Imbarazzo

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<<Io esco>> annunciai sulla soglia, più per abitudine piuttosto che per far contenti i miei genitori.
<<Dove vai di domenica mattina?>> mi chiese mia madre, sbucando dalla cucina con in mano una tazza da latte bagnata e un canovaccio.
<<Con un amico a fare un giro, non penso di tornare per pranzo>> annunciai, senza darle altre spiegazioni.
<<Aspetta!>> mi fermò mia madre, prima di darmi il tempo di chiudere la porta.
Rinfilai dentro la testa curiosa e la trovai con gli occhi leggermente lucidi.
<<Tesoro, lo so che ultimamente le cose tra noi sono cambiate e tu hai tutte le ragioni del mondo per evitarci. Ma stasera dopo il lavoro fermati un secondo con noi, tuo padre ed io dobbiamo davvero di parlarti. Te ne prego>> mi supplicò lei.
<<Va bene, basta che non ripartiate con un altro di quei pipponi sul tutelare il mio bene>> le dissi, chiudendo finalmente la porta di casa.
L'incontro con Todoroki era fissato per le 9:00 in punto in stazione e avevo tutto il tempo per farmela con comodo, visto che ero uscita molto presto.
Arrivai con largo anticipo e mi sorpresi di trovare anche lui già lì ad aspettarmi.
<<Buongiorno Todoroki>> gli dissi, sedendomi accanto a lui.
<<Buongiorno>> rispose lui a sua volta.
<<Non pensavo di trovarti così presto. A che ora sei arrivato?>> chiesi.
<<Giusto due minuti prima di te. Diciamo solo che non mi piace arrivare in ritardo e far aspettare le persone.>>
<<A chi lo dici! Sono dello stesso parere>> gli dissi.
Effettivamente a scuola eravamo sempre tra i primi ad arrivare e ci ripensai solo in quel momento.
<<Il treno sarà qui alle 9:20, quindi che ne dici di andare a mangiare qualcosa per colazione, oppure l'hai già fatta a casa tua?>>
Lui scosse la testa e poi mi fece cenno di andare verso la piccola pasticceria nei pressi della stazione, quella che faceva i croissant più buoni di tutta la città.
Ne ordinammo uno a testa e partii una sfida di sguardi alla cassa per decidere chi avrebbe offerto la colazione e vinsi io, consegnando vittoriosa i soldi alla cassiera.
<<La volta scorsa tu hai pagato il biglietto per la casa degli specchi e adesso è il mio turno>> dissi io, per fargli togliere quella faccia leggermente offesa.
Prendemmo posto in un tavolo qualsiasi e mi persi guardando Todoroki mangiare il suo cornetto alla crema. Era maledettamente carino anche in una situazione così ordinaria e allo stesso tempo così composto.
Lo osservai mentre divoravo il mio cornetto con la crema al pistacchio e arrossii quando lui puntò il suo sguardo sul mio, sorprendendomi a fissarlo.
A fine pasto mi azzardai a fare quella domanda che per tanto mi aveva tormentata dalla sua richiesta.
<<Todoroki?>>
<<Uhm?>> chiese lui, pulendosi con grazia la bocca con un tovagliolo di carta.
<<Posso chiederti il motivo del tuo invito? Mi ha fatto molto piacere, ovviamente, ma proprio non capisco.>>
Lui sospirò leggermente, ma tuttavia non distolse il suo sguardo dal mio.
<<Perché io e te siamo simili, tutti e due siamo cresciuti tra i complotti degli stessi che ci hanno messo al mondo. Volevo averti vicina in un momento come questo>> mi disse lui, facendo stringere dolcemente il mio cuore in una morsa.
Iniziai a sentire caldo, iniziai a sentire maledettamente caldo. Era quello l'effetto che mi faceva stare con lui e non sapevo anche se definirlo o meno un bene.
Gli sorrisi riconoscente per tutta quella fiducia, lottando con tutte le mie forze per resistere all'impulso di afferrare la sua mano posta sul tavolo.
Mi veniva sempre più difficile resistere alla voglia di toccarlo o di avvicinarmi a lui.
Mi era sempre piaciuto, dal primo momento in cui l'avevo visto e quel sentimento si era rafforzato dal giorno nella casa degli specchi, quando lui mi aveva aperto il suo cuore ed io ci avevo visto dentro.
Todoroki era sempre così freddo, come se la sua parte destra fosse finita col ghiacciare anche tutto il resto dentro di sé, eppure non era così. Lui era una brava persona e non meritava tutta quella sofferenza.
Uno come lui meritava di diventare un eroe, anzi meritava di diventare uno dei più grandi mai esistiti.
<<Grazie, Todoroki. Te ne sono davvero grata, vale molto per me la tua fiducia>> riuscii a dire, dopo diversi secondi persa nel mio mondo.
Lui si limitò a fissarmi in silenzio ed io azzardai uno sguardo verso l'orologio, che puntava sulle 9:10.
<<Sarà meglio andare. Il nostro treno partirà tra poco>> commentai alzandomi, lui mi imitò.

