Momenti

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Katsuki non si allontanò da me nemmeno per un secondo.
Prima del ritorno dei nostri genitori ero riuscita a sedermi sulla sedia accanto alla sua, ma le sue braccia mi avevano subito riacciuffata per portarmi verso il suo corpo.
All'inizio mi ero sentita in imbarazzo, ma poi mi ero abituata.
In fondo tra tutti aveva chiamato me. Non Kirishima o un suo amico delle medie. Me.
Nei momenti di panico si tende a cercare per prime le persone di cui ci si fida di più ed ero onorata di essere stata la prima scelta del ragazzo, nonostante tutte le divergenze del passato.
Un medico fece finalmente il suo ingresso nella stanza dopo almeno trenta minuti di agonia, facendo alzare di scatto Masaru e Katsuki Bakugou come molle.
<<Come sta mia moglie?>> fu la prima domanda rivolta al medico.
<<Si è ripresa e l'abbiamo accompagnata nel reparto di medicina generale al quarto piano per tenerla sotto controllo almeno per 24 ore. Dalla tac risulta un leggero trauma cranico e inoltre presenta qualche contusione, ma nulla di grave. Forse è svenuta per un calo pressorio mentre scendeva le scale o semplicemente è inciampata, in ogni caso adesso sta bene>> disse lui.
La faccia del ragazzo al mio fianco riprese immediatamente colore, mentre il padre rilasciò un enorme sospiro di sollievo, sorridendo davanti a quella bella notizia.
<<La ringrazio, la ringrazio immensamente per tutto quello che avete fatto per mia moglie. Possiamo vederla adesso?>> chiese lui.
<<Può ricevere una breve visita, ma poi bisognerà lasciarla riposare. Una persona può restare con lei>> spiegò il medico.
<<Resterò io>> disse prontamente Masaru, inchinandosi leggermente verso il medico per dimostrare di nuovo la sua gratitudine.
L'uomo si allontanò per visitare altri assistiti, lasciandoci liberi di recarci nella stanza della donna.
<<Adesso che so che è tutto al proprio posto tornerò a casa, domani inizio presto. Tu cosa fai?>> mi chiese mio padre.
Mi girai verso Katsuki e notai immediatamente il suo sguardo, aveva ancora bisogno di me e gli avevo promesso di non lasciarlo da solo.
<<Io resto, vai pure a casa>> dissi decisa.
Lui acconsentì e si diresse verso l'uscita.
<<Sei sicura? Sei stata molto gentile a venire qui e se sei stanca puoi andare>> mi suggerì Masaru, riconfermandosi l'uomo gentile e di buon cuore che avevo conosciuto da bambina.
<<Sono sicura, non si preoccupi>> risposi.
La risposta sembrò bastargli e decise di precederci in direzione del quarto piano. Iniziai a camminare seguita da Katsuki e sobbalzai leggermente quando percepii la sua mano stringere il bordo della mia maglietta.
Gli sorrisi incoraggiante e salimmo in ascensore.
Il reparto di medicina generale era avvolto quasi totalmente nell'oscurità, se non per le luci notturne in corridoio e per le rare spie lampeggianti di qualche monitor all'interno delle numerose stanze socchiuse.
Un'infermiera ci guidò verso l'unica stanza con la luce accesa.
Mitsuki Bakugou era seduta sul letto, sveglia e bella esattamente come la ricordavo.
La mia vista sembrò sorprenderla, ma non disse niente, limitandosi a sorridermi.
Spintonai leggermente Katsuki in avanti per farlo entrare nella stanza e lui tenne lo sguardo rivolto sul pavimento, evitando di guardare negli occhi la madre.
<<Eravamo tutti preoccupati, anche Katsuki, stava quasi per piang->> cercò di dire il padre, ma si bloccò notando lo sguardo feroce del figlio.
Mitsuki ci fece cenno di avvicinarci a lei e non appena Katsuki fu abbastanza vicino lo afferrò per un braccio, abbracciandolo forte contro il suo petto con un amore che solo una mamma poteva possedere.
Il biondo non fece niente per impedirlo e permise stranamente alla madre di stringerlo e di coccolarlo leggermente.
<<Oh, il mio bel bambino preoccupato>> disse lei, scompigliandogli i capelli biondi che gli aveva trasmesso.
Inizialmente il ragazzo non rispose, ma notando il mio sguardo intenerito si staccò dalla madre.
<<Non ero preoccupato, vecchia megera>> brontolò lui, adottando la sua solita espressione arrabbiata, ma con una vena comica impossibile da non cogliere.
Mitsuki reagì immediatamente e piazzò un vigoroso pugno sulla testa del ragazzo.
<<È questo quello che si dice alla propria madre in ospedale? Guarda che te le do di santa ragione>> disse lui, assumendo la stessa identica faccia del figlio.
Masaru Bakugou ed io restammo ai piedi del letto, ridacchiando di nascosto con le bocche nascoste dietro ai palmi delle mani.
Era tornato tutto al proprio posto.

<<Tieni>> mi disse brusco il ragazzo, piazzandomi malamente tra le mani un bicchiere con dentro del cappuccino proveniente dai distributori automatici del piano.
Dopo venti minuti la stessa infermiera di poco prima era tornata per avvisarci a malincuore di lasciare la stanza, in quanto le regole ospedaliere proibivano di restare di notte nelle stanze degli ospiti, se non ad eccezione di un solo membro della famiglia.
Il posto ovviamente era toccato a Masaru in veste di marito, costringendo me e Katsuki ad uscire dal reparto.
Il ragazzo però non aveva intenzione di tornare a casa e per il momento aspettavamo seduti su alcune sedie nel corridoio fuori il reparto.
Avvolsi grata le dita leggermente fredde attorno al bicchiere, guardando di sottecchi Katsuki bere la sua bevanda.
Era davvero un ragazzo bellissimo, praticamente esteticamente perfetto, peccato per il suo caratteraccio.
Dal canto mio ero abituata ai suoi sbalzi d'umore da prima donna, ma quasi tutte le altre persone non erano dello stesso avviso.
In verità aveva un grande cuore sotto a quella corazza fatta di grugniti e minacce, solo che la gente era troppo superficiale per guardare oltre. Per loro era più comodo additarlo come un teppistello arrogante, ignorando tutto ciò che di buono aveva da offrire.
<<Beh? Che hai da guardare?>> chiese, prendendo posto accanto a me.
<<Nulla di che, non essere sempre così antipatico>> lo ammonii, iniziando a sorseggiare il mio cappuccino.
L'orologio posto di fronte segnava le 3:50 del mattino, un orario che decisamente non si sposava con i nostri impegni con l'apprendistato.
<<Mi chiedo come farò a recarmi in agenzia tra poche ore. Secondo te le occhiaie si abbineranno al mio costume?>> chiesi ironica.
<<Io domani ho solo il pomeriggio>> rispose lui.
<<Il solito fortunato. E dimmi...come ti trovi da Best Jeanist?>> chiesi curiosa.
Il grugnito che arrivò in risposta mi fece intuire tutto e ridacchiai sotto ai baffi.
<<E tu come ti trovi col tizio con un pessimo parrucchiere e suo padre?>> domandò a sua volta.
<<Beh, decisamente non mi lamento. Anche se gradirei più azione>> risposi.
Passammo i successivi quaranta minuti a parlare del più e del meno, ovviamente il tutto contornato dagli insulti del ragazzo, ma fu comunque piacevole.
Alla fine sfinita mi appoggiai sulla spalla del ragazzo e chiusi gli occhi.

Quando li riaprii mi ritrovai ancora poggiata sulla spalla di Katsuki, con la sua testa sulla mia.
Mi mossi lentamente e lui si discostò immediatamente, sicuramente già sveglio da un pezzo a giudicare dall'espressione fresca che portava sul viso.
Guardai pigramente l'orologio appeso al muro e strabuzzai gli occhi.
<<Sono le 8:05! Devo assolutamente correre a casa per fare una doccia e muovermi ad andare in stazione, oppure perderò il treno>> dissi agitata, ricordandomi del mio apprendistato.
<<Tornerò a trovare tua madre nel tardo pomeriggio. Ci vediamo qui, no?>> chiesi poi, siccome non mi degnò di risposta alcuna.
Il ragazzo mi guardò apatico, limitandosi ad annuire con la testa ed io gli schioccai un bacio sulla guancia in segno di supporto.
<<Bleah, che schifo>> commentò lui, pulendosi la guancia con un'espressione infastidita.
<<Non dicevi così stanotte mentre mi stringevi e ti lasciavi coccolare>> lo canzonai, agitandogli un indice davanti alla faccia.
<<Crepa, non ti stringevo affatto>> commentò lui.
<<Certo, certo. Ci vediamo dopo>> dissi, allontanandomi con un gran sorriso.

PIGIAMA PER LOMBRICHI
E dopo la bellezza di undici giorni (lol) arriva la seconda ed ultima parte dei capitoli esclusivamente dedicati al rapporto con Bakugou.
Impressioni in merito?

Io so solo che oggi ho una pigrizia dentro che non vi dico, ma dopo settimane ho avuto una gioia: domani dovevo lavorare dalle 7 alle 19:30 e ieri mi hanno proposto un cambio, quindi farò dalle 14 alle 21 👀
Non so perché ve lo sto dicendo, forse perché non mi aspettavo un simile botta di culo.

Adesso passerò il resto del pomeriggio a vegetare, leggendo uno dei quasi duecento manga (sì, avete letto bene) che ho arretrati sulla scrivania da leggere *facepalm*
Bye!

Timeless (Bakugou/Todoroki x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora