Thalia
I primi raggi di un sole nascente sfioravano le punte dei grattacieli più alti, quelli che sembravano riuscire quasi a toccare il cielo, segnando l'inizio di un nuovo giorno per Manhattan. Quella città iniziò pian piano ad animarsi: le strade si riempirono di macchine, i marciapiedi cominciarono ad affollarsi di lavoratori e studenti, le caffetterie aprivano i battenti per accogliere i primi clienti e le edicole esposero il giornale del mattino con le ultime notizie.
Osservai dalla finestra del mio appartamento, in cui mi ero trasferita soltanto il giorno prima, il risveglio del mondo. Fra le mani stringevo una fumante tazza di tè, al mio fianco invece posava un piattino colmo di macaron.
Mentre scrutavo il panorama attraverso il vetro della finestra, pensai a quanto fosse incredibile come ogni cosa e persona lì a Manhattan avesse un proprio posto, come se fossero dei pezzi di un puzzle di cui non sentivo ancora di far parte.
Avevo dormito poco quella notte, a disturbare il mio sonno fu la discussione avvenuta il giorno prima con Flynn Cosgrove. Le nostre dispute erano all'ordine del giorno, certo; eppure, stavolta rimuginai parecchio sulle sue parole. Non ero nessuno? Riteneva fossi solo una nullità? Di una cosa ero certa: il luogo in cui abitavo o i vestiti che indossavo non erano sufficienti per giudicarmi. E non gli avrei permesso di sminuirmi, non a lui che mai si era preso la briga di conoscermi e che fin dal primo momento mi aveva odiata senza un apparente motivo.
Terminato di bere il tè, raggiunsi la mia camera dalle pareti chiare e i mobili bianchi, illuminata da una limpida luce proveniente dalla finestra aperta, le cui tende svolazzavano mosse da una leggera folata di vento.
Come Manhattan si accingeva a dare inizio a quella giornata, anche io dovevo fare lo stesso. Mi aspettava una lunga mattinata a scuola, successivamente avrei trascorso un intero pomeriggio in biblioteca per le attività extracurricolari e infine, in tarda serata, avrei dovuto recarmi all'Angels.
Malgrado le discussione con Flynn, dovetti ammettere di adorare Manhattan. Quella città non aveva nulla a che vedere con la vita che mi ero lasciata alle spalle, difficile e tormentata a causa dei demoni di mio padre.
Mentre osservavo il mio riflesso nello specchio, già pronta per andare a scuola, pensai a quanto coraggio mi ci fosse voluto nel lasciarmi alle spalle la mia famiglia per rincorrere qualcosa di sconosciuto. E tra fantasmi del passato ed errori che sentivo come miei, Manhattan era divenuta il mio nuovo piano fuori dagli schemi.
Con lo zaino in spalla e le cuffiette nelle orecchie, mi lasciai il palazzo in cui abitavo alle spalle per dirigermi a scuola. Il frastuono delle macchine che sfrecciavano per le strade e il chiacchiericcio dei cittadini, che affollavano i marciapiedi, mi accompagnarono lungo il tragitto fino alla fermata dell'autobus. Salii poi su quel mezzo e mi sedetti in uno dei pochi posti liberi che riuscii a scorgere.
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Ben presto l'autobus accostò nella fermata più vicina alla Marymount. Mi alzai e salutai il conducente, prima di scendere. Quest'ultimo ricambiò con un'espressione sorpresa sul volto, questo perché, lo avevo notato, era raro che i passeggeri gli rivolgessero anche un semplice saluto.
Mi diressi a scuola. Mentre riponevo le cuffiette nello zaino, varcai la porta d'ingresso dell'istituto. Il mio sguardo si soffermò sui grandi manifesti colmi di incitamenti per la squadra di football, osservai anche la bacheca, su cui vi erano affisse le notizie più importanti o le attività extracurricolari proposte, e successivamente un manifesto, che invitava gli alunni a rispettare l'ambiente e a fare la differenziata.
Ad attirare poi la mia attenzione furono i numerosi studenti, riuniti davanti a un armadietto. Dei peluche, alcune candele, le foto di un ragazzo dalla pelle olivastra e un cartellone con su scritto "Sarai sempre nei nostri cuori" adornavano quell'anta di ferro. Come una falena attirata dalla luce, mi avvicinai a quei ragazzi. Avevo letto sul giornale di diverse settimane prima della scomparsa di Gabriel Gonzalés, avvenuta in una notte di luglio, e delle sue continue ricerche. Quella notizia aveva provocato dell'allarmismo a Manhattan, dopotutto la scomparsa del figliastro del sindaco di New York non era certo cosa da poco. Quella mattina, però, pareva assumere una sfumatura ancor più tragica del solito a riguardo.
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𝔒𝔟𝔰𝔢𝔰𝔰𝔢𝔡 - Rose sfiorite
RomanceDAL 20 MARZO 2023 DISPONIBILE IN VERSIONE EBOOK E CARTACEO SU AMAZON ~ VOLUME 1 - Dirty Dark Serie Questa storia NON è autoconclusiva, il finale è aperto e il secondo libro è in fase di lavorazione, ma non ancora disponibile né su Amazon né qui su W...