Avevo sempre amato viaggiare in treno.
Le leggere vibrazioni che quasi ti cullano, il paesaggio verde che passa velocemente davanti ai tuoi occhi, le poltrone comode in cui affondare.
Fin da bambina l'avevo sempre adorato.
Eppure quel giorno non riuscivo a guardare dal finestrino, troppo presa a guardare Todoroki davanti a me perso nei suoi pensieri.
Il vetro rifletteva il suo viso, dandomi modo di vedere la sua bellezza raddoppiata.
Non riuscivo a staccare gli occhi da lui. Era così bello, così irraggiungibile.
<<Ma non è il ragazzo del festival sportivo della Yuuei? Il figlio di Endeavor?>> sentii mormorare da qualche parte.
Todoroki strinse leggermente i pugni a quell'accostamento, senza tuttavia distogliere lo sguardo dal finestrino.
<<Hai ragione! È proprio lui>> rispose un'altra voce <<quanto è figo, ancora meglio che in televisione.>>
<<Andiamo a parlargli>> suggerì la prima.
Non sentii la risposta dell'altra, ma percepii dei fruscii, come di persone che si alzavano, e poi due figure entrarono nel nostro campo visivo.
Erano due ragazze della nostra età, particolarmente carine e sorridenti.
Todoroki si voltò pigramente verso di loro, guardandole con freddezza.
Le due mi ignorarono totalmente e iniziarono a parlare con il ragazzo.
<<Ti abbiamo visto in tv, sei stato fantastico>> disse una delle due, arrossendo vistosamente sotto all'incredibile sguardo di Todoroki.
In effetti era impossibile restare impassibili davanti a quelle sue iridi eterocromatiche.
<<Noi frequentiamo la scuola superiore statale e passiamo spesso davanti alla tua scuola. È fantastica così come dicono?>> chiese l'altra.
<<Non per essere scortese, ma non vedete che sono in compagnia?>> domandò a sua volta Todoroki, indicandomi con un cenno della testa.
A quel punto le due ragazze portarono il loro sguardo su di me, che a mia volta lo alternavo sconvolta dal ragazzo davanti a me a loro.
Si fecero ancora più rosse dalla vergogna e si inchinarono leggermente in segno di scuse.
<<Perdonateci, non potevamo immaginare il vostro tipo di rapporto.>>
<<Già, non pensavamo avessi la ragazza.>>
Todoroki non disse niente davanti a quelle supposizioni e nemmeno negò la cosa, tanto che le due si inchinarono ancora. allontanandosi.
Mi dispiaceva leggermente per loro, ma in fondo erano state molto invadenti a presentarsi così da lui dal nulla.
<<Perché non hai negato?>> chiesi, sentendomi il viso andare in fiamme.
Lui alzò le spalle e tornò a guardare fuori dal finestrino.

POLLO
E niente... il pollo è buono.
Ecco cosa succede quando vuoi scrivere spazi autrice, ma non sai cosa scrivere.
Mi dileguo, meglio.

Timeless (Bakugou/Todoroki x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora