Passo avanti

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<<Lasci troppo il fianco scoperto>> mi rimproverò mio padre, girandomi attorno a un metro da terra.
Lui era diventato un eroe professionista appena dopo il diploma nel mio stesso liceo, ma non c'era da stupirsi considerando il suo quirk. Aveva ereditato il potere di volare fino a grandi altezze dalla madre e il potere di lanciare raggi laser molto potenti dagli occhi dal padre.
Entrambi erano morti prima della mia nascita, ma avevo sentito molte cose belle su di loro.
<<Se solo potessimo fare una pausa, siamo qui da quattro ore ormai...>> commentai, cercando di riprendere fiato.
Come coach era un vero tiranno e mi aveva praticamente sfiancata.
Aveva preso in affitto un ex deposito fuori città in disuso da anni e adesso vuoto, sfruttando alcune sue conoscenze strette grazie alla sua agenzia e da quando avevo accettato di farmi allenare da lui mi portava ogni giorno lì, fermandosi solo quando quasi stramazzavo a terra.
La cosa fastidiosa era vederlo ancora nel pieno delle energie, senza nemmeno una goccia di sudore a solcargli la fronte.
Inoltre era un bellissimo uomo, tanto da aver vinto per cinque anni di fila il premio di hero più affascinante, secondo il sondaggio di una famosa rivista rivolta al pubblico femminile.
Mi aveva avuta quando sia lui che mia madre erano ancora molto giovani e dovevo ammettere che in aggiunta si portava molto bene i suoi anni, sicuramente un altro punto a favore per la sua fiorente carriera da hero.
<<I villain non concedono pause e momenti per riprendere il fiato, devi essere pronta ad affrontare le insidie del mondo là fuori. Il tuo quirk è potentissimo, ma tu sei ancora acerba e ignara del suo vero potenziale>> mi rimproverò lui, continuando a svolazzarmi attorno nel pieno di una valutazione.
<<Ci alleniamo per tante ore al giorno e domani inizio l'apprendistato. Sto davvero dando del mio meglio>> spiegai.
<<Il tuo meglio non è ancora abbastanza. Tuo zio Junichi a dodici anni sapeva utilizzare il suo quirk quasi in maniera completa ed era impareggiabile in quanto a riflessi in combattimento>> rispose lui.
<<Beh, sai com'è... lo zio non ha ricevuto a tradimento per più di quattordici anni medicine per sopprimere il suo quirk dai propri genitori e conseguentemente ha avuto molto tempo per allenarsi>> fu la frecciatina velenosa che gli scagliai contro.
Il mio risentimento nei suoi riguardi e in quelli della mamma non erano cambiati, volevo metterlo in chiaro.
<<Okay, me lo sono meritato>> rispose, dopo qualche attimo di sconcerto davanti alla mia lingua biforcuta <<in quanto a caratterino non hai nulla da invidiare a tua madre quando si arrabbia, sembri la sua fotocopia da giovane.>>
Mi lasciai scappare un piccolo sorrisino, che riuscii tuttavia a sopprimere velocemente.
Ero lì per diventare più forte, non per riscoprire il piacere di un rapporto padre-figlia basato sulla reciproca fiducia. Per quello mancava ancora tantissimo tempo.
Per fargli capire di voler tornare all'allenamento assunsi una delle posizioni di difesa che mi aveva insegnato, rispolverando anche un po' delle conoscenze apprese durante le mie lezioni di legittima difesa ai tempi delle medie.
Avevo immediatamente lasciato i corsi dopo il mio ingresso al liceo, a causa del poco tempo libero residuo a mia disposizione, ma quello che avevo appreso mi era tornato utile per gettare le basi per l'allenamento con mio padre.
Lui sorrise vedendo la mia determinazione e disse: <<Così ti voglio, riproviamo ancora una volta le mosse di prima al mio tre. Uno, due...>>
Tuttavia partì senza aspettare il tre, sicuramente per sondare i miei riflessi e la mia effettiva capacità di reagire velocemente davanti a qualcosa che non avevo previsto e fortutamente parai il colpo.
<<Sei un imbroglione, un vile imbroglione>> mi lamentai, questa volta non riuscendo a nascondere il divertimento.
<<C'est la vie>> rispose lui, utilizzando un pessimo francese e cercando di colpirmi ancora.
Riuscii a difendermi ancora e passai all'attacco, sfiorando di poco il suo zigomo destro.
Forse stavo iniziando a fare progressi.

La mattina dopo ero di nuovo su un treno con Todoroki, pronti per il nostro primo giorno di apprendistato.
Tra le mani stringevo ansiosa la borsetta di stoffa con dentro il mio costume da prohero, talmente forte da farmi diventare quasi le nocche bianche.
<<Non pensavo ti saresti agitata così tanto>> commentò il ragazzo bicolore, facendomi sussultare dallo spavento.
Quella mattina entrambi eravamo di poche parole e mi stupì sentirlo parlare dopo diversi minuti di silenzio.
<<Non sono agitata per l'apprendistato, ma per un mix di cose che stanno succedendo ultimamente>> spiegai, senza scucirmi troppo.
Ultimamente la mia testa era stata piena di dubbi sul mio rapporto con i miei genitori, dubbi sul mio quirk e dubbi sui miei sentimenti per il ragazzo in quel momento seduto davanti a me.
Shouto si sporse di più verso di me, facendo sussultare il mio cuore in una maniera esagerata.
Capii che cercava di avere un pizzico di privacy extra in quel vagone circondato da così tante persone e mi sporsi di conseguenza nella sua direzione, sbilanciandomi sul mio sedile per accostarmi a meno di venti centimetri da lui.
<<Una volta in agenzia cerca di non dare molte confidenze a mio padre. Lui crede molto nei matrimoni tra quirk e potrebbe averti invitata nella sua agenzia per osservare le tue capacità, non mi stupirebbe da parte sua. Nel profondo spera di vedere il suo progetto di una progenie perfetta che va avanti, così da assicurare alle sue generazioni future il primato incontrastato>> disse sottovoce <<probabilmente non te ne parlerà apertamente e potrebbe anche non essere il suo obiettivo, ma valuta questa possibilità.>>
<<Per quanto mi riguarda può valutarmi quanto vuole, se sono qui è per fare un apprendistato utile al mio futuro e intendo non sprecare l'occasione>> risposi, sporgendomi ancora di più.
In quel momento il treno subì una brusca frenata ed io, precaria com'ero sul bordo del mio sedile, scivolai in avanti.
Shouto aprì immediatamente le braccia per proteggermi e nell'urto le nostre labbra si sfiorarono per un decimo di secondo, prima di essere spinta completamente sul suo corpo dallo strattone della frenata.
L'improvviso spavento e quel fugace tocco involontario con la sua bocca mi gelò per qualche secondo contro la sua spalla, quella dove si era conclusa la mia caduta.
Recuperai lentamente le mie facoltà e mi allontanai leggermente, guardandomi rapidamente intorno.
Qualcuno si massaggiava la testa urtata leggermente contro il finestrino e non ero stata l'unica a cadere addosso alla persona di fronte.
La mia attenzione tornò poi subito dopo sul ragazzo che mi teneva stretta a sé con fare protettivo. Grazie al suo tempestivo intervento non mi ero fatta male, ma ero terribilmente imbarazzata.
Il contatto era stato molto rapido e confuso, quindi sperando che non se ne fosse accorto mi staccai lentamente dal suo corpo, tornando a sedere sul mio sedile.
Attorno a me sentivo diverse persone lamentarsi o chiedere spiegazioni rivolte a nessuno in particolare.
I dubbi si dissolsero solo dopo qualche secondo, con una voce dagli altoparlanti posti in ogni vagone che si scusarono per il disagio a causa di un'improvviso guasto.
Ci promisero di risolvere entro qualche minuto e di rimborsare i biglietti a tutti i richiedenti.
<<Ti sei fatta male?>> mi chiese Shouto, fissandomi con serietà negli occhi.
<<No, grazie a te non mi sono fatta niente. Mi hai praticamente presa al volo>> mi affrettai a rispondere, accennando un breve sorriso nonostante l'imbarazzo.
Non parlammo più, nemmeno quando il treno riprese la sua corsa pochi minuti dopo come promesso e nemmeno parlammo di quello strano bacio, anche se non propriamente classificabile come tale.
Sapevo solo una cosa in quel momento: il mio cuore non aveva smesso di battere come un tamburo nemmeno per un secondo, pari passo alle mie labbra che quasi bruciavano.
Sospirai, ormai arresa davanti all'evidenza di provare qualcosa di forte per quello strano ragazzo mezzo fuoco e mezzo ghiaccio.

INFUSO AI SEMI DI FINOCCHIO
Come promesso ho messo un bacio, anche se sicuramente diverso dalle aspettative.
Ma un "incidente" vale comunque, anche se piccolo e breve.
Ovviamente la questione non resterà morta e sepolta qui, ma per sapere i dettagli vi toccherà sopportarmi ancora ehehehe

Comunque, ieri a casissimo stavo riflettendo su una cosa e ho fatto una prova. Ho preso una foto di Shouto e ho coperto alternativamente prima il lato rosso e poi il lato bianco, per capire qualche trovo più sexy. E devo dire che il lato rosso è proprio mlmlml (anche se di solito sono attratta da tutti i personaggi che hanno i capelli bianchi/argentati), anche se Shouto non sarebbe Shouto senza la particolarità dei due colori.
Però casomai provateci anche voi e ditemi... secondo voi sarebbe più sexy tutto bianco o tutto rosso?
(Considerando che comunque a metà è meglio secondo me, ma solo curiosità a caso).
Per aiutarvi dopo ho trovato queste foto:

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Oh, secondo me l'ustione gli dà quella particolaritá in più che ti fa pensare: "SHIAHSAJJSHSJAJ"

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Oh, secondo me l'ustione gli dà quella particolaritá in più che ti fa pensare: "SHIAHSAJJSHSJAJ".

P.s. Dopo aggiorno anche Rich, tra un'oretta o due...

Timeless (Bakugou/Todoroki x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora