L'orologio fuori il parco segnava le 15:07 in quella mite domenica tanto attesa. Come al solito mi ero recata molto in anticipo, ma non mi stupì per niente notare Todoroki che arrivava quasi simultaneamente a me.
Entrambi odiavamo far aspettare le persone e lo consideravamo un gesto profondamente irrispettoso. Era uno dei nostri punti di contatto.
Non riuscii a contenere la mia felicità e mi aprii in un ampio sorriso, scatenando un'espressione vagamente sorpresa sul viso del ragazzo, forse a causa del mio entusiasmo.
Quello che non sapeva era tutto quello che stava accadendo dentro di me in quel momento e quello che era accaduto da quando avevamo fissato il nostro incontro.
Ogni parte di me nell'attesa non aveva fatto altro che ribollire, facendo il conto alla rovescia delle ore che mancavano all'appuntamento.
Per un po' avevo temuto di dover annullare per il brutto raffreddore che mi ero beccata pochi giorni prima sotto al temporale con Bakugou, ma si era risolto in fretta e adesso che era giunto quel giorno faticavo a crederci, dopo averlo così tanto desiderato.
<<Ciao Shouto>> dissi, calcando sul nome che amavo davvero pronunciare.
<<Vuoi qualcosa da mangiare o da bere?>> mi chiese il ragazzo, indicandomi un chiosco poco distante.
<<Ti ringrazio, ma sono a posto così>> risposi, sorridendogli ancora caldamente <<troviamo un posto per sederci?>>
Lui annuì e mi lasciò la libertà di fargli strada, dal momento che io potevo contare su una vaga conoscenza del parco essendo la mia seconda visita in breve tempo.
La volta prima, in compagnia di Izuku e di sua madre, avevo adocchiato un bellissimo gazebo in legno circondato da fiori multicolore, trovandolo però occupato.
Quel pomeriggio invece la fortuna sembrò girare dalla mia parte, perché in concomitanza al nostro arrivo una coppia sulla trentina in compagnia di un bimbo in fasce si allontanò proprio in quel momento, lasciando libero lo spazio.
Indicai il posto con una tacita domanda sul viso e Todoroki annuì.
<<Dimmi tutto>> fu la prima cosa che dissi dopo aver preso posto su una delle bellissime panche intagliate nel legno.
<<Secondo te faccio davvero bene a fare l'apprendistrato da mio padre? Conoscendolo potrebbe mettersi in testa strane idee, come di avermi finalmente irretito>> chiese a bruciapelo, sedendosi giusto affianco a me, talmente vicino da far sfiorare le nostre ginocchia.
<<No se metti subito in chiaro come stanno le cose. Non credo che sia una cattiva idea se le motivazioni che ti spingono sono quelle che mi hai detto a mensa, non è detto che otterrai le risposte che cerchi, ma di buono c'è comunque il fatto di fare l'apprendistato in un'agenzia così importante e potrebbe essere un'occasione per distinguere ancora meglio la tua identità>> dissi.
Lo notai guardarmi leggermente confuso dalla mia ultima affermazione e mi affrettai a decriptarla.
<<Intendo che stando a contatto con lui per tutto quel tempo potrai finalmente capire che tu sei tu e non il frutto delle sue manie di grandezza. Tu non vuoi usare il lato che hai preso da lui perché in un certo senso non vuoi dargli soddisfazione e non vuoi usare il suo stesso potere, ma devi capire che così facendo stai nuocendo solo a te stesso. È un lato che fa parte di te e che appartiene a te e a te soltanto, non a tuo padre>> spiegai <<devi abbattere questa idea e abbracciare te stesso, solo così riuscirai a trovare la pace.>>
Todoroki non rispose alle mie parole, ma prese a fissare pensieroso un albero poco distante, dove alcuni uccellini cinguettavano allegri.
<<Al festival sportivo hai usato parte di quel potere, ma lo hai trattenuto e ti sei sentito in colpa per averlo usato. Questo ti ha portato via la vittoria, avevi tutte le carte in regola per vincere. Usandolo non realizzi il sogno di tuo padre, ma il tuo. Devi capire questo, Shouto. Tu vuoi diventare un eroe e devi puntare ad essere il numero uno per te stesso, senza curarti di condividere lo stesso desiderio di tuo padre. Il suo è egoismo e desiderio di ribalta laddove lui ha fallito, il tuo è un desiderio puro e innocente>> gli spiegai, posando una mano sulla sua spalla per trovare un punto di contatto.
<<Farlo per me stesso>> disse lui in un sussurro, accarezzando con le labbra quelle parole da me suggerite <<questo potrei farlo.>>
Sorrisi genuinamente davanti a quella sua affermazione e strinsi di più la presa sulla sua spalla.
<<Posso venire con te? Mi piacerebbe sostenerti in tutto questo e al tempo stesso avere la chance di vedere come lavora il numero due, sarebbe molto utile per il mio avvenire. Mi hai già detto di sì la volta scorsa, ma voglio avere la certezza di non esserti di peso>> gli chiesi.
I suoi occhi così incredibili tornarono finalmente su di me e quasi sussultai davanti alla loro bellezza.
Quando mi guardava succedevano cose strane dentro di me. Il mio cuore batteva più forte, il respiro quasi si mozzava, il petto si infiammava...
Ormai mi era tutto fin troppo chiaro: provavo dei sentimenti non indifferenti per lui e che crescevano sempre di più.
<<Come ti ho già detto mi fido solo di te, quindi la mia risposta è certamente positiva. Pensavo fosse assodato>> disse lui, senza smettere di guardarmi negli occhi.
Il suo viso era vicino al mio come solo durante il giro nella casa degli specchi e mi sentii cuocere. Presi dal discorso confidenziale ci eravamo avvicinati inconsapevolmente e adesso nessuno dei due sembrava intenzionato ad allungare quella distanza.
Restammo semplicemente fermi a studiarci a vicenda.
<<Non vedo l'ora di iniziare allora. A casa la situazione è spesso insostenibile, quindi per me l'apprendistato rappresenta un'occasione per prendere una bella boccata d'aria fresca>> ammisi.
<<Non hai parlato con i tuoi genitori?>> chiese.
<<Ci hanno provato spesso, ma li ho sempre evitati oppure sono tornata a casa sempre troppo stanca per starli davvero a sentire. La domenica che ti ho accompagnato da tua madre avevo accettato, ma poi c'è stata un'emergenza che ha richiesto le loro competenze di eroi e al mio ritorno non li ho trovati in casa. Da allora non ci sono state altre occasioni...>> spiegai.
<<Ti fa soffrire tutto questo?>> chiese lui.
La sua domanda mi sorprese molto, per niente preparata a un quesito del genere da parte sua.
La mia mente piombò immediatamente nei ricordi, in particolar modo a tutti i bei momenti passati con i miei genitori prima della scoperta in merito alle loro enormi bugie. Il mio stomaco si torse quasi istantaneamente e percepii un forte magone alla gola che mi destabilizzò non poco.
Tuttavia cercai di mandarlo giù.
<<No, non me ne importa niente>> mormorai, più che per ingannare me stessa che il ragazzo davanti a me.
Le mie parole però divennero immediatamente nulle davanti alle enormi lacrime che presero a rigarmi il viso, rotolando giù per le mie guance e bagnando il legno della panca. Notai subito il materiale assorbirle e desiderai potergli far fare lo stesso col mio dolore.
Non piangevo da molto tempo per quella situazione e mi sentii patetica a crollare proprio davanti a Shouto, soprattutto quando presi a singhiozzare.
<<Mi dispiace, adesso mi passa, giuro che mi pas->> cercai di dire, ma mi paralizzai percependo il suo indice sulla mia guancia per raccogliere una lacrima.
Accontentai un forte impulso che aveva preso rapidamente piede dentro di me e mi poggiai sulla sua spalla, abbracciandolo timidamente.
Avevo bisogno di calore umano, avevo bisogno del suo calore umano.
<<Posso chiederti di abbracciarmi? Solo per questa volta...>> gli chiesi, rafforzando leggermente la presa.
Todoroki non parlò, ma accolse la mia supplica e mi chiuse tra le sue braccia.
Cessai immediatamente di piangere non appena le sue mani si intrecciarono dietro alla mia schiena e la sua testa si accostò alla mia, poggiandosi contro la mia nuca.
Restai lì per minuti interminabili, accompagnata dal suono martellante del mio cuore e dalla bellezza di quel gesto.MORTADELLA DI SQUALO
Due capitoli.
Due abbracci.
Ovviamente ho fatto questa scelta consapevolmente per capire chi mi aggrada di più con la reader (non ho ancora le idee chiare).
Quale avete preferito?Quello con Kacchan?
O quello con Todoroki?
Fatemi sapere, ciau!
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Timeless (Bakugou/Todoroki x Reader)
Fiksi PenggemarQuando la vita di una ragazza è tutta una menzogna. Todoroki x Reader/ Katsuki x Reader