44 - Cosas que no puedo hacer (parte II)

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#SPAZIO AUTRICE

Cari lettori, eccoci con un nuovo capitolo di Obsessed!❤️ Chiedo venia per il ritardo, ma la revisione e la modifica dei primi capitoli mi sta portando via davvero tantissimo tempo.🥲

Alcuni lettori hanno chiesto di creare un gruppo whatsapp dedicato a Obsessed e a Whirl, la storia della mia socia im_francesca93 . E' già attivo e alcune di voi sono già entrate a farne parte, se vi va di essere aggiunte potete commentare qui nello spazio autrice con "io" oppure scrivermi in privato. Mi farebbe tanto piacere conoscervi e magari discutere con voi della storia!🥰

✨Se vi va lasciate una stellina!✨

📌Mi trovate anche su Instagram e Tiktok con il nome di Ellieisshining.📌

🎼Fra le cartelle delle storie nel profilo Instagram trovate anche il link per la playlist di Spotify dedicata alla storia.

Grazie per aver letto, al prossimo capitolo!🦋

Grazie per aver letto, al prossimo capitolo!🦋

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Thalia

Io e Kaylee eravamo sedute in uno dei tavolini di un locale che frequentavo spesso quando ancora vivevo qui a Ciudad del Mexico, sotto il mio sguardo vi erano già quattro bicchieri vuoti e con la cannuccia stavo giocherellando con il ghiaccio dentro uno di questi.

Quel giorno avevamo deciso di lasciarci il disastro del gala alle spalle, di trascorrere la giornata a divertirci come due semplici adolescenti. Avevamo fatto shopping, le avevo mostrato i posti più belli della città e le avevo comprato un enorme sombrero, che posava nella sedia accanto a noi.

Era stato divertente, non credevo di aver mai riso tanto.

Le avevo anche dovuto dare una spiegazione in merito all'attacco della sera prima, ma non ero entrata particolarmente nei dettagli in merito al lavoro di mio padre. Meno sapeva e meglio era per lei, per la sua sicurezza.

<<Altri due gin tonic, molto gin e poco tonic. Prendo anche un burrito, voglio proprio assaggiarlo. Vuoi qualcosa da mangiare anche tu, Thal?>> Kaylee stava ordinando un altro giro di gin tonic e qualcosa da mettere sotto i denti, il cameriere accanto al nostro tavolo si era segnato tutto sul suo taccuino.

Distolsi lo sguardo dal palco, dove una ragazza aveva appena letto una poesia, e scossi il capo. <<Io sono apposto, grazie comunque.>>

Non avevo mangiato granché quel giorno, avevo assaggiato dei nachos per pranzo ma mi aveva assalito un senso di nausea, per questo alla fine avevo lasciato il piatto intatto.

Tutto il nervosismo dovuto a quella vacanza non mi stava affatto facendo bene, ne stavo risentendo fisicamente. Almeno quella sera, con l'alcol il circolo, avrei impedito ai pensieri e alle paranoie di sommergermi.

A richiamare la mia attenzione fu una ragazza dalla pelle scura e con una cascata di sottili trecce rosa a incorniciarle il volto. Si era avvicinata al nostro tavolo e ci sorrideva, con le braccia incrociate al petto. Sembrava essere una turista.

𝔒𝔟𝔰𝔢𝔰𝔰𝔢𝔡 - Rose sfioriteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora