Felicità

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Nobusuke era davvero un bambino dolcissimo.
Ebbi modo di appurarlo il giorno dopo nel grande acquario della città, mentre correva eccitato da una parte all'altra e si spalmava sui vetri per poter ammirare meglio le meravigliose creature marine.
Quando un'ora prima mi aveva vista si era subito piombato su di me, abbracciandomi forte e cogliendomi di sorpresa, nonostante i richiami di suo fratello maggiore.
Indossava sempre il suo cappellino blu, forse il suo marchio di fabbrica, ed era davvero adorabile.
Mi aveva presa per mano a inizio giro e non l'aveva mollata mai, se non per mangiare una fetta di torta a metà giro e adesso per andare a parlare con un suo compagno di classe incontrato per caso.
<<Stravede per te. Pensavo di metterlo a freno con questa giornata, ma forse ho seriamente creato un piccolo mostro>> disse Monoma, affiancandomi.
<<Gli vuoi molto bene, vero?>> chiesi.
<<Come potrei non volergli bene? È il mio fratellino ed è mio compito proteggerlo, voglio diventare un eroe per garantirgli una città più sicura dove poter crescere>> mi spiegò lui, scaldandomi il cuore.
Non mi aspettavo simili sentimenti nobili da un ragazzo apparentemente arrogante come lui. Mi stavo davvero ricredendo.
<<Lo vedo. Ti sei spinto a molto pur di vederlo sorridere, anche invitare per un appuntamento una ragazza che odi>> dissi, ripensando alla sua folle e improvvisa richiesta.
<<Non ti odio>> disse lui a bassa voce <<non potrei mai odiarti, non dopo esserti fatta squalificare per evitare una brutta caduta a Nobusuke.>>
Lo guardai colpita e lui si affrettò a continuare.
<<Questo però non cambia le cose con la tua sezione. Non siete migliori di noi e un giorno lo dimostrerò a tutti>> disse lui.
Sorrisi. In fondo era lo stesso Monoma di sempre, non sarebbe cambiato mai.
Mi voltai per guardarmi intorno e scegliere la prossima sala da visitare, ma mi ritrovai praticamente davanti la chioma rossa di Kirishima.
<<Cosa ci fai tu qui?>> mi chiese il ragazzo, strabuzzando gli occhi quando notò il mio accompagnatore.
Feci per rispondere, ma un'altra figura sbucò nel mio campo visivo.
<<Ah?! Ma tu sei lo stronzetto della lotta sulle spalle, quello che ho mandato con il culo per terra>> disse Bakugou, riferendosi metaforicamente al momento in cui lo aveva privato di tutte le fasce.
I suoi occhi poi saettarono su di me e lo notai infuriarsi.
<<Cosa ci fai con questo scarto umano alla pari di Deku?>> chiese lui, afferrandomi per un polso.
<<Lasciala stare! Tu sei quel brutto porcospino che ha impedito al mio fratellone di superare la prova>> disse Nobusuke, piazzando un forte calcio sullo stinco a Katsuki, che mollò immediatamente la presa.
Notai una spaventosa furia omicida farsi spazio sul viso del biondo e mi affrettai a mettermi in mezzo per evitare il peggio.
<<Non pensarci nemmeno. È soltato un bambino e voleva soltanto difendermi>> precisai, sentendo le sue piccole braccia attaccarsi alla mia schiena.
<<Che diavolo ci fai con questa famiglia di comparse?>> chiese lui, senza accennare a calmarsi.
<<Questo bambino è quello del festival che ha rischiato di farsi male sulle tribune ed è anche il fratellino di Monoma qui presente, quindi mi ha invitata ad uscire per permettermi di passare del tempo con Nobusuke>> raccontai, accarezzando la testa del bambino che prese immediatamente a ridere sotto il mio tocco <<voi piuttosto che ci fate qui?>>
<<Ci annoiavamo e siamo passati qui per caso, ti abbiamo mandato mille messaggi per invitarti a raggiungerci e adesso capisco perché non sei riuscita a risponderci>> spiegò Kirishima.
<<Perdonami>> dissi, congiungendo le mani a mo' di preghiera <<sono uscita di fretta e furia da casa per venire qui e ho dimenticato il cellulare a casa.>>
Bakugou non sembrò nemmeno seguire la nostra conversazione, troppo impegnato com'era a fulminare con lo sguardo Neito, che lo fissava male di rimando a pochi centimetri dal suo viso.
<<Calmiamo i testosteroni, va bene? Siamo in un luogo pubblico e ci sono molti bambini>> gli feci notare io, ponendo una mano sul petto di ciascuno e allontanandoli l'uno dall'altro.
<<Esatto, diamoci tutti una calmata e piuttosto approfittiamone per finire il giro insieme>> propose Kirishima.
Feci per rispondere, ma mi sentii strattonare la maglietta e voltandomi trovai Nobusuke farmi cenno di abbassarmi per dirmi una cosa nell'orecchio. Lo accontentai.
<<Non voglio andare con loro. Il tipo che sembra uscito da una band punk mi va anche bene, l'ho visto al festival ed è fighissimo, ma quello con la faccia arrabbiata non mi piace per niente>> disse, forse a voce troppo alta visto che tutti lo sentirono.
<<Che hai detto piccola merdina?>> chiese Bakugou, digrignando i denti.
Sospirai e mi inginocchiai all'altezza di Nobusuke, ignorando Katsuki e Neito che riprendevano a litigare per il modo in cui aveva chiamato il bambino, mentre il rosso cercava di sedarli.
<<Bakugou non è cattivo come sembra, basta solo farci un po' l'abitudine. Sa essere dolce anche lui, pensa che una volta al luna park mi ha regal->>
<<Finisci la frase e ti butto nella vasca degli squali>> disse Bakugou, additandomi furioso.
Ciononostante riuscimmo a trovare un accordo e iniziammo a camminare tutti insieme.
Sarebbe stato un pomeriggio molto lungo.

GORILLA CASSIERE
E insomma.... ho sonno.
Ieri ho perso il mio ultimo briciolo di dignità comprando da Tiger una cover glitterata con gli unicorni, sempre se di dignità residua si può ancora parlare....
Devo mettermi a scrivere qualcosa, ho in mente una storia con Shinso Hitoshi, buh

Timeless (Bakugou/Todoroki x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora