49 - Dannato video

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Thalia

Avevo sempre odiato gli addii. Dire addio significava perdere qualcosa, significava la fine di qualcosa e io non riuscivo a sopportare che ciò a cui tenevo e che amavo mi venisse portato via.

Avvertivo quella sensazione di vuoto poi, come se mancasse una parte fondamentale di me. Provavo rabbia e delusione, perché l'aver lottato era stato vano, ma anche tristezza e malinconia.

Avevo affrontato gli addii con mio padre quella notte di parecchi anni fa, quando ci aveva abbandonato per proteggerci da Kazakova. Rivivere tutto quel dolore con Flynn mi spezzò il cuore.

Ma dovevo andare avanti, dovevo essere forte e voltare pagina. Sarei riuscita a superarlo, proprio come successe con papà. La tristezza avrebbe lasciato spazio all'odio, poi all'indifferenza. Era così che sarebbe andata, ma credo che non avrei mai scordato quello squarcio del mio passato che includeva Flynn.

Nonostante tutto saremo sempre stati importanti l'uno per l'altra: io gli avevo insegnato a sciogliere il suo cuore di ghiaccio, lui aveva accarezzato i miei difetti e mi aveva mostrato la vera bellezza, che non era la perfezione di un corpo.

Saremo stati sempre la Bella e la Bestia, io Giulietta e lui Romeo.

Un sorriso mi curvò le labbra a quel pensiero, mentre mi dondolavo da un piede a un altro sul ciglio del marciapiede. Aspettavo che Kaylee venisse a prendermi, si era offerta di darmi un passaggio a scuola.

Quando il suono provocato da un clacson riecheggiò in ogni angolo della strada, voltai il capo e vidi Kaylee raggiungermi a tutta velocità. Frenò davanti a me, le ruote quasi stridettero sull'asfalto.

Abbassò il finestrino e io la guardai con occhi sgranati. <<Non hai intenzione di guidare in questo modo con me a bordo, vero?>>

<<Giuro che rispetterò i limiti, ci tengo alla tua vita. E poi ricordati che sei la mia ballerina preferita, mi devi ancora uno spettacolo privato!>>

Scoppiai a ridere e salii in auto, fu allora che vidi Kaylee mimare con le mani il gesto del lanciarmi dei soldi addosso.

<<Quante mance oggi, sono proprio fortunata.>> risposi mentre facevo finta di prendere quei soldi immaginari, per poi metterli nella scollatura del maglioncino rosa che indossavo.

<<Allora? Come è andata con Flynn?>> chiese lei mentre accendeva la macchina, ingranò poi la marcia e si immerse nel traffico di Manhattan. <<Il mio piano ha funzionato?>>

<<Beh, dovevo dirgli che fosse innocente riguardo quella denuncia per aggressione e l'ho fatto, mi basta questo.>> feci spallucce e distolsi lo sguardo da lei. I miei occhi si persero oltre il finestrino, sulle strade povere e umili di Harlem che scorrevano veloci davanti a me.

<<Che intendi dire?>>

<<Abbiamo chiuso il nostro rapporto, qualunque cosa fossimo. Stavolta è definitivo. Ha detto che non possiamo stare vicini, che deve starmi alla larga.>>

Kaylee frenò a un semaforo rosso. Ne approfittò per osservare solo un attimo il proprio riflesso nello specchietto retrovisore, poi mi dedicò la sua completa attenzione.

<<Vuoi sapere cosa penso io?>> chiese, e io annuii.

<<Ho la sensazione che per qualche motivo c'entri Kazakova. Lavora per quel tizio, no?>>

Ridacchiai appena. <<Flynn e talmente testardo e ribelle che non si farebbe mai comandare da qualcuno. Probabilmente, se gli venisse ordinato di fare un qualcosa, farebbe l'opposto.>>

𝔒𝔟𝔰𝔢𝔰𝔰𝔢𝔡 - Rose sfioriteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora