prospettive

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Ricordavo nitidamente un fatto che mi era successo da bambina, quando avevo appena sei anni.
Stavo giocando sulla cima delle scale dell'attuale casa dei miei genitori, quando inavvertitamente ero inciampata, rotolando per tutti i gradini.
Avevo finito la mia corsa sul pianerottolo di fronte la porta d'ingresso, con la schiena a contatto col pavimento.
La botta era stata così forte che ricordavo ancora a distanza di anni il dolore e la sensazione di non riuscire a riempire di ossigeno la mia cassa toracica. Per tale ero rimasta stesa ad annaspare per diversi secondi, prima di iniziare a sentire le urla ovattate di mia madre che chiamava in aiuto mio padre.

In quel momento, ferma in quel corridoio con la mano ancora a mezz'aria, mi sentivo esattamente in quel modo, come in quel giorno di molti anni prima dove ero rotolata per tutte le scale: senza fiato e con uno strano ronzio alle orecchie che attutiva qualsiasi suono attorno a me.
In quel breve secondo, passato a vedere la schiena di Shouto svoltare per il corridoio, avevo rivisto con un velocissimo flashback tutti i nostri momenti insieme. Momenti bellissimi che non credevo di poter dimenticare, nemmeno dopo le pugnalate che mi aveva scagliato contro con le sue parole.
Una parte masochista e senza amor proprio mi spingeva ancora a cercare di stringere a me il più possibile ogni ricordo con lui, ogni sensazione, ogni suo piccolo cambio di espressione. Perfino la sensazione leggermente ruvida della sua mano attaccata dal freddo che si intrecciava contro la mia o il bagliore argentato dei suoi capelli quando il sole batteva sulla metà più chiara della sua chioma.
Mi venne quindi spontaneo chiudere gli occhi, cercando di tirare ancora a me la carezza delle sue labbra sulle mie e il tiepido calore che trasmettevano, a contrasto con l'incendio che aveva divampato nel mio petto per tutto il tempo, mentre il suono del fiume riempiva le orecchie di entrambi.
A quel gesto però sentii tutte le lacrime intrappolate tra le ciglia rotolare lungo le mie guance, calde e grandi come la mia delusione.
Erano sempre state lì, intrappolate dal mio orgoglio, salvo poi liberarsi non appena sola.
Per un secondo sentii le ginocchia cedere e la voglia di inginocchiarmi sul pavimento per non cadere a terra assalirmi, eppure trovai abbastanza forza per trascinarmi almeno fino al muro alla mia sinistra.
Una volta lì mi appoggiai con la schiena contro la superficie bianca, scivolando fino ad arrivare quasi con il sedere a terra. A quel punto mi chiusi tra le mie ginocchia, lasciando finalmente libero sfogo ai miei singhiozzi e alle mie lacrime, tutte quelle che mi stavo tenendo ancora dentro.
Mi ero ripromessa di smettere di piangere e di cercare di mantenere più contegno possibile, ma come potevo non piangere quando avevo praticamente visto dissolversi davanti ai miei occhi mesi e mesi di profondo rapporto con il ragazzo che amavo?
Non restai a singhiozzare a lungo da sola, perché pochi secondi dopo percepii nitidamente il rumore di alcuni passi decisi rimbombare per il corridoio totalmente sgombro, ad eccezione di me.
Normalmente mi sarei vergognata di farmi cogliere in flagrante a piangere come una bambina, ma in quel momento mi importava ben poco e desideravo solo sentire i passi di quella persona sempre più lontani e sperare che non si fermasse a chiedermi qualcosa in merito alle mie condizioni.
Purtroppo li sentii chiaramente arrestarsi proprio accanto a me e una figura scivolare lentamente al mio fianco.
Alzando lentamente la testa mi ritrovai davanti una chioma bionda che proprio quella mattina avevo cercato di sistemare al meglio delle mie possibilità: quella di Bakugou. Lo guardai quindi sorpresa, affrettandomi ad asciugare con un gesto secco della mano le mie lacrime. Trattenerne di nuove tuttavia mi veniva quasi impossibile e per lo sforzo sentivo il mio labbro inferiore tremare.
<<È inutile che cerchi di nasconderti. Ho visto e ho sentito tutto, quindi è tardi per sembrare la forte della situazione>> disse lui, portando il suo sguardo davanti a sé, apparentemente intento a guardare il cielo che si intravedeva dalla finestra esattamente all'altezza delle nostre teste.
<<Quindi hai origliato?>> chiesi con una leggera punta di risentimento, vergognandomi come una ladra al ricordo di tutte le cose che avevo detto a Shouto poco prima, compreso il fatto di essermi baciata con lui.
<<Non intenzionalmente. Vengo sempre al bagno di questo corridoio perché non trovo mai nessun rompiscatole dentro e quando ho fatto per uscire ti ho sentita parlare con quello lì. Non volevo interrompere e tu parlavi così forte che forse ti ha sentita tutta la scuola.>>
<<Oh>> commentai, sedendomi sul pavimento per trovare ancora più riparo tra le mie ginocchia <<quindi hai visto quanto sono patetica.>>
<<L'unica cosa patetica è stata quella di vedere quanto ti dai da fare per un sacco di merda del genere>> rispose lui.
Sentii le mie mani prudere al suono di quelle parole, perché nonostante la mia delusione e la mia confusione non volevo sentire simili parole accostate a lui.
<<Non è un sacco di merda... ma forse ti sembro stupida a difenderlo dopo che mi ha spezzato il cuore.>> E un po' forse lo ero davvero, ma non avevo ancora metabolizzato nulla di quella situazione e non riuscivo a trovare un pizzico odio per lui in nessuna parte di me, legata com'ero ai ricordi belli passati in sua compagnia.
Sospirai, iniziando a guardare anche io il cielo davanti a me, in tempo per vedere un piccolo uccellino volare fiero a pochi metri dalla superficie trasparente.
Per un momento desiderai di essere al suo posto: libera, capace di volare via da lì un battibaleno.
Purtroppo però a differenza sua io non potevo andare da nessuna parte ed ero costretta a vivere in una realtà dove il pazzo maniaco che aveva ucciso mio zio aspettava in agguato un mio passo falso e dove il ragazzo che più mi stava a cuore mi aveva appena liquidata.
<<So cosa stai pensando. So che ti sembra stupido piangere per una persona e vedere come mi sono ridotta semplicemente per le parole che mi ha detto, ma per me il nostro rapporto era davvero importante, lui lo era. E continua ad esserlo, anche se per lui non è lo stesso e probabilmente non lo è mai stato. Capisci cosa ti sto dicendo?>>
Bakugou non era sicuramente la persona più indicata per avere un minimo di consolazione, eppure guardando brevemente nella sua direzione riuscii a trovare un pochino di forza nei suoi occhi che mi fissavano con fermezza.
In quel momento avevo semplicemente bisogno di parlare con qualcuno di fidato ed anche se farlo con lui da un lato mi sorprendeva dall'altro mi sembrava la mia possibilità migliore.
Lui aveva infatti la capacità di far sembrare tutto piccolo rispetto al grande schema che il mondo aveva creato per ognuno di noi e bastava il suo sguardo stizzito per farmi capire che non capiva il motivo del mio disperarmi.
<<Sinceramente no e non mi interessa nemmeno capire>> replicò lui.
<<Allora non abbiamo altro da dirci in questo momento. Tu non hai vissuto quello che ho vissuto io e qualsiasi spiegazione ti apparirebbe come incomprensibile. Vorrei potermene fregare anche io, ma purtroppo qualcosa di importantissimo per me è appena morto in questo corridoio. Caduto per terra come un castello di carte, quando io invece ingenuamente credevo di aver creato con lui un muro indistruttibile. Per lui era invece solo carta, solo e semplicemente carta.>>
Non so cosa nelle mie parole portò Bakugou ad alzare i toni, eppure notai il suo sguardo accendersi di un fuoco pericoloso e le sue mani tremare dalla rabbia.
<<Che ha quel bastardo diviso a metà di tanto interessante? È dall'inizio dell'anno che gli scondinzoli dietro come una cretina e forse questo è il momento giusto per capire non hai bisogno di uno come lui>> rispose lui con fare quasi feroce, tanto da farmi sobbalzare leggermente.
Bakugou sembrava particolarmente arrabbiato in quel momento e non ne capivo le ragioni, soprattutto perché si era scaldato da un momento all'altro.
<<Si può sapere che problema hai adesso? Non ho mai scondizolato dietro a nessuno, ma è un discorso che tu non puoi capire, visto che pensi solo a diventare il numero uno e non ti lasci toccare da cose che ritieni futili, tipo i sentimenti>> sbottai a mia volta, sentendo la voglia di piangere sparire tutta d'un tratto. In quel momento ero solo sorpresa e iniziavo anche ad arrabbiarmi o forse stavo solo cercando di sfogare la mia delusione su qualcuno.
Se fino a un momento prima lo avevo definito la mia opzione migliore in quel momento mi stavo solo pentendo per avergli aperto il mio cuore.
<<Mi prende che sono stufo di stare qua a sentire i tuoi piagnistei>> rispose lui.
<<Nessuno ti sta costringendo ad ascoltarli. Sei tu che ti sei seduto qui, mi spieghi quindi che cosa vuoi da me? Io volevo solo starmene tranquilla per conto mio e visto che sto urtando il tuo umore già instabile di suo meglio andarmene da un'altra parte.>>
Mi alzai con una rapidità che non credevo nemmeno di possedere in quel momento, ma ricollegai il motivo della fermezza delle mie ginocchia, fino a poco prima tremanti, per merito della rabbia che in quel momento aveva preso il sopravvento su tutto il resto.
Dopo quello che mi era appena successo infatti desideravo tutto fuorché qualcuno che mi additava e mi giudicava per un sentimento normalissimo per un essere umano. E non ritenevo di meritarmi quelle parole solo perché avevo lottato per costruire qualcosa con una persona che aveva rapito il mio cuore.
Forse nel tentativo di Bakugou di provocarmi c'era solo l'intenzione di farmi passare sopra la questione, ma un'altra opzione poteva benissimo essere quella di aver parlato con un totale menefreghista che non aveva pensato nemmeno per un secondo alla mia sofferenza.
Ero furiosa e non sapevo né dove andare e né se piangere una volta trovato un posto discreto o se mettermi a gridare dalla rabbia.
Tuttavia le mie intenzioni vennero bloccate pochi metri dopo essermi alzata, a causa della mano del ragazzo attorno al mio polso, della mia schiena premuta contro il muro e delle sue labbra contro le mie.

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VIAGRA PER PITONI
Hello gente.
Torno dopo mille anni con 1700 parole, la coda tra le gambe e questo. Però chi mi conosce almeno un po' sa che io sguazzo con gioia in mezzo a queste cose, anche se poi quando sono io a leggere una storia e lo fanno a me vado su tutte le furie ahaha la mia coerenza è sempre capace di commuovermi ♡
Non voglio annoiarvi con le mie chiacchiere e vi lascio con la promessa di fare del mio meglio per mettere un altro capitolo il prima possibile.
Bye ♡

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 15, 2021 ⏰

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Timeless (Bakugou/Todoroki x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora