Lasciammo il vecchio covo segreto solo un'ora dopo, siccome molto tempo era passato parlando delle nostre esperienze di tirocinio.
Bakugou non aveva scucito molto, ma stando alle poche informazioni in mio possesso potevo ricollegare il suo astio al metodo utilizzato da Best Jeanist. L'uomo infatti aveva scoperto le ragioni dietro alla scelta del ragazzo, ossia quella di passare il tempo formativo con l'hero più alto in classifica tra le opzioni proposte; proprio per questo gli stava dando molto filo da torcere e stava cercando di rimetterlo in riga.
Dal canto suo il ragazzo aveva ascoltato con relativo interesse tutti i racconti sulla mia esperienza con Endeavor, soprattutto rispetto agli ultimi avvenimenti a Hosu, seppur celando la sua curiosità. Ovviamente avevo evitato di raccontargli di chi fosse davvero il merito della cattura dello sterminaeroi, giacché ero tenuta al segreto assoluto, ma tutto sommato avevo cercato di essere sincera al 100%
Odiavo le bugie, considerando tutti gli eventi successi nella mia vita, quindi non volevo rifilarne nemmeno agli altri, salvo casi eccezionali come quello.
Terminato quel lungo discorso piombò il silenzio.
Il ragazzo prese a camminare qualche passo avanti a me con le mani nelle tasche, mentre io mi limitai a seguirlo, guardandomi spassionatamente intorno.
Non mancava molto al tramonto e all'orizzonte si iniziavano a scorgere i primi segnali del crepuscolo ormai vicino.
Il mio sguardo cadde su un parchetto poco distante, lo stesso dove avevo passato tanto tempo col ragazzo davanti a me ai tempi dell'infanzia, insieme a Izuku.
Una volta infatti eravamo tutti e tre molto amici, ma le cose erano precipitate rapidamente.
Per un secondo mi sembrò di scorgere la nostra immagine sbiadita e sfocata su una panchina, quella di tre bambini intenti a sfogliare fumetti senza smettere di sorridere. Quel ricordo mi portò a bloccarmi di colpo.
Era lì che tutto era iniziato ed era lì che tutto era finito. In quel parchetto adesso deserto avevo conosciuto i due ragazzi e nello stesso posto avevo concluso per sempre la mia amicizia con quello qualche metro avanti.
Katsuki si accorse solo dopo qualche secondo di non avermi più alle calcagna e si voltò per scoprire la natura dell'intoppo, trovandomi a fissare malinconica la panchina.
Mi avvicinai lentamente a lei, saggiandone la superficie con la punta delle dita, cercando di trarre a me qualche barlume di quei giorni spensierati tutti insieme. Mi mancavano ancora terribilmente, ma non potevo biasimarmi. Erano tutti ricordi immensamente intesi.
Il ragazzo, che non era per niente uno stupido, capì immediatamente le mie motivazioni e si avvicinò lentamente a me.
<<Non so cosa ti prende oggi, ma inizi davvero a darmi sui nervi con tutta questa disgustosa nostalgia>> mi disse bruscamente lui.
Tuttavia anche i suoi occhi si posarono per qualche secondo sulla panchina, distogliendoli poi rapidamente per non farsi cogliere sul fatto.
<<È solo che spesso mi interrogo su varie questioni legate a quei giorni e mi ritrovo a chiedermi: era davvero quella l'unica soluzione?>> spiegai al ragazzo, sentendomi di nuovo invadere da un'ondata di nostalgia.
<<Non c'erano altre soluzioni, tu preferivi stare con Merdeku, hai sempre preferito stare con lui>> rispose lui.
Ignorai il modo usato per riferirsi al mio amico, ritenendo di non dovermi nemmeno sprecare per difendere un ragazzo capace di dimostrare il proprio valore senza dipendere dagli altri. Perfino uno come Katsuki poteva arrivarci e solo per quella volta decisi di concentrare la mia attenzione su altro.
<<Indiscutibilmente ho sempre voluto molto bene a Izuku, sarebbe da pazzi negarlo... ma come ti ho già detto non ho scelto di stare con lui per una questione o meno di preferenza...>>
Bakugou non parlò, capendo di dovermi lasciare lo spazio per concludere il mio discorso.
<<Kacchan, quello che cerco di dirti è che nonostante la mia giovane età ai tempi scelsi di restare con Izuku perché avevo capito che lui aveva più bisogno di avermi vicina, a differenza tua che non facevi altro che allontanarmi>> spiegai <<senza considerare che il tuo comportamento lasciava molto a desiderare ed ero la prima a soffrirne. Per me non è stato per niente facile intraprendere quella scelta, ma era l'unica possibile.>>
<<Cazzate, ammetti che non ti importava niente di me e facciamola finita>> disse lui.
Il suo era lo stesso tono brusco di sempre, eppure all'orecchio più attento saltava fuori la leggera nota di incertezza nella sua voce.
Ovviamente io notai la sua insicurezza e mi sentii pervadere dalla tristezza. Bakugou ai tempi doveva aver sofferto almeno quanto me la nostra separazione e me lo stava dimostrando.
Decisi quindi di scoprire la mia carta più importante per cercare di risanare almeno un po' il suo orgoglio e la sua vecchia ferita.
<<Io ero innamorata di te, tu sei stato il mio primo amore, quindi non credere che per me sia stato facile lasciarti andare... anzi. Lo so che parlare di amore a quell'età suona molto strano, eppure io mi sentivo esattamente così. I miei sentimenti per te erano forti e sinceri. Tu eri il mio adorato migliore amico e il mio eroe>> dissi con voce flebile.
Se Bakugou restò più o meno colpito dalle mie parole non lo diede a dimostrare, tanto che si limitò a restare in silenzio senza proferire parola alcuna.
Incuriosita mi voltai nella sua direzione, trovandolo a fissare un punto indefinito del suolo circostante. Non vedevo molto del suo viso, siccome era chino e per diversi secondi restai ad osservare le ciocche bionde dei suoi capelli, in quel momento sospinte avanti e indietro dal leggero vento che soffiava.
Katsuki alzò le sue iridi cremisi solo diverso tempo dopo, mostrandomi uno sguardo che non vedevo da tempo sul suo viso. Non c'era traccia della sua solita arroganza, né tantomeno rabbia. Il suo sguardo infatti era quello di tanti anni fa, innocente.
Lo trovai bellissimo. Trovai Katsuki Bakugou bellissimo.
Tuttavia la sua espressione scemò rapidamente, tornando la solita iraconda e dura di sempre.
<<Inizia a fare buio, torniamocene a casa>> disse infine lui, iniziando a camminare senza nemmeno prendersi la decenza di aspettarmi.La strada verso casa si svolse per diverso tempo in un pesante silenzio, interrotto solo dal rumore delle nostre suole che si scontravano docili contro l'asfalto.
Nessuno dei due si dimostrò dell'intenzione di fare il giro lungo passando per la strada principale e in un accordo silenzioso iniziammo ad infilarci per scorciatoie e stradine secondarie. Normalmente nessuno dei due le preferiva, siccome era bello passare per il viale alberato gremito di vita, ma quella sera entrambi eravamo desiderosi di congedarci quanto prima dopo quell'imbarazzante conversazione.
Passammo per diversi vicoli secondari, gli stessi che di solito percorrevo solo quando ero dannatamente in ritardo e avevo fretta di arrivare a destinazione, ma che evitavo quando era buio ed ero da sola, perché erano talmente deserti da dare i brividi. In quel momento però ero con Bakugou e mi sentivo un pelo più sicura, anche se mi guardavo comunque attorno timorosa.
Quasi saltai in aria quando un mendicante sbucò da un angolo buio, allungando la mano e chiedendo disperatamente dei soldi per poter mangiare.
<<Vi prego, non mangio da due giorni>> disse l'uomo avvolto nell'oscurità.
Guardai impietosita la sua mano tesa tremare leggermente e senza esitare iniziai a frugare nelle tasche, trovando alcune monetine. Quelle del resto dei dango.
<<Non è molto, ma spero bastino per garantirle un pasto>> dissi all'uomo, allungandogli i soldi.
L'uomo afferrò con gratitudine la mia mano con le sue e si inchinò leggermente, mostrando per qualche secondo il suo viso.
Mi sembrò familiare e lo accostai forse a uno dei volti dei senzatetto che vedevo spesso bazzicare nei pressi del centro, non erano in molti fortunatamente... ma era comunque molto triste.
<<Ti ringrazio, ti ringrazio di cuore>> disse l'uomo, accogliendo infine sul palmo della sua mano destra le mie elemosina.
Guardai Bakugou con ammonimento e lui sembrò recepire il messaggio, tanto che sbuffò e mi piazzò sulla mano delle monete, indicando con un cenno della testa l'uomo davanti a me.
Gli consegnai anche quelle monete e l'uomo mi ringraziò di nuovo.
Ci allontanammo subito dopo.
<<Guarda che lo so che volevi dargliele di tua iniziativa, ma che sei sempre troppo orgoglioso per farti vedere da qualcuno in simili situazioni>> dissi al ragazzo.
<<Non è vero nulla, pensa agli affari tuoi, non sai un bel niente>> rispose stizzito lui. Tuttavia le sue orecchie si arrossarono subito dopo e sorrisi.
Sin da bambino succedeva quando era imbarazzato o molto arrabbiato, quindi in quel caso mi lasciò intuire di aver fatto centro.
<<Fingerò di crederci>> risposi, scuotendo la testa.
Riuscimmo a percorrere solo un'altra trentina di metri, prima di scorgere un'altra figura stagliarsi davanti a noi.
Era buio, ma la luce di un lampione vicino mi permise di scorgere i tratti dello sconosciuto.
Capelli biondi. Un occhio coperto da una benda nera. Vestiti scuri. Un sorriso malvagio sul viso.
<<Che vuole questo? Io non ho più monetine, sia chiaro>> disse secco Bakugou.
<<Questo non è un mendicante, Katsuki>> gli spiegai con la voce quasi ridotta a un sussurro.
<<Era da tanto che speravo di incontrarti. Come sta lo zietto?>> chiese l'uomo.
Sentii ogni muscolo del mio corpo ghiacciarsi e riuscii solo a pronunciare un nome: <<Torment>>.MUSICA D'IMPATTO
Non so cosa vi aspettavate quando ho accennato a un colpetto di scena, ma ovviamente era impossibile prevedere proprio questo.Nel prossimo capitolo ovviamente ci sarà lo scontro e molte cose succederanno da qui ai prossimi capitoli, alcune belle, altre meno belle. Chi mi conosce da tempo sa quanta malvagità covo nel mio corpo lol
Come sempre leggerò con curiosità tutte le vostre impressioni in merito e considerazioni varie, cercando di rispondere a tutti ^^
Il prossimo credo lo metterò in un tempo variabile che andrà tra i 5/7 giorni, vedremo...
(Ho sei storie in corso, abbiate pietà della mia anima)
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Timeless (Bakugou/Todoroki x Reader)
FanfictionQuando la vita di una ragazza è tutta una menzogna. Todoroki x Reader/ Katsuki x Reader