Batticuore

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Mai in vita mia avevo corso così disperatamente. Non durante gli allenamenti prima dell'ingresso in accademia, non durante l'eliminatoria al festival, non durante una delle mie fughe da bambina dopo aver combinato una delle mie solite monellate.
Le gambe erano ridotte a una specie di molle gelatina a causa dell'acido lattico che mi mandava continuamente dolorosi segnali che puntualmente ignoravo, la gola bruciava alla disperata ricerca di un qualsivoglia liquido potabile, i polmoni sembravano contorcersi alla disperata richiesta di ossigeno extra e l'orologio da polso che contava i miei battiti era già alla stelle, segno che non era saggio utilizzare il mio quirk per eliminare la distanza tra me e i miei amici più velocemente.
Ero praticamente borderline rispetto al mio limite massimo prefissato, ma non potevo fermarmi, non in quel momento, non con quella posta in gioco.
Il mio migliore amico e il ragazzo di cui ero innamorata potevano essere in pericolo e aver bisogno di una mano.
Non conoscevo ancora le motivazioni che avevano spinto Izuku a mandare la sua posizione ai suoi contatti, ma da parte di uno come lui era una cosa inusuale che poteva significare solo una cosa: doveva essere davvero in guai seri.
A peggiorare la situazione c'era un Nomu che sembrava aver preso a cuore la missione di inseguirmi senza sosta per tutta Hosu, giacché mi stava alle costole da poco dopo la mia consegna dei civili ai tre eroi professionisti.
Mi voltai speranzosa indietro, notando di essere riuscita finalmente a seminare l'orrida creatura, davvero troppo testarda e insistente per i miei gusti, e sospirai di sollievo.
Secondo i miei calcoli non dovevano mancare più di 300 metri alla destinazione finale e la mia tesi fu avvalorata dalla visuale di una cresta di ghiaccio innalzarsi in lontananza, che non poteva appartenere a nessuno se non a Shouto.
Quando finalmente arrivai mi ritrovai davanti a uno spettacolo inaspettato: i miei amici, seppur evidentemente provati, erano sani e salvi e lo sterminaeroi giaceva inerme poco distante.
In quel vicolo doveva essersi consumato uno scontro sensazionale, qualcosa di strabiliante per degli studenti al primo anno del corso eroi.
Il sollievo che provai in quel monento fu immenso.
<<Ma...l'avete battuto?>> chiesi sorpresa.
Ovviamente ero consapevole della forza dei ragazzi. Ero piuttosto stupefatta dalla velocità con cui si era risolta la faccenda.
Tuttavia la mia attenzione si risolve subito dopo sui due all'apparenza ridotti peggio: Iida e un hero all'apparenza privo di conoscenza. Non ricordavo con precisione il suo nome, ma ero sicura di averlo già visto su qualche rivista o in qualche servizio in televisione.
Il primo era chiaramente fuori pericolo e di getto mi avvicinai all'uomo accasciato contro la parete.
<<Grazie al cielo, respira>> dissi.
Sentii i passi leggeri di Shouto venire verso di me e quando alzai la testa me lo ritrovai praticamente davanti.
<<Tu stai bene? E Izuku? State tutti bene?>> chiesi apprensiva, scrutando sia lui che il verde poco distante dalla testa ai piedi, alla ricerca di una qualsiasi ferita o traccia di sangue.
<<Noi stiamo bene. Tu piuttosto? Sei ferita>> nel mentre non esitò ad accucciarsi alla mia altezza, sfiorandomi con la punta delle dita lo zigomo sinistro.
Solo in quel momento percepii un bruciore provenire da lì. Forse mi ero tagliata o graffiata in qualche modo durante lo scontro e colta dall'adrenalina del momento non ci avevo nemmeno fatto caso.
<<Non è nulla. Sto bene...davvero>> commentai, trattenendo la sua mano con la mia. Lo volevo sentire vicino solo per un secondo, poi potevo tornare ad affrontare tutto quello che mi circondava.
Tuttavia qualcosa colò improvvisamente tra i nostri piedi. Gocce di qualcosa di viscido e trasparente.
Fui io la prima a realizzare, ancora prima che Izuku urlò un: <<Ragazzi, sopra di voi!>>
La mia prima reazione fu quella di utilizzare il mio quirk per spingere Todoroki e l'hero svenuto il più possibile lontano, spostandoli di diversi metri.
Feci poi appena in tempo ad alzare lo sguardo, giusto per vedere una massiccia e mostruosa figura piombare contro di me dall'alto di un tetto.
A guidarmi fu il mio istinto o forse semplicemente la mia fortuna, sta di fatto che utilizzai le ultime briciole di energia che mi restavano per rallentare l'avanzata del Nomu e scartare sul fianco, rotolando via giusto un secondo prima di finire schiacciata dall'enorme mole del mostro.
Non mi ci volle molto per riconoscerlo, essendo lo stesso che mi aveva tormentata per diverse centinaia di metri. A quanto pare doveva essere più testardo del previsto.
Tuttavia quella per me fu l'ultima goccia. Avevo abusato troppo del mio quirk e adesso ero assolutamente prosciugata. Senza forze e senza fiato.
Vidi di nuovo il Nomu caricare verso di me e non potei fare altro che chiudere gli occhi, aspettando quell'impatto letale pronto a travolgermi.
Impatto che però non arrivò mai.
Quando aprii gli occhi notai l'essere inglobato in una palla di ghiaccio spessa e solida. Poi due braccia forti e robuste mi alzarono da terra: le braccia di Shouto.
<<Non resisterà per molto. Si libererà tra pochi minuti, aiutami a portare via tutti di qui, prima che questo accada>> disse il ragazzo, rivolgendosi al mio migliore amico poco distante.
Fu l'ultima cosa che sentii, prima di perdere i sensi per i successivi quindici minuti.

<<Ha fatto presto a svegliarsi la ragazzina>> sentii dire da un uomo, che aprendo gli occhi riconobbi come uno di quelli a cui avevo affidato la donna con la neonata non molto tempo prima.
La visuale fu poi sostituita da quella del mio migliore amico, che piombò davanti a me come un falco, tempestandomi di domande e di attenzioni.
<<Sto bene, Izuku. Dico sul serio>> dissi, mettendomi immediatamente seduta per dimostrare la veridicità delle mie parole.
Il gesto affrettato mi costò solo un leggero capogiro, ma abbastanza trascurabile.
Feci per mettermi in piedi, attirando subito su di me le proteste e le preoccupazioni del ragazzo. Che tuttavia tornò in silenzio non appena notò la mia postura stabile e perfettamente eretta.
<<Dov'è Shou->>
La mia domanda si arrestò non appena notai il soggetto del mio interesse fermo quattro metri avanti a me, con lo sguardo puntato nel mio e l'aria di uno che moriva dalla voglia di parlarmi.
Tuttavia la sua espressione non era una delle più cordiali e di sicuro non era dovuta alla presenza del padre poco distante, che sicuramente non era nella lista delle persone che il ragazzo amava avere intorno.
Avevo una vaga idea sulle motivazioni che si nascondevano dietro a quella sua espressione torva e di rimprovero, ma mandai giù il groppo di saliva e mi decisi a recarmi spontaneamente verso di lui, scusandomi con Izuku per il mio improvviso allontanamento.
Le persone attorno a noi non sembravano badare a noi, nonostante la presenza di alcuni medici già sul luogo, forse impegnati con qualcuno decisamente più bisognoso di cure di noi.
<<Shouto, io->> cercai di iniziare, ma lui mi bloccò immediatamente.
<<Hai rischiato la tua vita per salvare la mia. Si può sapere cosa ti è saltato per la testa?>> mi chiese lui di getto, lasciando trapelare un'impulsività che difficilmente partiva da un ragazzo solitamente calmo e pacato come lui.
<<Io non ci ho ragionato. Mi è venuto spontaneo e sai che c'è? Lo rifarei altre mille volte>> risposi.
<<Tu...>> disse lui, con un tono che sembrava presagire una ramanzina interminabile.
Tuttavia non seppi mai il continuo, perché lui lasciò perdere ogni tentativo di rimproverarmi per il mio gesto. Semplicemente mi abbracciò. Forte. Come mai aveva fatto prima di quel momento.

STO BALLANDO IL TANGO COI VAMPIRI
Ecco, ma forse nemmeno questo basta a spiegare del perché io mi sia decisa a scrivere questo capitolo tra le 2:00 e le 3:00 del mattino; quando ho avuto settimane su settimane per scriverlo alla luce del giorno e con gli uccelli a cinguettare allegri (?)
So che non sono in lista per ricevere il premio come autrice più veloce e puntale della storia di Wattpad, ma le lezioni di tango mi prendono molto tempo. No scherzo, la verità è che non mi trovo più a mio agio con la scrittura come un tempo. La voglia di scrivere va di pari passo col mio umore (e coi miei impegni, che non c'entrano nulla col tango, anche perché io non so ballare) e colgo ogni piccola ondata di ispirazione per scrivere.
Mi sono rimessa anche sotto con Rich (per chi la segue ed è interessato), quindi dovrebbe vedere anche lei la luce a breve (LA LUCEEEEE, BRUCCCCCIAAAA).
Spero di aver fatto cosa gradita con questo capitolo, almeno chiudo la questione Hosu. Perché solo Dio sa quanto mi annoia leggere i capitoli di Hosu altrove, idem scriverli lol

Timeless (Bakugou/Todoroki x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora